Da diversi anni sono in cura per la mia dipendenza da Trailer cinematografici, devo dire che ora va molto meglio, ho largamente diminuito il consumo, tornando a godermi i film con la gioia della scoperta, come facevo un tempo, non dico di essere completamente guarito, ma ogni tanto capita di potermi vedere un film come “Animali notturni” senza sapere una mazza della trama.
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«Fermi in posa, il primo che non sembra fashion gli faccio fare la comparsa» |
Inizia il film, Tommaso mi mette subito a mio agio, una tenda rossa (Lynchiana) davanti a cui ballano delle ehm, poppute modelle nude… Giusto un filo più “Oversize” della vostra pin-up media. Risposta alla modelle anoressiche del mondo della moda? Non lo so, per fortuna il film si rivela essere più dritto nelle sue metafore di quanto questo psichedelico inizio non faccia pensare. La vera sorpresa è che per una buona porzione, sembra quasi un film di genere, quindi anche uno pane, salame e gomito sul tavolo come me si trova subito a suo agio, trama e ne parliamo!
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Disperato ma comunque pettinatissimo. |
“Animali notturni” (libro) parla di un’allegra famiglia, papà Tony (sempre Jake Gyll… Jake Gyllen… Quello di prima) mamma e figlia adolescente che parte in auto e lungo una polverosa statale texana vengono presi di mira a buttati fuori strada da tre pazzoidi, capitanati da Ray Marcus (Aaron Taylor-Johnson) e qui “Animali notturni” (film) inizia a sorprendere, perché Tom Ford t’incolla allo schermo in ansia per i protagonisti.
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«Tutti vestiti alla moda, ed io cappellaccio e giacchetta, maledetti» |
Ora va bene, sono schifosamente di parte e finisco sempre a parlare bene di Michael Shannon, ma non è colpa mia se ogni ruolo gli viene così bene, qui basta il suo sguardo incazzato, il suo personaggio e l’ambientazione texana a portare tutto il film in zona Joe R. Lansdale, sembra di stare guardando Freddo a Luglio, o l’adattamento cinematografico di un romanzo di Champion Joe che per qualche ragione non ho letto, strano visto che li ho letti tutti e, per di più, un adattamento di quelli fatti bene, questo no, proprio non me lo aspettavo dall’uomo dell’alta moda: bravo Tommaso Marcadiautomobile.
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Ferma così, perfetta, quasi botticelliana. |
Il gusto per il metaforone è tutto lì da vedere, non prendi Ellie Bamber (rossa) e Isla Fisher (rossa) ad interpretare le donne protagoniste del film nel film se non vuoi mandare un messaggio chiaro e forte allo spettatore, inoltre ho trovato molto intelligente il fatto che l’ex marito di Susan non si veda mai davvero, Jake Gyllenhaal lo interpreta nei flashback (quindi il passato come lo ricorda Susan) e come Tony il protagonista del libro (che nella testa di Susan ha le sembianze dell’autore), questo spiega anche perché procedendo con la lettura, il personaggio all’inizio barbuto e sfatto, diventa sempre più figo e ben vestito, un modo sottile per suggerire al pubblico che Susan si sta nuovamente innamorando dell’ex marito.
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Tutto disposto in rigoroso ordine di colore, l’ossessivo compulsivo in me ringrazia. |
A proposito di ritornati, fate un saluto anche ad Aaron Taylor-Johnson, uno che tra il tempo passato a giocare a fare il super eroe, aveva mandato a segno parecchie prove personali poco memorabili, qui, invece, ci regala una maniaco fuori di cervello capace di calamitarsi l’odio dello spettatore, ruolo non semplice che devo dire gli è riuscito bene, anche andando un po’ sopra le righe, a volte ci vuole pure quello.
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«Avete qui Michael Shannon e il cattivo devo farlo io? Com’è sta storia?» |
Mentre i piani narrativi procedono di pari passo e il film nel film prende la forma di un “Revenge movie”, la vendetta si consuma anche fuori dalle pagine del libro, servita, ovviamente, fredda come vuole il proverbio, distaccata, stilosa per non scompigliarsi la pettinatura, anche se a ben guardare sembra tutto un grosso dito medio sventolato davanti alla faccia della protagonista. Insomma, davvero niente male per uno che se mai m’incontrasse per strada, mi manderebbe dietro la lavagna dei malvestiti, bravo Tommaso fanne più spesso di film così.