spesso i cattivi sono altrettanto iconici, e questa rubrica è tutta per loro,
quei fantastici bastardi che amiamo odiare, cattivi fino al midollo:
B-b-b-b-b-b-b-bad, bad to the bone!
Per rendere più credibili gli elementi medici delle trama, Sam Raimi ha scritto il film con il suo compare più fidato, il fratello Ivan medico alla Michigan State University e sceneggiatore a tempo perso. Mentre per fornire un passato militare al cattivissimo Robert G. Durant, ha chiesto supporto all’ex militare e sceneggiatore Chuck Pfarrer, dopo aver apprezzato il suo lavoro in “Navy Seals – Pagati per morire” (1990), questo spiega perché Durant maneggia senza problemi un lancia granata nel finale e forse anche perché stacca le dita usando il tagliasigari, una trovata gustosamente horror.
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“Credo che Larry Drake… Sarà perfetto!” (quasi-cit.) |
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Senza nessuna paura o volontà di mitigare le origini, Raimi trasforma lo schermo in una pagina a fumetti (ed è ancora una delle migliori rappresentazioni della rabbia viste al cinema) |
Nella prima scena Raimi spazza via il campo da ogni dubbio: Robert G. Durant è un bastardo di prima categoria invischiato in ogni affare losco (droga, armi ed industria immobiliare… Giuro, nel film dicono proprio così!). L’altra faccia della medaglia è, ovviamente, il buonissimo dottor Peyton Westlake, un secchione innocuo che non farebbe male ad una mosca, anzi, ha dedicato tutta la vita a perfezionare una pelle sintetica che potrebbe aiutare tutte le persone ustionate del pianeta, se solo le cellule sintetiche delle sue maschere in stile Diabolik, non si sciogliessero come neve al sole dopo 99 minuti. Un problema che viene attenuato solo dall’oscurità, la pelle sintetica al buio è stabile e quando Liam Neeson s’interroga su quali segreti possa nascondere l’oscurità, non solo sta dando uno sguardo al futuro del suo personaggio, ma lo fa con una teatralità che è quella tipica dei personaggi dei fumetti, la loro “recitazione” è spesso esasperata dal disegnatore, ruolo ben ricoperto qui da un Sam Raimi in stato di grazia.