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Batman – Dannato (2018): una bat-discesa all’inferno

Ormai il Batman-Day è una tradizione, per fortuna il
materiale sull’uomo pipistrello non manca mai, quindi quest’anno per unirmi
alla festa ho scelto “Batman – Dannato”, da non confondere con «Dannato Batman!»
che invece è quello che gli urlano i suoi nemici.

Pubblicato nel 2018 per la nuova linea DC chiamata Black Label, la
sostituta della mai abbastanza compianta Vertigo, però decisamente più interessante
a raccontare storie di tizi in super calzamaglia, garantendo piena libertà
creativa agli autori, da utilizzare per trattare storie più “adulte”, virgolette d’obbligo
perché del Bat-Pene Bat-Elefante al centro della stanza quando si parla
di “Batman – Dannato”, che parleremo più avanti nel corso del post, lasciatemi l’icona aperta.

La storia scritta da Brian Azzarello e disegnata (straordinariamente) da Lee Bermejo, rimette insieme la coppia artistica che
aveva regalato un’innovativa storia di Joker del 2008 di cui “Dannato” è quasi una
sorta di seguito, un fumetto che inizia subito a tavoletta: Joker è scomparso,
forse addirittura ucciso dallo stesso uomo pipistrello, sopravvissuto ad una
caduta drammatica da un ponte lo ritroviamo così, gravemente ferito e
sanguinante, caricato d’urgenza su un’ambulanza, senza memoria degli eventi. Finalmente
dopo anni di provocazioni, combattimenti e morti in famiglia
(occhiolino-occhiolino) è successo? Batman ha davvero ucciso il Joker?

Una brutta nottate per il Crociato di Gotham.

Brian Azzarello ci regala un Batman meno tosto e sempre un
passo avanti rispetto ai suoi avversari, “Batman – Damned” senza girarci troppo
attorno è una storia dell’orrore, una discesa all’inferno per il Cavaliere
Oscuro che infatti, lo porterà a confrontarsi con i peggiori soggetti che
popolano l’universo della Distinta Concorrenza, tutti quegli anti-eroi (se non
proprio avversari) con cui Batman sembra essere sceso allo stesso livello, se
davvero le sue mani (o i suoi Bat-guanti? Vabbè ci siamo capiti) sono sporche
del sangue del Joker.

Mi riferisco al Virgilio in questa discesa all’inferno per
Batman, ovvero John Constantine un personaggio che Brian Azzarello ritrova,
dopo aver scritto un suo ciclo di storie ambientate in un carcere di massima
sicurezza molto simile a quello di OZ, intitolato “Hard times” e disegnato dal Maestro Richard Corben (inchini e riverenze).

Far serata con quei simpaticoni della Justice League Dark.

Il fatto che “Dannato” sia una storia dell’orrore è messo in
chiaro dalla rappresentazione e l’entrata in scena di alcuni personaggi, Harley
Quinn sembra una psicopatica più violenta che simpatica, come siamo abituati a vederla di solito, mentre L’incantatrice è
del tutto identica ad un’apparizione spettrale, sembra fuggita dal remake di
“La Casa” (2013) o da qualche altro titolo timidamente splatter contemporaneo.

In questo racconto Horror l’uomo pipistrello si risveglia in
una bara (non volante) due metri sotto terra, da cui solo Swamp Thing può salvarlo, anche se
forse il personaggio che fa emergere il suo lato più orrorifico è Deadman, che
in questa incarnazione è uno spirito inquieto, con i muscoli in bella vista, proprio dove fino a ieri eravamo abituati a vederlo con una tutina rossa.

Sono sempre felice di vedere il buon vecchio Paludone.

Menzione speciale per Etrigan, il demone della Distinta
Concorrenza che parla in rima e che qui ovviamente diventa un violentissimo
cantante Rap inviso al satanismo esplicito, insomma posso essere onesto? Brian
Azzarello si è divertito a sbatacchiare Batman, ma ancora di più a raccontare
versioni estreme degli anti-eroi della Distinta Concorrenza, anche la soluzione
del mistero, quel tentativo di mettersi in scia a The Killing Joke (ho letto due serie Black Label, entrambe citavano
questo fumetto, dimostrazione che Alan Moore è ancora il burbero e inarrivabile
padre del fumetto occidentale), mi è sembrata una trovata a metà tra l’omaggio
e la paraculata, personalmente ho pochi dubbi, la parte migliore di “Batman –
Dannato” sono gli incredibili disegni di Lee Bermejo.

Tavole pittoriche di grande impatto, in cui il testo di
Azzarello si incastra quasi timidamente, per non coprire nemmeno un centimetro
di quei bellissimi pennelli. Bermejo ci regala un Batman umano, avvolto nel
Kevlar, dolorante, ferito, un uomo più che un super eroe, così spogliato del
suo mito, che alla Distinta Concorrenza non hanno gradito troppo la trovata di Bermejo,
di mostrare la sagoma del Bat-acchio dell’uomo pipistrello in una vignetta,
alla faccia della presunta libertà artistica garantita dall’etichetta Black
Labe. L’ombra del frustanani di Batman è stata censurata, così ho anche chiuso la
pruriginosa icona lasciata aperta, di cui vi ero debitore.

Il Bat-acchio, il gadget di Batman che la DC ha censurato, qui nella tavola originale pre censura.

La vera superstar di “Batman – Dannato” è proprio il lavoro
di Lee Bermejo, che rischia di passare quasi in secondo piano per via della chiacchierata censura (che ha generato più di un meme in rete), le sue tavole sono la vera ragione per cui vale la pena leggere questo
fumetto, se invece volete altro materiale sull’uomo pipistrello, qui sotto trovate il resto della Geek League impegnata a festeggiare il Batman Day!

Inoltre vi ricordo il
Bat-Speciale della Bara Volante!

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