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Ash vs Evil Dead – 3×10 – The mettle of Man: The King has left the building

Questa volta è finita sul serio, finita proprio nel senso
più totale è assoluto del termine, con l’ultima puntata di “Ash vs Evil Dead” è
davvero il momento di salutare per sempre Ashley J. Williams, reparto
ferramenta.

Ormai lo sapete, Bruce Campbell dopo la chiusura della
serie, ha dichiarato ufficialmente quello che aveva già fatto capire da un
pezzo, la sua volontà di appendere il Boomstick al chiodo per sempre, ci sta,
se pensiamo al fatto che dalla tenera età di anni 20, nei boschi con il suo migliore amico di scuola Sam, Campbell
si è infilato nella camicia blu di Ash, a cui è rimasto attaccato per quasi
quarant’anni, a fasi alterne certo, e con lunghi (lunghissimi!) periodi in cui
abbiamo tanto sperato di vederlo tornare, con la motosega e la faccia come il
culo, a combattere il male.
Ci avete sperato voi, ci ho sperato tantissimo sicuramente
io, oh se l’ho fatto, per decenni mi sono sempre esaltato in maniera anche
esagerata, ad ogni piccola notizia del tipo, Sam e Ivan Raimi sono al lavoro su
“Evil Dead 4”, anche se lo sapevo che si sarebbe risolto tutto in un nulla di
fatto, ma niente è così, per me Ash Williams ed Evil Dead in generale è una
faccenda di cuore.
Posso dirlo? Questo episodio non poteva concludere la serie
in modo peggiore ma allo stesso tempo anche migliore, iniziamo dal lato
negativo. Finalmente è arrivato Kandar il distruttore, il “Deaties” grosso come
un Kaiju che rappresenta il demone più grosso mai affrontato da Ash, ma si sa
che più sono grossi e più fanno rumore quando finiscono con il culo per terra.

…E tu ne farai parecchio di rumore ragazzone.

Ho promesso di partire dalla fine, quindi così farò, al suo
risveglio dopo la vittoria, in quella bara arancione ultratecnologica, fasciato
in una tutina impietosa per il suo giro vita, Ash è un po’ spaesato e ancora
più brizzolato (proprio come nel finale di La Casa 2), lo scenario è quello che ci saremmo potuti godere se “Ash vs Evil
Dead” fosse stata confermata per una quarta stagione, ed è uno scenario così
figo che sono giorni che mi mordicchio le nocche delle mani per non
bestemmiare, fottuti bastardi!

Ash viene accolto da una ragguardevole strappona, che nel
dubbio è diventata il mio personaggio preferito della serie dopo Ash, dai
titoli di coda scopro chiamarsi Lexx, ciao Lexx, è stato breve ma intenso. Si
perché la signorina tra le particolarità MENO appariscenti ha quella di essere
di fatto una specie di cazzutissima Ginoide in shorts, che vive in un mondo
post apocalittico in cui li Oscuri dominano e il mondo è andato leggerissimamente
a farsi benedire.

Questo ci hanno tolto! Vi rendete conto? QUESTO!?

Qui Ash ritrova la sua mitica The Classic, la Oldsmobile
Delta 88 colore beige, carrozzata e modificata per continuare a sgommare anche
in questo mondo apocalittico in pieno stile Mad Max, la scritta “Hail to the King” è una notevole modifica, una roba così
morigerata che idealmente suggerisce a Toretto e alla sua famiglia: Levati, ma levati proprio.

Basta una sola riga di dialogo per colpirci tutti al cuore
con il pugnale Kandariano: «Dov’è mia figlia?» , «Te lo dirò dopo». Un dopo che
purtroppo per noi non ci sarà mai, perché sulle note di “Space Truckin’” dei
Deep Purple (che ormai per me è LA canzone di Ash fin dall’episodio 1×10) ci siamo gasato per l’ultima volta sentendo
quella parola: GROOVY!

Dammi un po’ di zucchero futuro post-apocalittico, baby!

Per certi versi questo finale ricorda il salto (troppo) in
avanti nel futuro, che era il VERO finale pensato da Sam Raimi per L’Armata delle tenebre, visibile nei
contenuti speciali del DVD oppure QUI,
con la piccola differenza che quello era un finale, questo con quella frase
legata a Brandy impossibile da ignorare, è chiaramente il finale che dovremmo farci
bastare, una differenza piccola ma sostanziale.

Eppure non voglio essere negativo, non perché io sia nato
ottimista (tutt’altro), ma per il semplice fatto che ho passato metà della mia
vita adulta aspettando di vedere un “Evil Dead 4” e come dicevo scrivendo del pilot di questa serie, non sono uno
quello che si accontenta di Hype e gode, ma semplicemente mi sono STRAGODUTO
ognuno di questi trenta episodi, possiamo parlare dei difetti, perché si, la serie
è autoreferenziale (e ci credo, è rivolta agli amanti di una trilogia che non è
certo quella di Star Wars per numero
di appassionati, e mi viene pure da dire per fortuna), ma resta comunque meglio
di molte altre produzioni, vuoi anche solo per l’ottimo uso, orgogliosamente
vecchia scuola degli effetti speciali, dettaglio che ormai passerà tristemente
sotto traccia.
No cazzo, io “Ash vs Evil Dead” me lo sono goduto ogni
minuto, tutte le settimane ed ancora un po’ ci spero di veder tornare Ash
Williams, anche se i diritti della saga sono un casino burocratico e Bruce e
Sam di certo non ringiovaniscono con il passare del tempo. Eppure questo
episodio, come dicevo, è anche il migliore dei finali possibili, per tutta la
stagione ho sperato in una maggiore caratterizzazione per Brandy Barr
Williams, che alla fine è arrivata, mentre guardavo questa puntata ho capito
che Brandy è il personaggio più importante, perché è quello che rappresenta il
punto di vista di noi appassionati, venuti su con La Casa e L’Armata delle tenebre.

“Gente, Cassidy sta iniziato a sproloquiare, aspettatevi di tutto”.

Parliamoci chiaro, la carriera di Bruce Campbell non è mai
stata pesche e crema, quando azzecchi il personaggio della tua vita, al tuo
primo film, rischi di finire etichettato per sempre, cosa che è successa a
Bruce, che negli anni si è ritagliato qualche bel ruolo in televisione, vi
lascio fare l’elenco, ognuno di voi ha il suo preferito, io dico Brisco County
jr. ma solo per puro affetto.

Per il resto qualche particina nei film dell’amico Sam
(ancora mi brucia il culo per non averlo mai visto sotto la boccia di vetro di
Mysterio in Spider-Man 3) e poco
altro, la cosa più vicina ad un “Evil Dead 4” che abbiamo avuto per anni è
stato il film “My name is Bruce” (2007) in cui la distanza tra Bruce, la sua
immagine pubblica ed Ash Williams si sono meta cinematograficamente ridotte a
zero, la storia di un attore di film di serie B, conosciuto dai più per un solo
ruolo, invocato come eroi da pochi appassionati che in lui vedono solo il suo
personaggio più celebre. Per dirla alla Bill di “Kill Bill” la critica di
Bruce, non tanto alla razza umana, ma all’andazzo preso dalla sua carriera.
Abbiamo lasciato Ash, a suo modo un Re, alla fine di L’Armata delle tenebre, e lo abbiamo
ritrovato in questa serie, molto simile al Bruce di “My name is Bruce” tornato
nei panni dell’eroe per cui tutti lo conoscono. Che poi eroe, il bello di Ash
Williams è sempre stato il suo essere tutto, tranne che un eroe, più che altro un
codardo buffone con la faccia come il culo, è una enorme talento nell’ammazzare
demoni e restare vivo.

Camicia blu e faccia sporca, quarant’anni di onorato servizio.

Questo episodio chiude in qualche modo il cerchio, davanti
all’enorme, in tutti i sensi, sfida del demone Kandariano, Ash scappa, il dialogo
successivo con la figlia Brandy riassume il personaggio è in qualche modo,
tutta la carriera di Bruce Campbell: «Pensate che me la sia cercata? Credete
che questo schifo mi piaccia? Essere ricoperto di sangue sempre?».

Eppure Bruce ha sempre difeso ed elogiato la trilogia di
Evil Dead (storia vera), motivo per cui in tutto questo valzer di arte che
imita la vita e che a sua volta imita l’arte, Brandy diventa il nostro punto di
vista, perché Ashley J. Williams, reparto ferramenta, non sarà proprio il
cavaliere in scintillante armatura ma è il NOSTRO eroe. Quello che ci ha
insegnato che con la faccia da culo, una battutaccia e un Remington a doppia
canna, calibro 12 (“Il migliore del mio supermercato” cit.) puoi fare strada,
infatti negli ultimi dieci minuti di episodio, Ash Williams diventa davvero l’eroe
che tutti quanti noi abbiamo sempre visto nel personaggio, quello che fa il
discorso alle truppe, nomina Pablo nuovo “Jefe” e tiene a battesimo la nuova
generazione, Kelly riconosciuta come leader e Brandy come ideale continuazione
della tradizione di famiglia. In questo senso la collanina di Linda come vera
arma segreta di Ash, è quasi una scelta poetica.
Gagliardo e spavaldo il nostro parte con un “Come get some”
sulle labbra, un vaffanculo nel cuore e un dito medio verso il nemico, che
finisce subito, dritto sparato tra i miei dieci momenti migliori di Ash
Williams di sempre, senza ombra di dubbio!

Dedicato con grande affetto e dal profondo del cuore, ai dirigenti di STARZ.

Vorrei davvero che dopo la fine di questa serie, Bruce Campbell
possa cambiare registro, ha l’età e il curriculum necessario per ambire anche a
ruoli differenti, non ne sono troppo convinto, perché nemmeno la sua magnifica,
commovente ed esaltate prova in Bubba Ho-Tep,
ha portato una svolta nella sua carriera, e non credo che la cancellazione per
scarsi ascolti di una serie amata da troppe poche persone possa fare di più, eppure
ci spero, perché dei trenta episodi di “Ash vs Evil Dead” la vera costante è
sempre stato il talento di Bruce Campbell, il suo adorabile (e lo dico nel
senso migliore del termine) modo di essere un gran cazzone con la faccia di
gomma pronto a tutto.

Forse ora è il momento di ricominciare a sperare in un “Evil
Dead 4”, forse “Evil Dead 4” lo abbiamo già avuto e si chiama “Ash vs Evil Dead”,
quello che non cambia è se un attore di richiamo come Kevin Bacon, non basta
per lanciare una seria tv su Tremors
(brutta notizia di qualche giorno fa), invece Bruce Campbell può, perché dai lo
sappiamo, lui è the King!
Mi sento incredibilmente fortunato perché oltre a vederlo
protagonista di tre dei miei film del cuore, ho avuto anche questa serie, ogni
domenica per tre anni di fila, quindi ci avranno pure tolto “Ash vs Evil Dead”,
ma nessuno ci toglierà mai Ashley J. Williams, reparto ferramenta. L’eroe che
lui non avrebbe voluto essere, ma che è comunque quello che vorremmo essere
noi! Il Re non è morto, ma in ogni caso, lunga vita al Re, oppure come si dice
da queste parti: Hail to the king, baby!

The King has left the building!

Per tutto, ma proprio tutto sulla saga di “Evil Dead” e questa serie, cliccate fortissimo QUI!

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