“Honey, I’m home.”
Se lo dice Ash questa frase vale doppio, perché la casa a cui si riverisce è LA Casa.
L’ottavo
episodio di “Ash vs. Evil Dead” inizia con il ritorno a casa del nostro
protagonista che ha scaricato i suoi amici (come visto alla fine dello scorso episodio) per non far correre loro dei pericoli inutili. Alla regia troviamo
Tony Tilse, veterano di un sacco di episodi di serie tv che in questo episodio
fa un lavoro competente.
episodio di “Ash vs. Evil Dead” inizia con il ritorno a casa del nostro
protagonista che ha scaricato i suoi amici (come visto alla fine dello scorso episodio) per non far correre loro dei pericoli inutili. Alla regia troviamo
Tony Tilse, veterano di un sacco di episodi di serie tv che in questo episodio
fa un lavoro competente.
A proposito di
lavoro fatto con competenza, spendo il primo “Bravò!” al reparto scenografie:
la ricostruzione dello chalet, della veranda esterna e del capanno della legna
è davvero ben fatta, si vede che gli scenografi sono andati a rivedersi i film
originali di Sam Raimi svariate volte, il risultato si nota nei dettagli. La
sagoma della motosega disegnata con il gesso, la botola chiusa, la morse con
ciò che resta della testa di Linda, non è solamente Ash quello che è tornato a
casa, ma anche noi spettatori.
lavoro fatto con competenza, spendo il primo “Bravò!” al reparto scenografie:
la ricostruzione dello chalet, della veranda esterna e del capanno della legna
è davvero ben fatta, si vede che gli scenografi sono andati a rivedersi i film
originali di Sam Raimi svariate volte, il risultato si nota nei dettagli. La
sagoma della motosega disegnata con il gesso, la botola chiusa, la morse con
ciò che resta della testa di Linda, non è solamente Ash quello che è tornato a
casa, ma anche noi spettatori.
Questo
episodio è molto transitorio, sembra quasi di assistere alla prima mezz’ora di
un film horror, infatti la tensione è basata tutta sugli scricchiolii e sui
ricordi (brutti) che lo Chalet evoca in Ash. Sapete che non sono un grande fan
delle minestre riscaldate, ho temuto che questo episodio decidesse di
giocarsela facile riportando in scena alcuni momenti che abbiamo amato dei film
della serie Evil Dead, il che bisogna dirlo, in parte succede, ma per fortuna
l’episodio, giocandosi alcuni topoi classici de La Casa, prepara una scenario
molto interessante in vista dei due episodi finali… Da qui in poi seguono
SPOILER (Sapevatelo!)
episodio è molto transitorio, sembra quasi di assistere alla prima mezz’ora di
un film horror, infatti la tensione è basata tutta sugli scricchiolii e sui
ricordi (brutti) che lo Chalet evoca in Ash. Sapete che non sono un grande fan
delle minestre riscaldate, ho temuto che questo episodio decidesse di
giocarsela facile riportando in scena alcuni momenti che abbiamo amato dei film
della serie Evil Dead, il che bisogna dirlo, in parte succede, ma per fortuna
l’episodio, giocandosi alcuni topoi classici de La Casa, prepara una scenario
molto interessante in vista dei due episodi finali… Da qui in poi seguono
SPOILER (Sapevatelo!)
Kelly e Pablo
si perdono nel bosco e fanno la conoscenza di un trio di esploratori, che
sembrano le classiche vittime dei film Horror: giovani bellocci e con gli
ormoni in subbuglio. Bisogna notare che quando la biondina (evidentemente miope) fa
apprezzamenti su Pablo, Kelly mente, dicendo che il ragazzo è già fidanzato… Ormai
è ufficiale: c’è del tenero tra i due. Sono abbastanza sicuro che rivedremo i
tre campeggiatori nelle prossime puntate, perché l’episodio dal titolo
fighissimo (“Ashes to Ashes” prima o poi avrebbero dovuto giocarsi questo gioco
di parole) si concentra proprio su (forse dovrei dire sugli) Ash e su Amanda
che ha scovato la strada giusta per raggiungere lo Chalet.
si perdono nel bosco e fanno la conoscenza di un trio di esploratori, che
sembrano le classiche vittime dei film Horror: giovani bellocci e con gli
ormoni in subbuglio. Bisogna notare che quando la biondina (evidentemente miope) fa
apprezzamenti su Pablo, Kelly mente, dicendo che il ragazzo è già fidanzato… Ormai
è ufficiale: c’è del tenero tra i due. Sono abbastanza sicuro che rivedremo i
tre campeggiatori nelle prossime puntate, perché l’episodio dal titolo
fighissimo (“Ashes to Ashes” prima o poi avrebbero dovuto giocarsi questo gioco
di parole) si concentra proprio su (forse dovrei dire sugli) Ash e su Amanda
che ha scovato la strada giusta per raggiungere lo Chalet.
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Fossi in te non schiaccerei “Play”… Di nuovo! |
Qui assistiamo
ad una serie di scontri, tutto sommato tipici di questa serie, il primo è “Ashvs. Linda” (Il rematch!), anche se ha molto del loro primo scontro, devo dire
che l’ho apprezzato, soprattutto perché hanno saputo non renderlo il centro
della puntata, ma il punto di partenza per approfondire il personaggio di
Amanda e il suo rapporto con Ash.
ad una serie di scontri, tutto sommato tipici di questa serie, il primo è “Ashvs. Linda” (Il rematch!), anche se ha molto del loro primo scontro, devo dire
che l’ho apprezzato, soprattutto perché hanno saputo non renderlo il centro
della puntata, ma il punto di partenza per approfondire il personaggio di
Amanda e il suo rapporto con Ash.
L’altro
momento classico che viene ripescato in questo episodio è il ritorno della mano
di Ash, la vediamo di nuovo strisciare dietro i muri dello Chalet e, siccome
abbiamo visto tutti l’Armata delle Tenebre, non è difficile intuire il
passaggio successivo, ovvero: Gara 2 del duello tra Ash vs. Evil Ash!
momento classico che viene ripescato in questo episodio è il ritorno della mano
di Ash, la vediamo di nuovo strisciare dietro i muri dello Chalet e, siccome
abbiamo visto tutti l’Armata delle Tenebre, non è difficile intuire il
passaggio successivo, ovvero: Gara 2 del duello tra Ash vs. Evil Ash!
Di certo non
possiamo dire che il “One man show” di Bruce Campbell di questo episodio, sia
diretto in maniera magnifica da Tony Tilse, mettiamola così: Sam Raimi era
riuscito a fare di più e meglio (per usare un lungo giro di parole), però Tilse
se la cava, il colpo di scena (nemmeno troppo inaspettato) della morte di
Amanda (che mi aspetto di veder tornare come Deaties…) è l’ennesima tegola sul
testone del nostro protagonista. C’era una ragione se non voleva portare i suoi
amici allo chalet, anche questa volta “La Casa” reclama il suo tributo di
sangue.
possiamo dire che il “One man show” di Bruce Campbell di questo episodio, sia
diretto in maniera magnifica da Tony Tilse, mettiamola così: Sam Raimi era
riuscito a fare di più e meglio (per usare un lungo giro di parole), però Tilse
se la cava, il colpo di scena (nemmeno troppo inaspettato) della morte di
Amanda (che mi aspetto di veder tornare come Deaties…) è l’ennesima tegola sul
testone del nostro protagonista. C’era una ragione se non voleva portare i suoi
amici allo chalet, anche questa volta “La Casa” reclama il suo tributo di
sangue.
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“Don’t have time to play with myself” (Cit.) |
L’idea di un
secondo Ash malvagio in giro per questa serie mi fa già sfregare le mani
(entrambe, quella sana e quella indemoniata), già mi pregusto quello che potrà
fare Bruce Campbell di nuovo alle prese con un doppio personaggio, per il resto,
mi spiace per la dipartita (definitiva?) di Amanda, un personaggio che forse
era già giunto al capolinea, inoltre, se devo proprio dirla tutta, Jill Marie
Jones è un bel vedere, ma non è certo un’attrice straordinaria, quindi forse è
anche meglio così…
secondo Ash malvagio in giro per questa serie mi fa già sfregare le mani
(entrambe, quella sana e quella indemoniata), già mi pregusto quello che potrà
fare Bruce Campbell di nuovo alle prese con un doppio personaggio, per il resto,
mi spiace per la dipartita (definitiva?) di Amanda, un personaggio che forse
era già giunto al capolinea, inoltre, se devo proprio dirla tutta, Jill Marie
Jones è un bel vedere, ma non è certo un’attrice straordinaria, quindi forse è
anche meglio così…
L’ultima
risata questo episodio me la strappa sui titoli di coda che scorrono sulle
note di “The Two of Us” di Don Gibson, mi immagino i due Ash che duettano
canticchiandola… Lo so, non sono tutto finito.
risata questo episodio me la strappa sui titoli di coda che scorrono sulle
note di “The Two of Us” di Don Gibson, mi immagino i due Ash che duettano
canticchiandola… Lo so, non sono tutto finito.