Adesso che questa Bara è stata Re-Animata dopo la settimana della Notte Horror, secondo voi potevo lasciare l’opera incompleta? Novello Herbert West continuo i miei esperimenti da dottore folle, oggi completiamo la trilogia di Re-Animator il cui ultimo capitolo, ha avuto una genesi che necessita una lunga rincorsa.
Attorno ai primi anni del 2000, dopo titoli come The Dentist, il suo seguito e Progeny, Brian Yuzna si era accasato alla Fantastic Factory, casa di produzione di stanza a Barcellona che prima di finire zampe all’aria, avrebbe prodotto alcuni film del regista, tra cui il tanto chiacchierato “Faust” (2000), ancora oggi al centro di liti con capelli tirati tra i fan del genere horror. In cerca di un nuovo soggetto Yuzna ricevette una telefonata da John Penney, con cui aveva lavorato ai tempi di “Il ritorno dei morti viventi 3” (1993), l’idea di Penney era quella di riportare in vita (ah-ah) la saga di “Re-Animator” con un nuovo soggetto più incentrato su Dan Cain.
Come racconta lo stesso Yuzna nel fondamentale Untold Horror, il primo abbozzo di storia ruotava intorno ad un non troppo invecchiato Dan Cain, diventato un noto chirurgo plastico e tenuto insieme dai “ritocchini”, sciupafemmine, alcolizzato e con i traumi del suo cuore infranto mai superati per davvero. Quando la donna della sua vita (del momento) viene uccisa da un Serial Killer, l’unico modo per Dan Cain è ritrovare il dottor Herbert West, finito in carcere dopo anni di latitanza, impegnato a scontare mille mila ergastoli per il massacro della Miskatonic ma soprattutto, a fare della sua prigione il perfetto laboratorio, utilizzando i prigionieri a cui nessuno frega un accidente per portare avanti la sua ricerca.
Questa la prima sfiziosa idea, ma quando sei uno come Brian Yuzna sai che tra il dire e il fare (un film) c’è di mezzo non tanto il mare, quando la concreta possibilità di trovare fondi, quelli messi a disposizione dalla Fantastic Factory non erano molti, ecco perché “Beyond Re-Animator” è stato il primo film della saga girato interamente fuori dagli Stati Uniti e con il solo e mitico Jeffrey Combs come unico membro storico del cast, tutti sono sacrificabili, ma non lo sguardo da pazzo del dottor Herbert West!
Il prologo del film è interessante e frettoloso, due ragazzini campeggiano nel cortile di casa ma rientrano in tempo per vedere la sorella maggiore e popputa di uno dei due aggredita da un morto ri-animato che prima la uccide e malgrado sia senza mandibola, cerca di bere lo stesso dal cartone del latte. Quando amo l’umorismo nerissimo di Yuzna, non cambiare mai Brian!
Di mezzo ovviamente lo zampino del vicino di casa sotto copertura Herbert West (Jeffrey Combs) che viene immediatamente arrestato dal poliziotto più veloce del pianeta accorso sul luogo, che però non fa in tempo ad impedire che il dottore consegni la sua preziosa e luminescente siringa piena di liquido rianimatore al biondo ragazzino rimasto privo di sorella… Titoli di testa! Questa volta sulle note del tema musicale composto da Xavier Capellas.
Salto in avanti, tredici anni dopo il dottor West è il re senza corona del carcere di massima sicurezza in cui porta avanti i suoi esperimenti, non sarà il più grosso e cattivo dell’istituto correzionale ma è sicuramente il più pazzo e gli altri prigionieri lo fiutano, anche se la prigione in questione è una bella gabbia di matti che permette a Yuzna di portare in scena una serie di siparietti grotteschi carici del suo umorismo nerissimo.
Ad esempio mi colpisce sempre il fatto che West inizi una faida con uno dei carcerati “latini” per cosa esattamente? Un traffico di droga? Soldi? Pacchetti di sigarette? Per un tentativo di stupro iniziato sotto la doccia? Niente di tutto questo, ma per un topo di nome Ratty. Il violento messicano si è visto rapire l’animaletto domestico da West per i suoi esperimenti e da allora lo rivuole. Quindi potremmo dire che da un certo punto di vista “Beyond Re-Animator” è “Il miglio verde” (1999) nell’interpretazione di Brian Yuzna, con Ratty al posto di Mr. Jingles. State pur certi che se il film fosse stato diretto dal sodale (e mai abbastanza compianto) Stuart Gordon, la prigione sarebbe stata più violenta di quella di Oz, penso a titoli come “2013 – La fortezza” ad esempio.
Chiaro che West sia il più pazzo del braccio della morte, ma intorno a lui una serie di fenomeni che lèvati, ma lèvati proprio! Ad esempio il nuovo dottorino della prigione interpretato da Jason Barry e chiamato Dr. Howard Phillips (occhiolino-occhiolino), quello che appena arriva, viene etichettato con un «Ma che caaaaarino!» dalla sexy infermiera Vanessa (Raquel Gribler), il tipico personaggio, considerando anche il suo abbigliamento, che uno si aspetterebbe di trovare in un film porno piuttosto che tra gli ergastolani di una prigione.
Howard Phillips è il nuovo Dan Cain in un film che ricalca molto la trama del primo Re-Animator, però ambientato dietro le sbarre, infatti Phillips altro non è che il ragazzino del prologo che ha conservato il siringone per tredici anni e affascinato dai suoi effetti ha fatto di tutto per riportarlo al legittimo proprietario, permettendo al “Mad doctor” di far fare un salto in avanti nella sua ricerca. Al post della Barbara Crampton di turno un’altra bionda, la giornalista Laura Olney (Elsa Pataky) che subisce una serie di maltrattamenti uno più penale dell’altro, in particolar modo dal folle direttore della prigione, anche perché è un classico dei film carcerari avere il direttore potente e sadico, ma qui Warden Brando interpretato da Simón Andreu è un laido bastardo la cui idea di corteggiamento prevede legare la giornalista alla sedia elettrica, minacciare di accenderla e poi lasciare Laura Olney in balìa del pelatone rianimato da West, questo affamato stacca un orecchio al direttore, che malgrado tutto ha ancora la voglia di molestare sessualmente la giornalista. Eh facile prendersela con la filiforme Elsa Pataky del 2003 caro (si fa per dire…) direttore, prova a molestare quella tutta strapiena di muscoli dell’anno 2023, ti userebbe come un tappeto!
La novità questa volta è rappresentata dal secondo siringone, la nano tossina dal colore azzurro fluorescente, ricavata dagli esperimenti di West su Ratty, che permette al dottore nuove folle varianti, ovviamente tutto questo accade mentre sullo sfondo della prigione, sta per scatenarsi l’immancabile rivolta, una scusa per mettere tutti contro tutti generando una serie di mini-sequenze, che vanno dalla vendetta (un piatto che va servito a morsi) di Laura Olney nei confronti del direttore, fino a momenti grotteschi, come l’hippy fattone della prigione, che dopo aver messo le mani sui siringoni di West, scambiandoli per eroina se li spara in vena, dando il via ad una rianimazione sì, ma da vivo!
“Beyond Re-Animator” è un film che si arrangia con i soldi che ha, Brian Yuzna sembra il primo a saperlo ma anche a divertirsi, nel paragone diretto con i primi due capitoli della saga, va sotto bevendo dall’idrante, infatti l’unico modo per goderselo e mettersi comodi, non farsi troppe domande e lasciare che la pentola messa sul fuoco dal regista originario di Manila esploda, scatenando la fagiolata finale che prevede ri-animati impiccati (perché possano godere della punizione della morte all’infinito), in una lotta tutti contro tutti tra “Latini” rianimati, Laura che sembra la super-zombie interpretata da Melinda Clarke in “Il ritorno dei morti viventi 3” (perché le note sono sette e Brian Yuzna non ne spreca nessuna), fino alla mutazione più folle di tutti.
In questo “Uomini e topi” in salsa splatter, la mutazione più assurda resta il continuo sperimentare di West sulle sue cavie («Da ratto ad umano non era un problema, da umano ad umano si?») con il direttore mescolato insieme ai geni di Ratty e di conseguenza trasmutato nel…
Morti rianimati che sbavano, incroci genetici, seni divorati, insomma un bel film per tutta la famiglia che prevede lo sconto finale tra West e il facente funzione di dottor Hill della situazione, ovvero il Direttopo, risolto con un calcio, un uso alternativo della sedia elettrica e una “frase maschia” da parte di Jeffrey Combs (a mani basse il migliore del film) in puro stile dottore West: «Questo esperimento è terminato», beh dai mica male a livello di divertente caciara.
Ah! Per altro se mai esistesse una classifica con i titoli di coda più folli di sempre, io credo che “Beyond Re-Animator” potrebbe puntare senza difficoltà al gradino più alto del podio, dove lo trovate un film dove per tutta la durata dei titoli di coda, possiamo assistere alla lotta tra il topo Ratty e un pene umano reciso e ri-animato? Il tutto frutto degli effetti speciali di Óscar Aparicio e del solito, mitico, Screaming Mad George. Ti voglio bene Brian, non cambiare mai!
Mi piace molto il finale, più che altro vedere West scomparire nella nebbia lascia la porta aperta a possibili altre ri-animazioni che per ora, sono arrivate più che altro solo tra le pagine dei fumetti, anche se Brian Yuzna non ha mai smesso di pensare a nuovi film e a nuovi capitoli da aggiungere alle avventure del suo “Mad doctor”, visto che lo avevo accennato nel post sul capitolo precedente, ora approfondiamo la questione.
Attorno al 2006 sempre con il contributo dal sodale Stuart Gordon, sembrava quasi fatta per “House of the Re-Animator”, tanto che in rete giravano anche poster promozionali non so quanto ufficiali. Sempre stando al racconto di Yuzna dalle pagine di “Untold Horror” (testo consigliatissimo da cui ho già pescato parecchio materiale), di ufficiale per davvero solo la firma sul contratto di William H. Macy, che avrebbe dovuto interpretare il presidente degli Stati Uniti d’America morto prima del tempo per cause che già mi immagino piuttosto grottesche, e che il nostro West, ripescato dalla sua latitanza e portato di peso dalla CIA alla Casa Bianca, avrebbe dovuto ri-animare. Non so voi ma io un soggetto così matto lo trovo molto gustoso, anche perché andiamo, immaginatevi Macy nella parte di un presidente fortemente in odore di “George Dabliù”, scelta perfetta che si è risolta in un nulla di fatto per mancanza di fondi, anche se per fortuna la stoccata all’American way of life firmata Gordon e Macy è arrivata lo stesso grazie all’ottimo Edmond.
Un altro piano di Yuzna per riportare in scena il suo “Mad Doctor”? Il nostro Brian che è una fucina di idee, aveva già in mente “Island of the Re-Animator”, palesemente ispirato al classico “L’isola del dottor Moreau” di H. G. Wells, la trama avrebbe visto il nostro West, santone ri-animatore su un’isola popolata di creature da lui stesso riportate in vita, assorto ormai a Dio come il Moreau del romanzo. In “Untold Horror” troviamo anche un sacco di bozzetti preparatori che lo ammetto, mi fanno venire voglia di mordermi le nocche per il progetto mancato, evidentemente troppo costoso per la possibilità di Yuzna di raccogliere fondi.
Insomma finalmente ho completato la trilogia, anche perché del cinema di quell’adorabile pazzo di Brian Yuzna scrivo sempre volentieri, sarà sempre un ospite molto gradito su questa Bara!
Sepolto in precedenza martedì 12 settembre 2023
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