Come possiamo portare avanti una delle saghe più famose delle storia del cinema anche se la sua protagonista è morta nel film precedente? Nel 1997, anno della pecora Dolly, la risposta era banale: la cloniamo! Benvenuti all’ultimo (non è vero) appuntamento con il rubrichello Xenomorfo dedicato ad “Alien”.
La saga di Alien è l’unica che ha tentato tutte le combinazione possibili. Un’ottima idea, in mano ai tecnici, registi e sceneggiatori giusti? Risultato: un capolavoro gigante con Alien. Non hai idea di come fare un sequel all’altezza? Affidati ad un Canadese con talento cristallino e le palle che fumano, il capolavoro esce dalla fottute pareti. Nessuna idea per il soggetto del terzo film? Nessuna sceneggiatura? Beh, dai, abbiamo David Fincher, in qualche modo la scapottiamo con un film tutto sommato decente. L’ultima combinazione possibile? Prendi un ottimo sceneggiatore e un grande regista, falli lavorare su un’idea del cazzo, cosa può venir fuori secondo voi? Ecco, bravi, proprio “Alien Resurrection”, qui da noi, in uno strambo Paese a forma di scarpa “Alien – La clonazione” per il discorso di cui sopra, che tira più un pelo di lana della pecora Dolly che una coppia di buoi.
L’idea originale era molto più semplice, un adattamento cinematografico nella celebre serie a fumetti della Dark Horse Comics “Alien vs. Predator”, ma per vedere le due creature spaziali più famose della storia del cinema abbiamo dovuto aspettare fino al 2004 per la regia di Paul W. S. Anderson, uno che a lungo ha rischiato di dirigere questo quarto capitolo. Nemmeno la morte di Ripley nel capitolo precedente ha fermato i tizi della 20th Century Fox, ma io dico rendersi conto che magari è il momento di smetterla? Brutto? No, nulla, negli uffici a qualche capoccia viene l’idea: clonazione!
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«Vi siete dimenticati di clonarle i capelli, possiamo clonare almeno una parrucca?» |
Ci sarebbe soltanto da convincere Sigourney Weaver, che non ha più nulla da dire sul suo personaggio più celebre, visto che tutte le sue richieste per la conclusione della storia di Ripley si sono esaudite nel finale del film di David Fincher. Per un po’ a qualcuno balena l’idea di usare un clone di Newt come protagonista di questo quarto capitolo e… Ma che minchia! Prima ammazzate malamente i personaggi e poi li clonate! Questo è accanimento terapeutico! Smettetela di torturare i nostri idoli dell’imaginario bastardi!
L’abbozzo di sceneggiatura prende forma, se siamo così stupidi da clonare personaggi pur di giustificare un seguito, perché non iniziare a mescolare DNA umano a quello Xenomorfo, per creare cose come la creatura soprannominata “Newborn” che si vede nel finale del film. Visto tutto questo tripudio di carni rimescolate, la 20th Century Fox ha provato a convincere anche David Cronenberg a dirigere il film, che immagino li abbia messi in fuga colpendoli con uno schiacciamosche.
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Questo film è stato un vero travagl… Mi scusi signora Regina. |
Insomma, il film è fermo, non va ne su né giù come il pranzo di Natale con i parenti, per sbloccare la situazione la major fa una cosa semplice, le testuali parole di Sigourney Weaver sono significative: «Si sono presentati a casa mia e mi hanno ricoperta di soldi.»
Undici milioni di ex presidenti spirati stampati su carta verde e la Weaver torna nei panni di Ripley, anzi in quelli del suo clone 8, con tanto di numerico tatuaggio, per darvi un’idea, il film Alien di Ridley Scott è costato undici milioni, ma non gli attori, TUTTO il budget! (storia vera).
Con Sigourney di nuovo tra noi, si sblocca tutto, Winona Ryder accetta la parte di Call solo per recitare vicino al suo mito, cresciuta guardando il primo film della saga, la Ryder firma senza quasi leggere il copione, la sua dichiarazione è significativa: «Va bene anche se muoio alla prima scena». Winona una di noi! Una di nooooooiii!
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«Cassidy, smettila di fare il fanboy per favore» |
Ora tenetevi forte, perché qui arrivano le note dolenti. La sceneggiatura viene affidata a Joss Whedon (!), la regia a Jean-Pierre Jeunet (!!) che si porta i suoi attori feticcio, tra i quali Ron Perlman (!!!). Aggiungete la già citata Sigourney e poi chiedetevi come sia possibile che con quattro nomi del genere, tutti portatori sani della mia stima (per quello che vale) sia potuto venire fuori un film come questo. Puoi avere i migliori sulla piazza, ma gli Dei del cinema tendono a punire idee balorde come clonare il protagonista morto pur di far soldi.
Nel 2379, duecento anni dopo Aliens – Scontro finale e Alien3 e ducentocinquasette anni dopo il primo Alien, Ripley viene clonata, il film inizia citando la frase di Newt (“La mia mamma diceva sempre che i mostri non esistono”), ma qualcosa è cambiato. Ripley è l’ottavo esperimento, l’unico riuscito, siccome il DNA della vera Ripley era ormai corrotto dalla sua gravidanza aliena, la nostra Ripley 8 (Riplotto) conserva ben pochi ricordi della sua vita precedente, in compenso, ha sviluppato una serie di capacità collaterali mica da ridere: sangue acido, super forza, ipersensi e tutto il cucuzzaro galattico.
I simpaticoni della compagnia non hanno perso né il pelo né il vizio, dopo tre disastri in fila, ancora provano a controllare gli Xenomorfi usandoli come armi, la navetta Betty e la sua ciurma di pirati spaziali, porta a bordo della nave della Weyland-Yutani, alcuni coloni ancora in ipersonno da ingravidare con uova aliene, in compenso, nella stiva della nave, una regina aliena agita la coda, si accarezza il pancione e pensa al nome del nascituro. Seguono immani ed inevitabili casini.
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«Ho detto alla mamma che volevo un fratellino con cui giocare» |
Non so neanche da che parte cominciare a tentare di spiegare questo casino. Joss Whedon è bravissimo, forse il migliore la mondo a gestire trame con protagoniste toste, eppure il risultato finale mette sconforto, voi penserete, Whedon da anni lamenta come la sua sceneggiatura sia stata macellata, sbagliato.
Dimostrando ancora una volta che lo stampo con cui è stato fatto è purtroppo andato perduto, Whedon ha sempre dichiarato cose del tipo: “Mi spiace che là fuori ci sia un brutto film di Alien con la mia firma”.
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«Fermi! Lasciatemi spiegare almeno!» |
Un’onestà disarmante condita da un’analisi sensata, secondo Whedon, la sua sceneggiatura è stata riportata in maniera molto fedele nel film, ma è la messa in scena ad essere completamente sbagliata, una mancata traduzione, o una differenza di sensibilità che ha trasformato le parti comiche in commedia di basso livello e quelle d’azione o di tensione, in body horror ai confini dello splatter.
L’esempio migliore è la creatura nota come “Newborn”, nella sceneggiatura di Whedon era un classico Xenomorfo, bianco come un osso, con vene rosse a vista sotto pelle e una forma più eretta (e non fate battute sulla forma della sua testa!), un ibrido tra umani e xenomorfi credibile che nel film, invece, è stato realizzato come una creatura di plasticaccia con un orrendo design, il volto a forma di teschio non si può guardare, ma ancora meno quando fa gli occhioni teneroni guardando mamma Ripley. No, sul serio, una baggianata ridicola che smonta ogni possibilità di credibilità.
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«Mammina mi sei mancata tanto, voglio stare sempre con te!» |
H.R. Giger non è stato coinvolto nella realizzazione delle creature, cosa che ha irritato il grande artista svizzero che da gentiluomo d’altri tempi quale era cos’ha fatto? Ha scritto una lettera di protesta alla 20th Century Fox. Questi clonano personaggi morti pur di giustificare gli incassi, con gente così la lettera forse è meglio arrotolarla tipo giornale ed utilizzarla per picchiarli sul muso, cattiva Fox! Cattiva!
L’altra grande sfiga è che Jean-Pierre Jeunet per anni e forse ancora oggi, è stato additato come “Quello di Alien – La clonazione”, una roba capace di stroncare carriere, la maledizione di Joel Schumacher che, malgrado tutto, sarà sempre quello di “Batman & Robin”. Jean-Pierre Jeunet, se non altro, ha scacciato il chiodo con un altro chiodo, diventando subito dopo il regista de “Il favoloso mondo di Amélie” e di recente di Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet che fin dal titolo vi fa capire quanto Amélie sia rimasta incollata addosso al regista francese.
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Gianpiero, ti vogliamo bene lo stesso. |
Personalmente non ho dubbi: prima di questo disastro Alieno, in copia con il suo compare Marc Caro, Jeunet ha fatto due film fighissimi come “Delicatessen” (1991) e “La città perduta” (conosciuto anche come “La città dei bambini perduti”, 1995), in particolar modo il secondo, faceva di lui un ottimo candidato per un bel film su Alien, in fondo questa saga ha sempre preso le caratteristiche del proprio regista ed è un gran peccato che Jean-Pierre Jeunet sia partito con il freno a mano tirato di un soggetto così scemo.
Di “Alien Resurrection” io ricordo solo la scena in cui Ripley gioca a Basket che sarà pure brutta, ma da appassionato del giochino con la palla a spicchi la trovo molto divertente, se dovessi darvi un’altra ragione per guardare il film, direi… Boh, la presenza di Ron Perlman, ma in fondo nella scena della pallacanestro sono protagonisti entrambi, quindi, potete guardarvi anche solo quella, secondo me.
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«Dopo gli Xenomorfi, sono pronta a dare una lezione anche ai Monstars di Space Jam» |
Sigourney palleggia e tira con proprietà, le tre settimane di allenamento con un Coach personale sono valse a qualcosa ed essendo la star assoluta del film, ogni suo desiderio sul set era un ordine. Il famoso tiro da metà campo lanciando la palla senza guardare? Sigourney ha preteso di fare lei stessa il tiro impossibile, vantando un decente uno su sei, che per un tiro del genere non è nemmeno una percentuale così pessima.
Risultato che sul set attorno al ciak numero 200 o giù di lì, Sigourney sta ancora spingardando alla cieca da metà campo, parte la colletta al coro di “la paghiamo noi la computer grafica, fatela al computer sta scena!”. Non fanno in tempo a finire la frase che Sigourney Ciuff! La manda dentro, Perlman esulta (forse per celebrare la fine dello strazio), Jeunet comunque non è convinto, non crede che il pubblico penserà che sia stato un vero tiro, perché la parabola del pallone esce per qualche secondo dal frame dell’inquadratura, ma Sigourney insiste e la scena è entrata a far parte del montaggio finale del film.
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Ripley allo scadere! Da un altro distretto telefonico! |
Cosa le volete dire? Il vestito rosso che indossa Sigourney per tutto il film, dopo averlo visto tra i costumi opzionali di scena ha puntato il dito dicendo «Mio!», insomma: non solo ha preso una paccata di soldi, ma ha pure fatto il bello e il cattivo tempo.
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«La protagonista sono io quindi mi vesto come voglio ok?» |
“Alien – la clonazione” ha molto del cinema di Jean-Pierre Jeunet, i suoi attori feticcio, Ron Perlman e Dominique Pinon, ma anche quella fotografia rugginosa, i personaggi dalle facce brutte e deformi. Non è un caso se uno dei personaggi che balzano più agli occhi è il Dott. Gediman, interpretato dal faccione maligno di Brad Dourif.
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«Sembra di guardarsi in uno specchio» |
La scena in cui questo “Mad doctor” cerca di educare gli Xenomorfi, usando il pulsante con il getto di aria bollette, è una delle più riuscite del film, anche grazie agli animatronici delle creature aliene, forse le più curate mai viste in tutta la saga. Peccato che spariscano molto presto dal film, sostituiti dall’inguardabile “Newborn” e dagli Xenomorfi nuotatori in PESSIMA computer grafica, davvero oscena.
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In fondo al maaaar, in fondo al maaaar… |
Nella sceneggiatura c’è tanto Whedon, la ciurma di pirati della nave spaziale Betty (come Betty e Veronica, dei fumetti di “Archie”, infatti come si chiamava la macchina anti-Hulk di Avengers age of Ultron? Veronica, facile, no?) sono la prima bozza di quello che poi diventerà una delle più belle serie di tutti i tempi, “Firefly”, pensateci, il capitano carismatico (Michael Wincott qui Nathan Fillion nella serie), il tipo grosso grezzo e cazzuto (Adam Baldwin/Ron Perlman), la ragazzina caruccia e il meccanico (Kaylee/Call), ma anche la super donna Ripley che in qualche modo somiglia a River. A ben pensarci, l’unica cosa buona di questo Alien, forse è il fatto che Whedon si è fatto perdonare con quella sfortunata, ma bellissima serie.
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«Questa volta faccio il buono, quindi pensate come sono i cattivi» |
Jean-Pierre Jeunet nel 1997 non parlava una parola di Inglese, sul set girava con il traduttore e questo può aver creato delle incomprensioni, nel dirigere scene d’azione risulta non proprio a suo agio, stranissimo perché non è certo uno che si lascia spaventare dal girare scene complesse (sì, sto pensando a quella della mosca de “La città perduta”), la scena sottomarina è stata, però, un gran casino.
Una volta allagato il set, gli attori hanno dovuto nuotare sul serio, Winona Ryder davanti a tutta quell’acqua, è stata colta da un attacco di panico, il momento giusto per ricordarsi di quando a dodici anni è quasi morta affogata in un lago. In compenso, Ron Perlman ha fatto di peggio: il vecchio Ron ha fatto tutti i suoi stunt sul set, compresa la scena in cui spara a testa in giù appeso alla scaletta (il giorno dopo si è svegliato pieno di ematomi e tagli, storia vera), quindi spavaldo si è gettato in acqua, peccato abbia fatto male i conti, convinto di essere già arrivato alla fine del set, riemerge deciso e tira una zuccata clamorosa al soffitto, sviene e va giù come un ferro da stiro, ci sono voluti due soccorritori pronti per ogni evenienza a riportarlo all’asciutto. Risultato finale: un attacco di panico e un trauma cranico, giornatona di lavoro, vero Jean-Pierre?
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«In realtà fingevo, mi ero solo stufato di stare a mollo» |
Ma il motivo per cui “Alien Resurrection” non funziona proprio non è tanto avere un clone come protagonista, è un’idea balorda, ok, ma in qualche modo giustificabile, no, il vero difetto del film è aver snaturato completamente il personaggio di Ripley, le parti migliori del film sono quelle in cui vediamo la fragilità del personaggio, come quando trovi gli altri sette cloni prima di lei, o come quando ricorda a fatica il nome di Newt, o ancora quando finalmente arriva sul pianeta Terra distrutto. Come dite? Le ultime due scene non le ricordate? Ah, forse perché sono presenti solo nella versione restaurata del film, in quella che è passata nei cinema sono state tagliate. Ho reso l’idea di cos’hanno combinato con questo film?
Senza quelle due misere scene (che funzionano ma sono troppo poco), Riplotto è una specie di Terminator donna imbattibile, gli Xenomorfi per lei non sono una vera minaccia, ovvero come negare tutto quello che questa saga ha fatto nei film precedenti, dove bastava un Facehugger per mettere in serissima difficoltà Ripley, qui cosa succede? Riplotto prende il Facehugger e lo uccide a morsi (FACCIAPALMO).
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«QuellHo non eH’ un aliEHno eH’ la mia linGHua!!» |
Se ad un personaggio come Ripley togli la possibilità di morire o anche solo di essere ferita dai suoi mortali nemici, azzeri il personaggio, posso immedesimarsi con una che combatte per sopravvivere nello spazio dove nessuno può sentirti urlare, o su un planetucolo prigioni dimenticato da Dio e dagli uomini, posso fare il tifo per un personaggio che vuol salvare un’ideale figlia, ma come faccio a riconoscermi in una Wonder Woman geneticamente modificata che fa a pugni con gli Xenomorfi?
“Alien Resurrection” anzichè far risorgere la saga, l’ha completamente affossata, dopo di questo abbiamo avuto scontri con Predator, un Prequel (ma non chiamatelo prequel!), ma mai un altro vero “Alien”. Almeno fino all’anno prossimo (forse) in cui toccherà ad un altro regista, sulla carta perfetto per questa saga, rilanciare gli Xenomorfi.
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Fun Fact: Unica scena sulla Terra della saga, è Jeunet che città sceglie? Patriottico. |
Neill Blomkamp (District 9, Humandroid) sembra l’uomo giusto, ha già dichiarato che il suo film sarà il seguito ufficiale di Aliens – Scontro finale, non terrà conto di Alien3 e di questo “Alien – La clonazione”. Bah, vedremo, io non credo più in niente, ormai sono nichilista, anche Jean-Pierre Jeunet e Joss Whedon erano fatti dal sarto per Alien.
Se volete curiosità, memorabilia, articoli, informazione e valanghe di passione Aliena, tutti i giorni trovate il blog curato da Lucius Etruscus, 30 anni di Aliens (Viaggi nel mondo degli alieni Fox), una cornucopia per appassionati di questa saga!