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Agent Carter: Episodi 1×04 & 1×05

Se vi siete persi i primi episodi potete trovare il commento ai primi due QUI, e il commento all’episodio numero tre QUI, bene, ora che siamo tutti sulla stessa pagina, beccatevi la doppietta di episodi di “Agent Carter”:

Episodio 1×04 – “The Blitzkrieg Button”:

Dietro al titolo (che sembra quasi citare un pezzo dei Ramones) arriva il quarto episodio di Agente Carter (“E
l’ultimo chiuda la porta!” CIT.). Devo dire che i difetti sono un po’ sempre
gli stessi: un inizio che stenta a ingranare, il minutaggio da spartire tra
tutti gli attori del cast (questo spiega tutto quel Jarvis ad inizio episodio)
e le scene d’azione che sono abbastanza al limite della bambinata…

Tutto ruota intorno alle invenzioni di Howard
Stark, come ho già detto, trovo abbastanza superficiale il modo in cui stanno caratterizzando
il personaggio: come se fosse la copia di Tony Stark, ma non interpretato da
Robert Downey Jr. Non tanto perché questa versione del personaggio è distante
dalla sua controparte cartacea (il papà di Tony era tutto tranne che un viveur),
ma perché è un modo facile e veloce per modellare un personaggio, che in
alternativa, sarebbe tutto da costruire. E’ il padre di Tony? Benissimo, allora deve
essere per forza un Playboy con la faccia da schiaffi anche lui.



“Dai Peggy non litighiamo, prendi questa bomba come gesto di pace”

Ancora non ho capito come mai abbiano deciso
di fare una serie tv proprio su Peggy Carter, ma il fatto che nel prequel a fumetti del prossimo film Marvel (Ant-Man) compaia il personaggio, mi fa capire
che la Casa delle Idee abbia piani a lungo termine per l’agente interpretata da
Hayley Atwell.

Se non altro, il fatto di condensare tutto in
una stagione da otto episodi, evita le inutili perdite di tempo di Agent of
P.I.R.L.A. serie che rischia la denuncia da parte degli animalisti, per via di
tutto quel menare il can per l’aia che la contraddistingue.

Come detto Hayley Atwell è molto brava nella
parte e tiene bene lo schermo, la serie si sta anche impegnando a dare
caratterizzazioni quanto meno decenti ai vari agenti SSR, quello che mi
turba di queste serie tratte da fumetto, è che iniziano ad essere tutte
(troppo) uguali: hanno lo stesso modo di staccare per inserire la pubblicità,
in certi momenti usano anche gli stessi effetti sonori; ok la continuità, ma qui
si sta esagerando!



“Ma io ho scritto anche questo fumetto?”

Nel finale poi, tiene banco il mistero
sull’identità di Dottie, chi è la bionda? Una specie di nonna della Vedova
Nera? Non so, ma quel calcio volante in cui la vediamo esibirsi, mi ha generato
più ilarità (involontaria) che vera voglia di scoprirlo. In ogni caso, Ora anche “Agent Carter” è diventata ufficialmente una serie della Marvel. Voi
direte, ma lo era anche prima! Si certo, ma solo in questo episodio, c’è stata
il battesimo ufficiale, con l’inevitabile cameo di Stan Lee, che ormai è
talmente riconoscibile, che non c’è più bisogno che il vostro amico Nerd,
appassionato di fumetti, ve lo indichi dicendo: “Quello è Stan Lee”. Ormai
potete girarvi voi vesto il vostro amico Nerd e dirgli “Si l’ho visto!” prima
che apra bocca, sono soddisfazioni, dai, ammettetelo!

Episodio 1×05 – “The Iron Ceiling”:

Superata la metà stagione, “Agent Carter” si libera dall’ombra
di Howard Stark, e la puntata si gioca un paio di riferimenti all’universo
Marvel:
Si inizia dando uno sguardo al programma sovietico che
darà vita alla Vedova Nera interpretata da Rossella Di Giovanni (Scarlett
Johansson), una simpaticissima scuola in cui vengono utilizzati i filmati presi dai film della Disney (questo spiega perché nel Trailer di “Avengers: Age of
Ultron” possiamo vedere un enorme riferimento al Pinocchio della Disney?) per
insegnare ad un gruppo di bambine l’obbedienza assoluta… Io l’ho sempre detto
che Disney è pericolosa.
L’ora di educazione fisica poi, diventa una versione meno
sanguinolenta di “Battle Royale”, in cui le ragazze non si rubano i soldi della
merenda, ma si pestano come fabbri, e chi vince, spezza il collo alla perdente,
in pratica il metodo Montessori applicato per filo e per segno.
Round one… FIGHT!
L’altro grosso riferimento al Marvel Universe sono gli Howling
Commandos, il gruppo di soldati di Nick Fury, intravisti nei film su “Capitan
America” , qui troviamo tutti, il baffo e la bombetta di “Dum Dum” Dugan, ma
anche il soldato Jonathan “Junior” Juniper, oppure Percival “Pinky”
Pinkerton, se non hai un soprannome scemo non ti fanno entrare in squadra…
“Allora perchè non Bom Bom Bombetta?”
La serie per fortuna non perde tempo, sa di avere solo
otto episodi a disposizione, e li utilizza abbastanza bene, il ritmo è alto e gli
eventi si succedono, non stiamo facendo la storia della TV (quello proprio no) ma è meno peggio di quanto mi sarei immaginato. Per concludere posso dire che Bridget Regan ha veramente lo
sguardo da squilibrata, adesso mi aspetto il suo “Cat fight” con Hayley Atwell,
beh poteva andarci peggio dai.
“Ti aspetto nella prossima puntata Peggy”
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