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57 canali e niente da vedere: Adolescence, A thousand blows, Invincible 3, Inspira, espira, uccidi e Dexter original sin

Torna l’appuntamento dal titolo Springsteeniano con le ultime serie viste di recente, non perdiamo altro tempo e cominciamo subito, come al solito, musica!

A Thousand Blows
Stagione: 1 (2025)
Dove la trovate: Disney+

Penso che l’errore più grave davanti ad una serie come “A Thousand Blows” sia quello di avere in testa il nome del suo creatore, Steven Knight, pensando a qualcosa del tipo Peaky Blinders, si rischia di prendere un destro in piena faccia e finire KO, per certi versi l’ultima fatica di Knight somiglia più alla sua meno famosa “Taboo” (2017).

La storia, ambientata nella lurida Londra del 1880, vede come protagonisti Hezekiah Moscow (Malachi Kirby) e il suo migliore amico Alec Munroe (Francis Lovehall) sono appena sbarcati da una nave proveniente dalla Giamaica in cerca di fortuna, finiti presto a menare pugni in incontri organizzati alla bene e meglio, sotto l’occhio vigile de le Quaranta Elefanti, una banda criminale tutta al femminile guidata da Mary Carr (Erin Doherty) e specializzata nel borseggio e nel raggiro. Menzione speciale per il campioncino locale, Henry “Sugar” Goodson, autoproclamato imperatore del pugilato a mani nude e impersonato dal Melis, perché se fosse stato italiano Stephen Graham, avrebbe avuto origini sarde e si sarebbe chiamato Melis di cognome, non a caso qui fa la parte di un pugile, giusto per chiudere il cerchio, il fatto che ora possa sfoggiare gli effetti di anni di palestra, torna comodo.

Il Melis in azione.

La Wing-woman mi ha abbandonato dopo metà del primo episodio, quindi la serie o per la meno, la prima tornata di episodi (dovrebbe arrivare anche una seconda stagione) me li sono finiti in solitudine, probabilmente non è la serie più originale del mondo, ma Steven Knight continua ad essere affascinato dal periodo storico e sa come raccontarlo, il problema è che il colpo del KO non arriva mai, il guizzo, quello che ti fa venire voglia di beh, una seconda stagione, anche perché ci sarebbe altra roba con Stephen “Melis” Graham in circolazione, ma ci arriviamo in un momento.

Commento in breve: Stefano Cavaliere colpisce ancora.
Chi ne ha scritto meglio di me: passatevi a prendere un caffè da Lisa.

Adolescence
Stagione:
miniserie (2025)
Dove la trovate: Netflix

Restiamo in Inghilterra, sempre con il Melis, qui nel doppio ruolo di padre del giovane protagonista davanti alla macchina da presa, e di creatore e sceneggiatore di questa miniserie. “Adolescence”, quattro episodi che hanno fatto sciogliere i cinéfili nell’era dell’Internét, perché… Sono in piano sequenzaaaaaaaaaa! Mai visto niente del genereeeeee! Ohh!

Niente montaggio, macchina da presa sempre in movimento, spesso a mano, mai una sosta anche a livello emotivo, una soluzione semplice ma narrativamente molto efficace per raccontarci di una storia tosta, un omicidio che prevede dei tredicenni, che inizia con un irruzione, l’arresto di Jamie (Owen Cooper), la convalida del fermo e tutte le procedure che di solito, film e serie tv saltano per arrivare al confronto con la famiglia o direttamente all’interrogatorio, ed è qui che stanno i pregi e i difetti di “Adolescence”, perché se tutti tagliano e passano al succo della storia, non lo fanno perché sono stupidi, infatti gli episodi di questa miniserie saranno anche solo quattro, ma dal peso specifico notevole, a volte – spesso – ti viene da pensare, ok, abbiamo capito, andiamo avanti? In certi altri, quel non andare avanti è la tortura della goccia, come il finale del primo episodio, con rivelazione ad effetto.

Sempre il Melis, alle prese con azione del tutto diversa (e in piano sequenza).

“Adolescence” parla in modo non troppo approfondito ma realistico di “Incel” e tutto il cucuzzaro, dopo la cucina in soggettiva e in tempo reale di “Boiling Point” (2022), Stephen “Melis” Graham si gioca nuovamente la stessa soluzione per una trama in cui ogni minuto ha un peso, valutate voi se questo faccia per voi, sicuramente tutti i coinvolti a partire da lui, passando per Cooper e per la psicologa Erin Doherty (sempre lei, anche gli inglesi hanno quattro tra attrici e attori, solo che recitano da paura) offrono grandi prove, difficile scollarsi di dosso le brutte sensazione che la miniserie sa generare, però se cercate personaggi che non siano solo bianco e nero, ma realistiche sfumature di grigio, è qui che dovete restare. Difetto? Il solito delle produzioni Netflix, lungaggini e tutto, ma proprio tutto deve essere spiegato, altrimenti il pubblico che guarda il telefono sul divano non capisce.

Commento in breve: Una serie che sta facendo parlare sì, ma per i motivi sbagliati, dannati cinéfili nell’era dell’Internét!
Chi ne ha scritto meglio di me: Siete passati a prendere un caffè da Lisa prima? Bene allora tornateci.

Invincible
Stagione:
3 (2025)
Dove la trovate: Prime Video

“Invincible” di Robert Kirkman ha saputo ridare respiro al fumetto di super eroi, nato come una storia volutamente derivativa, non solo ha aggiunto il sangue, ma soprattutto i legami di sangue, perché si sa che il papà di “The Walking Dead” (bel fumetto, non pessima serie) è uno che scrive sulla lunga distanza, ecco perché la seconda stagione di Invincible, ha deluso qualcuno, perché Roberto Kirkuomo aveva bisogno di portare la storia lontano (anche nello spazio) per farla crescere, così come fanno i personaggi, infatti questa terza stagione della serie, torna ai livelli della prima, perché può adattare per il piccolo schermo l’altra grossa porzione di storia in cui la semina di Kirkman, si è trasformata in frutti.

Mentre voi vi lamentate dell’animazione, sta andando in onda la miglior serie di super eroi in circolazione.

In questi nuovi otto episodi, Mark Grayson (sempre doppiato da Steven Yeun) deve fare i conti le conseguenze delle azioni di suo padre, ricordato come un pazzo sanguinario – non a torto – e del fratellino di cui improvvisamente si trova ad essere figura di riferimento, lui, che una figura di riferimento maschile l’ha persa, visto che anche i metodi di Cecil (Walton Goggins) sono piuttosto discutibili.

In questa porzione di episodi troverete un “cattivo” (è giusto definirlo così, tecnicamente sì) che vi farò giustamente dubitare della bontà delle azioni di “Invinciboy” (quando avrete visto, capirete) e se pensavate che Kirkman avesse regalato a Jeffrey Dean Morgan, il personaggio più cattivo del piccolo schermo è solo perché ancora non avete conosciuto Conquest, altro personaggio più sfaccettato di quello che sembra, perché “Invincible” ha davvero portato nuova linfa al filone dei supereroi, infatti è uno scandalo che della serie animata si parli solo di un cartone pieno di sangue, ma tanto ci sono ancora persone che pensano che The Boys sia una bella serie, quindi di che cosa stiamo parlando?

Ora sapete di chi aveva paura Negan.

Commento in breve: C’è molto di più oltre al sangue in questa bella serie.
Chi ne ha scritto meglio di me: Se ne avete scritto, fate un fischio, io vado a finirmi di leggere l’ultimo “Omnibus”.

Dexter – Original sin
Stagione:
1 (2025)
Dove la trovate: Paramount+

Non ho mai scritto di “Dexter”, nemmeno del suo nuovo secondo finale, riveduto e corretto e per certi versi, anche peggiore del primo, ovvero “Dexter – New blood”, mi ha incuriosito questo ritorno del celebre assassino di assassini e del suo “passeggero oscuro”, perché ammettiamolo, si poteva raccontare tanto, davvero tanto sulla genesi del codice di Harry, il padre del protagonista che al suo strambo figlio, ha saputo dare una direzione e una missione.

Nemmeno la presenza di Sarah Michelle Gellar risolleva la serie, anche perché viene chiamata a snocciolare solo battute sceme.

Invece la serie pensa bene di bruciarsi tutto in mezza puntata, a metà del primo episodio di “Original Sin”, abbiamo un giovane Dexter Morgan impersonato da Patrick Gibson, che lavora nel distretto di polizia dove lo abbiamo conosciuto decenni fa, con un cast di sosia ringiovaniti per quelle che dovrebbero essere le “storie mai narrate” e che invece puzzano di trucco per riproporci la stessa serie, anni dopo, con un cast più giovane e Christian Slater nei panni di Harry. Forse sarebbe stato meglio se avessi continuato a non scrivere o meglio, a non guardare più niente legato a De tee, dopo la stagione con John “più grande attore del mondo” Lithgow niente ha più avuto senso.

Commento in breve: Se siete in vena di un “Reboot” non dichiarato, benvenuti, altrimenti tenetevi alla lontana.
Chi ne ha scritto meglio di me: Come al solito, manifestatevi!

Inspira, espira, uccidi
Stagione:
1 (2025)
Dove la trovate: Netflix

La serie tedesca, tratta dai romanzi omonimi, utilizza la “Mindfulness” come Dexter usava il suo codice, un super poter per uscire da ogni situazione, ma prima di tutto, inspira, respira, soluzione che va bene per gestire lo stress che è il pasto quotidiano di Björn Diemel (Tom Schilling), padre, marito, avvocato di un gruppo di criminali molto pericolosi, che scopre in questa tecnica un modo per vivere di più il momento, recuperare i rapporti con la figlia e beh… Restare vivo.

Inspira, respira, guarda un altro episodio.

Questa commedia con un alto gusto per l’umorismo nero, gioca a carte scoperte, lo sai che avendo criminali come clienti, Björn non potrà restare pulito a lungo. Le situazioni da gangster in cui si infila, sono una variante su Heisenberg (visto che si tratta di una serie tedesca), anche se senza una seconda stagione, la trama resta fin troppo in sospeso e ribadisco, la “Mindfulness” è più che altro un super potere, ma per rilassarsi e vedere un po’ di omicidi coloriti, questa serie fa il suo dovere.

Commento in breve: Se cercavo una serie per uscire dal tunnel delle produzioni tedesche su Netflix, sono cascato male.
Chi ne ha scritto meglio di me: Come al solito, manifestatevi, per oggi con questi 57 canali abbiamo finito!

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