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Agent Carter: Episodi 1×06, 1×07 e 1×08

Alla fine gli
ultimi tre episodi della prima stagione di “Agent Carter” ho deciso di
spararmeli in un’unica soluzione e di conseguenza, vi beccate tre commenti al
prezzo di uno! Nel caso aveste bisogno di un ripasso, trovate gli episodi precedenti
QUI e QUI. Pronti via per il gran finale, and here, we… Go!

Agent Carter:
Episodio 1×06 – A Sin to Err
La serie cerca
con tutte le forza di camminare in equilibrio tra lo spirito naif del dopo
guerra e il melodramma d’azione, mettendosi in scia al primo film su Capitan
America. Non sempre tutto fila liscio come l’olio, per fortuna il cast è
abbastanza intenso, i battibecchi tra Hayley Atwell e James D’Arcy alla lunga
sono diventati meno fastidiosi (forse mi sono abituato non so), Lyndsy Fonseca
ha un ruolo quasi marginale (e a mio avviso sgomita un po’ troppo per emergere
nei pochi minuti che ha a disposizione).
Come detto,
però, non è tutto pesche e crema: ad esempio il cattivo di turno, con le sue
sedute d’ipnotismo, ha messo a dura prova la mia capacità di restare sveglio (o
forse stava ipnotizzando anche me non so), in ogni caso sacrificato sull’altare
della continuità interna (la famigerata Continuity Marvel) viene citato Leviathan,
giusto per ricordarci che questa serie è nata da una costola di “Agent of P.I.R.L.A.”
che per altro tra un po’ dovrebbe anche ricominciare (scusate se non esulto di
gioia…).
Da buon
complottista, niente mi toglie dalla testa che “Agent Carter” sia stato
commissionato prima di tutto per dare tempo agli sceneggiatori della serie
principale di buttare giù le trame…



“Passeggia pure tranquilla cara Scarlett Johansson”

Il mistero
della Super Spia bionda, Vedova nera ante litteram, è stato gestito in maniera
a dir poco didascalica: vederla prendere appunti mentre riceve il messaggio in
codice non è proprio una cosa da spia professionista, per fortuna il numero
limitato di episodi impone alla narrazione un ritmo andante con brio che resta
forse il vero PRO di questa serie.

Uno dei tanti
sotto temi della serie è il maschilismo con cui Peggy deve fare i conti, certo,
il tutto fatto con il didascalismo di cui si parlava prima, però piano piano l’agente
Carter riesce a conquistarsi il rispetto del suo capo, anche se poi va tutto a
scatafascio, quando Peggy diventa la ricercata numero 1 della città…
 Da questo punto di vista Hayley Atwell è
veramente l’unica che ne esce a testa altissima da questa serie, convincente nelle
parti drammatiche e credibile in quelle action, riesce a risultare tosta mentre
“cazzia” tutti i colleghi uomini con il suo accento inglese, anche di bell’aspetto
se dobbiamo dirla tutta. Ha esordito come cameo in “Captain America – The First
Avengers” (anche se io continuo a chiamarlo CAPITAN America, sono fatto alla
vecchia maniera lo so…), qui si è guadagnata i galloni da protagonista, si
spera che almeno la serie le faccia da trampolino di lancio, sarebbe tutto
successo meritato.
  
Agent Carter:
Episodio 1×07 – Snafu
Alla lunga la
serie è riuscita a dare un minimo di spessore anche ai personaggi di contorno,
tutto questo episodio è sostanzialmente riassumibile con tanta melina a centro
campo, in preparazione di un finale che… Non vorrei usare l’aggettivo esplosivo
per non fare facile ironia, però vabbè dai, ci siamo capiti!
Parliamoci
chiaro: niente per cui valga la pena di gridare al miracolo, c’è tanto mestiere
in questa serie, al resto ci pensa Hayley Atwell. Come ho già detto nei
commenti agli altri episodi: ho sempre trovato un po’ forzato il modo in cui
Stark padre (Howard) viene paragonato a Stark figlio (Tony), la serie essendo
targata Marvel, troppo spesso vive e muore su queste strizzate d’occhio ai
fans.
Il programma
vedova nera, Leviathan, il macchiettistico Ivchenko (a mio avviso è la
versione seriale del Dr. Faustus, classico nemico di Capitan America) e poi
ovviamente l’armatura di Stark che in questo episodio ha un ruolo a dir poco centrale
e ovviamente nel look e nella scelta dei colori, rimanda all’altra armatura di
Stark (figlio) ben più celebre e costosa a livello di effetti speciali.



“Alla mia età devo andare in giro vestito come Marty Mcfly”

Come dicevo
QUI, Shea Whigham in questa serie ha sempre recitato con la faccia di chi
avrebbe preferito assistere ad una maratona di “Peppa Pig” beh almeno qui ha un’uscita di scena notevole: potrà portare il suo talento altrove, i fan di
“Boardwalk Empire” ringraziano.


Agent Carter: Episodio 1×08 – Valediction


Tra alti e
bassi “Agent Carter” si conclude dimostrando di essere una serie abbastanza
coerente che ha portato in scena una storia congegnata piuttosto bene, farcita
di rimandi
non
eccessivamente pedanti
all’universo
cinematografico Marvel.
In particolare,
questo episodio sembra il finale del film “Captain America – Il primo
Vendicatore” visto tutto dal punto di vista di Peggy Carter: abbiamo assistito
al suo rientro in patria dopo la guerra, l’abbiamo vista ritagliarsi un ruolo
in un ambiente quasi esclusivamente maschile, ma soprattutto affrontare il
lutto per la morte dell’amato Steve Rogers.
Questa serie
riesce ad essere un buon ponte tra la fine del primo film del Capitano a stelle
e strisce e l’inizio del secondo (dove ricordiamolo, compare un anziana Peggy
Carter). Tra un cat-fight e uno scontro con il Dottor Faustus (avevo
indovinato…), l’episodio si conclude trovando un legame logico con gli eventi
di “Captain America – Il Soldato d’Inverno”.



“Se non mi fanno fare la seconda stagione, allora prenderò il posto di Chris Evans”

Le scene più
riuscite sono quelle con il mitico Toby Jones (di nuovo nei panni dello
scienziato Armin Zola) e quella in cui Peggy si ritrova ancora una volta alla
radio a parlare con un uomo, a cui vuole bene, prossimo allo schianto aereo. Idealmente
il cerchio tra questa serie e i film della Marvel è chiuso.

Probabilmente
non era fondamentale raccontare queste scene mancanti, ma ho preferito
sicuramente come sono state gestite le cose in questa serie, piuttosto che come
fanno in “Agent of P.I.R.L.A.” dove la storia sembra scritta di settimana in
settimana e ancora nessuno mi ha convinto che non facciano davvero così…
Mi sono già
lanciato in lodi sperticate per Hayley Atwell che si porta letteralmente
questa serie sulle spalle, per ora “Agent Carter” non è ancora stata confermata
per una seconda stagione (a questo punto è davvero necessaria?), probabilmente
la ABC ha già raggiunto gli obiettivi che si era posta con questo spin-off. Noi
sicuramente rivedremo Hayley Atwell/Peggy Carter nei prossimi film Marvel, ha
il nome in locandina nel prossimo “Avengers: Age of Ultron”, anche se scritto
in piccolo, in basso, nascosto, però c’è giuro!
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