spesso i cattivi sono altrettanto iconici, e questa rubrica è tutta per loro,
quei fantastici bastardi che amiamo odiare, cattivi fino al midollo: B-b-b-b-b-b-b-bad,
bad to the bone!
Ma sono sicuro che anche voi non avete paura, perché il cinema ci ha permesso di consumare sul grande schermo drammi, tragedie, sparatorie, e in questo caso pandemie. Quindi ne usciremo anche questa volta, basterà stringere i denti, e restare il più possibile in casa a vedere che so, qualche film di Terry Gilliam? Prendetela seriamente, ma con ironia, insomma seguiamo tutti l’esempio di quell’adorabile matto di Terry.
Aggiungo solo un estratto dal mio commento al film dedicato
proprio a questo film:
![]() |
Bruce pratica sesso sicuro, in pieno stile “Una pallottola spuntata”. |
Ma qualcosa va storto e Cole finisce nel 1990, sei anni prima della diffusione del virus («Il 1996 è il futuro» , «Il 1996 è il passato»), se Cole nel suo tempo era un disadattato, il tipico eroe contro voglia di Gilliam, nel 1990 è un oggetto impossibile da codificare, per comodità e impossibilità di comprenderlo malgrado gli sforzi della bella psicologa Kathryn Railly (Madeleine Stowe), viene etichettato come pazzo e gettato in un decadente manicomio, dove fa la conoscenza di quello volato sulla parte più alta nel nido del Cuculo, Jeffrey Goines (Brad Pitt imbruttito per la parte e mai così bravo) figlio di un ricco e potente scienziato (interpretato da Christopher Plummer) e in qualche modo implicato con questo famigerato “Esercito delle 12 scimmie”.
![]() |
“Questi quasi mi fanno rimpiangere Hans Gruber”. |
“12 Monkeys” è un film potentissimo, ti colpisce in faccia come una tonnellata di mattoni, il suo soggetto è, ammettiamolo, geniale ed intrigante in parti uguali, è impossibile non aver voglia di sapere come continua una storia che inizia con queste premesse, inoltre, Gilliam fa un lavoro assolutamente incredibile.