Torna l’appuntamento dal titolo Springsteeniano con le ultime serie viste di recente, non perdiamo altro tempo e cominciamo subito, come al solito, musica!
Monsters: la storia di Lyle ed Erik Menendez (2024)
Stagione: Miniserie/Seconda stagione (dieci episodi)
Dove la trovate: Netflix
Divertente il mondo delle serie tv, quando siamo così fortunati da trovarne una che nasce come miniserie, quella ha successo e viene convertita in serie antologica, quindi Dahmer è stata ribattezzata “Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer”, ma d’altra parte viviamo in un mondo in cui la fruizione, anche della musica è cambiata, non più limitata al formato fisico, tutto è più fluido, Ryan Murphy lo sa e se Dahmer era un mostro famoso in tutto il mondo, per la seconda stagione ha pescato da due mostri più locali, gli Erika ed Omar americani, i fratelli Lyle ed Erik Menendez.
1996, i fratelli Lyle ed Erik Menéndez vengono condannati per l’omicidio dei loro genitori, José e Kitty Menéndez, l’accusa? Stavano puntano all’enorme eredità di famiglia, la difesa? Una vita di abusi fisici, emotivi e abusi sessuali. Posso dirlo? Mi sembrava di stare guardando la VERA seconda stagione di American Crime Story, anche perché visto l’anno in cui è ambientata, OJ Simpson in qualche modo viene tirato dentro anche qui, inoltre l’ho trovata sullo stesso tono, ma ben più riuscita della moscia seconda stagione ufficiale di “Crime Story”, quella sull’omicidio Versace.
La miniserie in dieci episodi riesce ad essere un diligente adattamento della pagina Wikipedia che potreste leggere dedicata ai due fratelli, il pregio sicuramente la prova dei due protagonisti Lyle interpretato da Nicholas Chavez ed Erik interpretato da Cooper Koch, inizialmente i due “Mostri” nell’occhio del mirino, ma con il passare degli episodi viene da pensare che i veri mostri del titolo, fossero papà José e mamma Kitty, la seconda impersonata da una pretoriana di Murphy come Chloë Sevigny, il primo da un ritrovato Javier Bardem, minaccioso come e più del solito, visto che ricopre un ruolo spaventoso.
Ma forse la vera accusa è un’altra, aver sottolineato un po’ troppo l’elemento incestuoso, anche se mi rendo conto che Murphy non abbia potuto resistere ai fisiconi dei suoi due protagonisti, ma forse il vero problema sta nel ritmo, proprio come per “Dahmer” tre episodi in meno, anzi voglio essere buono, due, avrebbero giovato e molto, perché quasi un intero episodio, macchina da presa fissa, con la confessione dettagliata di tutti gli abusi sessualità patiti, che arriva dopo un altro episodio dove l’elenco era già stato fatto, il tutto prima della terza ripetizione in aula e della quarta durante il secondo appello, ecco, magari è un pochino troppo ridondante Ryan, che ne dici?
La serie al momento non ha calamitato la stessa attenzione di “Dahmer”, però per essere la VERA “American Crime Story – Stagione 2” tutto sommato bene, anche se la già annunciata terza stagione con protagonista Ed Gein, mi sembra già molto più sfiziosa, anche perché Ryan Murphy si è tolto lo sfizio di portare tra le fila dei suoi attori un manzo come Charlie Hunnam, quindi mi aspetto che raccoglierà ben altre attenzioni.
Commento in breve: bella la VERA seconda stagione di “American Crime Story”, molto meglio di quella finta seconda stagione di “American Crime Story” che mi ha quasi fatto litigare con Ryan Murphy.
Chi ne ha scritto meglio di me: di solito è Lisa che fa queste cose, nel dubbio Lisa!
House of the dragon (2024) / Gli Anelli del Potere (2024)
Stagione: Seconda stagione
Dove la trovate: Sky Atlantic / Prime Video
Non so se lo avete notato, oppure lo avete notato e giustamente non ve ne frega un accidente, ma ho dato un taglio ai riassunti di Giocotrono, per due ragioni, la prima più lunga da spiegare, la seconda molto breve. Iniziamo dalla prima, in quanto tale, erano una tipologia di post fin troppo facili da scrivere, letteralmente mi bastava picchiare sui tasti la prima stronzata che mi passava per la mente per buttare giù una trama migliore o per lo meno, capace di portare a galla le idiozie intrinseche nella serie. Divertente eh? Almeno, io mi sono divertito a scriverne tanti di riassunti così, l’unica difficolta? Sono post in stile film dell’Asylum, sono tutti basati sul tempo, se li pubblichi due giorni dopo sono meno utili del giornale di ieri, quindi sono giunto alla conclusione che li so scrivere, e mi sono rotto di correre per cosa? Questo ci porta al punto numero due.
Già la prima stagione di House of the dragon mi ha preso poco o niente, la seconda? Il vuoto totale, queste parole potreste applicarle identiche anche alla seconda stagione della serie gemella e rivale Gli Anelli del potere, anzi, lo faccio proprio, consideratelo un doppio post leggibile con in testa il nome di una o dell’altra serie, sono così insipide da meritarsi solo un commento “prestampato”.
A me sta bene abbracciare l’idea di una caratterizzazione dove anche i buoni hanno luci ed ombre, ma questo ha trasformato tutti in un’unica monotona sfumatura di grigio, se di colpo tutti i personaggi della serie morissero, come spettatore non avrei il minimo sussulto, non di gioia, non di sollievo, niente. Un cast totalmente anonimo da cui non spicca nessuno, per i dettagli (ben pochi) prossima riga di commento.
Per quanto io trovi adorabile Olivia Cooke, mi chiedo perché sia finita in questa soap opera, dall’altra invece mi rendo conto che nel momento in cui ho battezzato la dama del bosco come Chiara (perché lo ricordo, ha la faccia da Chiara), le ho dato già più spessore di quello che nella serie sfoggia, la storia di una “Friendzonata” (perdonate il giovanilismo) in cui gli anelli di fidanzamento si sprecano, così come aver inserito a capocchia il cazzo di Tom Bombadil, ma porco mondo! Ma davvero i Tolkeniani hanno bisogno di quello che per Tolkien era uno scherzo inserito nei suoi libri, ora siete felici? C’è Tom Bombadil, lo stesso tagliato da Peter Jackson, vuol dire che ora l’adattamento è impeccabile e potete dormire felici? Sarà, ma io ho sempre meno voglia di perdere tempo dietro a cazzate, solo perché vanno di moda.
Commento in breve: sono troppo vecchio per l’ansia di stare al passo, non mi sono mai preoccupato di stare al passo in gioventù, figurati ora.
Chi ne ha scritto meglio di me: Tolkien, quando ha scritto i romanzi!
Hit-Monkey (2024)
Stagione: Seconda stagione
Dove la trovate: Disney+ sezione Hulu
Ecco, una serie con cui invece mi sono divertito a perdere tempo è stata la seconda stagione di Hit-Monkey, che abbraccia (e di mani ne ha quattro, in quanto scimmia) la regola aurea dei seguiti: uguale al primo ma di più!
Più violenza, più sangue, più spiriti dall’altro mondo reincarnati, infatti, in questa seconda stagione abbiamo non una, ma a suo modo ben due Lady Bullseye. Non vale la pena perdersi in troppi dettagli, queste serie Marvel dal taglio più “adulto” non hanno sfondato, penso di essere l’unico a sentire la mancanza della brillante M.O.D.O.K. Credo poi che anche per il nostro scimmiotto albino carico di armi il futuro non sarà brillante, ormai i Marvel-Zombie sono quasi peggio della loro controparte, coloro che per lo meno i fumetti li leggono, se non fa parte del sacro canone di Kevin Feige viene ignorato. Eppure una terza stagione della scimmia sicario la guarderei più volentieri di parecchia altra roba, non inventa molto, ma almeno lascia parecchi cadaveri a terra.
Commento in breve: io in una terza stagione un po’ ci spero, poi vedremo quello che succederà, intanto una SIMMIA mi mette sempre di può umore.
Chi ne ha scritto meglio di me: non lo so, qualcuno la guarda oltre a me? No vero?
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