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Black Adam (2022): spigliato, riciclato e ultra collaudato

Altro giro, altro tiro, altro super eroe che sbarca al cinema, solo che questa volta ad impersonarlo è uno già abbastanza super di suo come Dwayne “The Rock” Johnson, anche se bisogna ammetterlo: che fatica! Già perché ormai questa storia di Rock nei panni di Black Adam cominciava a sembrare il giornale di ieri, non dico proprio una barzelletta come l’uscita eternamente rimandata di “Chinese Democracy” dei Guns N’ Roses ma quasi.

Sono dieci anni più o meno che il casting era stato fatto, in un modo piuttosto inedito, i vertici della Warner avevano contattato Rock per convincerlo a prendere parte ad un progetto su “Capitan Marvel” (diventato poi SHAZAM! Anche per via del meraviglioso aggettivo con cui il personaggio è da sempre nel mirino della Casa delle Idee, ne avevamo già parlato dettagliatamente QUI), il celebre ex wrestler con trovata guascona ha girato la domanda ai suoi tanti proseliti sui Social-così: devo interpretare Capitan Marvel Shazam oppure il suo avversario, Black Adam? Maggioranza bulgara di voti in favore del secondo, anche perché ammettiamolo, di fatto Black Adam è la cosa più vicina a Superman che Rock potrà mai interpretare in vita sua, ho letto una sua intervista in coda ad un albo della Distinta Concorrenza, dove l’attore con il sorriso da un milione di dollari di fatto si descriveva come una sorta di Superman nero e senza capelli, perché l’ego non manca e il fisico lo concede, inoltre un personaggio che si chiama “Black Adam” permette a Rock di sfoggiare ancora un po’ di orgoglio per le sue origini (ufficialmente Samoane, ma passabile anche come mediorientale, tanto per gli yankee è tutto uguale), quindi tutte le parti coinvolte erano felici, mancava solo un film su Black Adam.

Il potere del sopracciglio sollevato.

Messo in panchina in favore di tutti gli eroi più famosi della Distinta Concorrenza, “Black Adam” esordisce al cinema nel momento più confuso della storia delle super tutine della Warner, un film figlio della vecchia gestione, uscito nella sale a ridosso della notizia: James Gunn è appena diventato il Kevin Feige della Distinta Concorrenza, futuro responsabile di film, serie tv e della sezione animazione del colosso, proprio lui che più di tanti colleghi ha potuto godere di carta bianca al cinema.

Di fatto “Black Adam” è un fondo di magazzino, un oggettino molto strano che ha parecchi compiti da assolvere, potrebbe essere il titolo del rilancio per la Distinta Concorrenza, oppure potrebbe venire cancellato da James Gunn e dai suoi piani, che coincidono con quelli dei vertici della Warner, intenzionata da qui ai prossimi dieci anni, a mettere su un progetto a lungo termine (in stile Marvel, per capirci), ragionando ogni volta “di caso in caso”, qualche film finirà in sala, altri sulla piattaforma HBO Max senza paura di potare i rami secchi, come il film su “Batwoman” quasi completato ma che non vedremo mai, perché alla Warner pare, convenga di più dichiararlo un progetto fallito, incassare i soldi dell’assicurazione, che mostrarlo al pubblico. Insomma, tutti gli uffici del mondo sono posti strani con dinamiche pazzarelle, ma quelli della Warner forse, lo sono un po’ di più.

Un film con The Rock che fa il super eroe, quindi come sempre, solo che questa volta ha la scusa dei super poteri.

Black Adam nasce tra le pagine dei fumetti nel 1945, creato da C.C. Beck come avversario della famiglia Marvel, una sorta di Shazam oscuro, con gli stessi poteri di Billy Batson ma capace di evolversi in una specie di anti-eroe, nato schiavo e diventato tiranno sì, ma mai davvero crudele, come viene raccontato tutto questo al cinema? Con uno spiegone introduttivo e ribadendo il concetto “Gli altri eroi non uccidono, Black Adam si” circa una cinquantina di volte, ma andiamo per gradi come avrebbe detto Anders Celsius.

Kanhdaq: lo spiegone introduttivo.

“Black Adam” comincia nel 2600 A.C. a Kanhdaq, immaginario stato mediorientale, un po’ Iraq un po’ Afghanistan, governato da un tiranno che vuole mettere le mani sull’artefatto mistico di turno, la corona dei sei demoni (che spero almeno sia una strizzata d’occhio al sacchetto dei sei demoni, per ricordarci di un remake che spero The Rock non interpreterà mai), per fare la corona ci vuole l’Eternium, per fare l’Eternium, ci vogliono gli schiavi per estrarlo, per fare gli schiavi ci vuole un tiranno che al mercato The Rock comprò e qui iniziano i problemi, l’eroe di Kanhdaq pronto a ribellarsi è un barbatrucco che il regista Jaume Collet-Serra (che ha iniziato con horror anche interessanti e poi è diventato l’ennesimo regista schiavo a sua volta, al soldo dei desideri di Re Rock) non riesce a mascherare, dovrebbe essere il colpo di scena su cui si poggia tutta la caratterizzazione di questo nuovo anti-eroe della Distinta Concorrenza, che a differenza dei colleghi uccide, ma è impossibile non mangiare subito la foglia, far recitare di spalle Dwayne Johnson in quel prologo non basta a mimetizzarlo, anche perché ammettiamolo, quelle spalle non passano inosservate, quindi buonanotte al non colpo di scena, che mi dicono, fosse già stato spiattellato dal trailer, vi riporto la notizia perché quello non l’ho nemmeno visto, ormai mi getto sui film scoprendoli in sala come ai vecchi tempi e vivo molto meglio.

«Ho visto tutti i futuri possibili, in nessuno di questi le premesse di Cassidy sono brevi»

Black Adam il super eroe che uccide, mica come i suoi colleghi della Distinta Concorrenza (no no).

Salto in avanti fino ai giorni nostri, il solito gruppo di generici personaggi che vanno da L.S.F (La Scienziata Figa, Sarah Shahi) alla spalla comica, passando per il ragazzino stile Last action hero ma più urticante, che insegna al protagonista ad usare una “frase maschia” prima di ammazzare i cattivi (gag ricorrente un po’ stantia), che tutti insieme liberano Teth-Adam dal suo sonno millenario e ovviamente, come tutti quelli che vengono svegliati prima del tempo, il nostro anti-eroe è leggermente incazzato, infatti inizia a tritare sgherri giunti sul posto per il già citato artefatto, qualcuno lo fulmina, altri li fa saltare a colpi di granate infilate in bocca oppure deviando la traiettoria dei missili volando super veloce (come Quicksilver quindi?), sulle note di una musica fuori contesto come “Paint in black” degli Stones e ricordandoci le regola aurea: la Marvel ha l’umorismo, la Distinta Concorrenza i rallenty.

Talmente potente da avere anche il potere della super puzzetta incendiaria.

L’entrata in scena di Rock con la tutina è spassosa, Jaume Collet-Serra si fa possedere dallo spirito di Zack Snyder per la palette cromatica e l’abbondanza di scene al rallentatore, al resto ci pensa il carisma del protagonista, ma il problema potrebbe avere radici più profonde. Inutile ribadire il fatto che Black Adam a differenza dei colleghi uccida, una “novità” magari nei fumetti, ma al cinema? In particolare in quello della Distinta Concorrenza lo è davvero?

Il Batman di Snyder lascia a terra più sgherri morti della peste, Superman? Non parliamone nemmeno, massacra intere città, per altro facendo incazzare il collega vestito da pipistrello. Wonder Woman? Anche lei sventa rapine in banca senza farsi troppo problemi ad ammazzare i rapinatori. Aquaman? Entrava in scena uccidendo a destra e a manca, l’unico che non ha mai ucciso nessuno al cinema è Flash, ma essendo interpretato da Ezra Miller dategli tempo, potrebbe farlo direttamente fuori dallo schermo se continua di questo passo.

«Io non ho ucciso nessuno. Per ora»

Quindi Black Adam è il primo super della DC che dichiara apertamente di uccidere, a differenza dei suoi colleghi che lo fanno, ma fischiettano come se nulla fosse e questo ci porta al prossimo enorme paletto attorno alla quale il film deve fare lo slalom.

The Rock e la lista di cosa da fare dei suoi film.

Quando circa dieci anni fa, Dwayne Johnson lanciò il sondaggio, era un ex wrestler in cerca di ruoli d’azione e da tipo tosto, nel frattempo però il suo cinema è diventato una cosina con i bordi arrotondati, tanto che pare generato da un algoritmo, volete dirmi che vederlo trattenere un elicottero con una mano o deviare missili con l’altra come faceva in Hobbs & Shaw, non era un modo per mostrarlo già come un super eroe con il potere di infinite ore di palestra? Ci sono elementi fissi nei film di The Rock, tutti i personaggi devono pendere dalle sue labbra, deve sembrare un super eroe anche quando il suo personaggio non dovrebbe avere super poteri e oltre alle battute simpatiche, deve interpretare il bravo padre di famiglia, tutta roba che sono riusciti ad infilare anche qui, la novità quale sarebbe, che indossa una tutina? Perché di solito The Rock non sfoggia aderentissime magliette Under Armour, azienda che lo veste dalla testa ai piedi? “Black Adam” è talmente canonico rispetto alla lista di richieste da esaudire nel tuo film per averlo come protagonista, che Hawkman (Aldis Hodge) di fatto ricopre il ruolo che di norma tocca a Kevin Hart, solo più alto e vestito da falco e questo ci porta ai prossimi due punti chiave.

«Kevin Hart, che cavolo ti sei messo in faccia?»

AMERICA KANHDAQ FUCK YEAH!

“Black Adam” è un film cerchiobottista, vorrebbe avere il primo eroe della DC che uccide (quindi identico a tutti gli altri), ma deve anche risultare simpaticone, in linea con i personaggi di solito interpretati da Rock, questo porta a momenti stranianti, come l’anti-eroe di Kanhdaq che decide di seguire tutte le indicazioni di un ragazzino così, perché gli sta simpatico. Più che anti-eroe sembra l’eroe recalcitrante, almeno James Cameron aveva trovato un modo sensato e legato alla trama per girare intorno alla censura rendendo il rapporto tra John Connor e il T-800 funzionale alla storia, qui non ci hanno nemmeno provato.

Black Adam e il ragazzin… Ooops!

Perché il problema principale di “Black Adam” è il suo basarsi su dinamiche cinematografiche che il pubblico conosce bene, il che lo rende un film abbozzato, però allo stesso tempo velocissimo, leggero, perché può gettarsi subito nell’azione, anche se l’indecisione nella direzione regna sovrana, Kanhdaq è allo stesso tempo terra di conquista e da difendere, un modo per criticare l’imperialismo americano, ma anche di difendere il ruolo di “poliziotti del mondo” degli Yankee. Kanhdaq è in mano a criminali occidentali dal nome stupido (l’Intergang, bah!) e successivamente viene doppiamente invasa anche dalla Justice Society, che in quanto americanissimi, devono mettere il becco negli affari esteri, ma con lo spirito di chi vuole “esportare la democrazia”. Insomma il film riesce a criticare e a non criticare perché al cinema ci vanno sia i democratici che i repubblicani. Ah ecco, parliamo proprio del gruppo di super eroi di supporto

La Justice Society? Sono solo un branco di imitatori dello Squadrone Supremo (quasi-cit.)

Il Dottor Fate ha esordito sulle pagine di More Fun Comics n. 55 nel maggio del 1940, lo stregone supremo della Marvel invece? Doctor Strange è stato creato solo nel 1963. Altro giro, altro esempio, vogliamo parlare di Hawkman? Anche lui vanta un esordio targato 1940, mentre Falcon, la spalla di Cap per la Marvel quando ha svolazzato la prima volta nei fumetti? Settembre 1969.

«Non sono Falcon, sono l’uomo falco! Ma non quello di Rick & Morty»

Questo piccolo paragrafo nerd potrebbe continuare all’infinito, perché infiniti sono i personaggi “fotocopia”, qualcuno creato prima dalla Marvel, molti dalla Distinta Concorrenza, ma il discorso qui va calato in un ambito cinematografico. “Black Adam” è in parti uguali pigro e libero da vincoli, perché come scrivevo lassù è tutto ricalcato su dinamiche che ormai il pubblico percepisce come ultra collaudate, poco importa che i personaggi portati in scena siano nati molto prima tra le pagine dei fumetti, perché ormai lo sappiamo, lo spettatore medio che va pazzo per i film tratti da fumetti, i fumetti poi non li leggerebbe nemmeno sotto tortura, quindi i personaggi vanno valutati per quello che sono, pigre copie di trovate e dinamiche già viste. Una su tutte? Il finale con la frase «Come dobbiamo chiamarti», una trovata che non aveva già più senso dopo che ad usarla è stato Sam Raimi (due volte).

Il Dottor Fate di zio Pierce Brosnan (che passa metà film seduto e sfoggia pettorali in CGI) dopo due righe di dialogo sul suo elmo alieno, può vedere tutti i futuri possibili e svolazzare, perché? Perché tanto la Marvel ha già fatto svariati film sull’argomento, dove il Doctor Strange faceva lo stesso quindi perché sbattersi a spiegarlo di nuovo? Fate è come Strange ma con un elmo, fine della caratterizzazione.

«Devo solo tenere l’elmo? Ok allora posso farlo anche da seduto mentre aspetto l’assegno»

Hawkman ha le ali come Falcon, Atom Smasher cambia di dimensione come Ant-Man e se lui aveva ereditato il costume da Michael Douglas, la sua “copia” targata DC lo ha ereditato da Henry “Fonzie” Winkler. Sarebbe anche post-moderno tutto questo se fosse utilizzato con un minimo di ironia, ma in realtà è pura pigrizia, per portare in scena personaggi che sembrano le statuine del presepe, sparse attorno a Gesù bambino Rock. Però la Justice Society ha un super aereo che decolla da un cortil… ah no, lo facevano già gli Uomini-Pareggio.

Ehi è Deadpoolant-man! Il mio super eroe preferito!

Questo fa di “Black Adam” un film spigliato, riciclato e basato su un senso di già visto da fare male agli occhi, questo non vuol dire che non si conquisterà il suo pubblico proprio perché è spigliato, riciclato e porta di nuovo in scena mille momenti che hanno funzionato in questi vent’anni di cinecomics, quindi funzioneranno ancora una volta se si è disposti a stare al gioco, anche se la strizzata d’occhio al Triello Leoniano comunque un «Vaffa…» da parte mia lo ha incassato (storia vera), ma in “Black Adam” è tutto così addomesticato e funzionale al chiaro obbiettivo in casa Warner.

La missione era quella di mandare un segnale, far capire al pubblico che si, abbiamo un piano e stiamo lavorando in quella direzione, in quel piano ha un ruolo anche Rock, l’anti-eroe che uccide ma è anche un bravo guaglione, anche perché scordatevi che uno come Dwayne Johnson si sporchi le mani a menarsi con comici in tutina da super eroi come Shazam, lui è Superman nero (ma anche questa, non era una battuta di Hobbs & Shaw?) quindi la rissa reale deve avvenire con il pezzo grosso di casa DC. Se non altro aver fatto uscire “Black Adam” in sala, prima dell’annunciato “Aquaman 2” (scivolato dritto al 2023) ha portato al nuovo accordo tra la Warner ed Henry Cavill, che qui entra in scena sulle note del tema musicale di John Williams, e Hans Zimmer… MUTO!

A prova di proiettile, come Luke Cage!
Insomma, il “nuovo” eroe in casa Warner conferma, niente di nuovo in casa Warner, avanti veloci fino alla prossima tappa del piano, in attesa di cosa combinerà il “nuovo” arrivato, James Gunn.
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