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Black Sails – Stagione 2: Lunga vita a Nassau, la nazione dei pirati!

Devo proprio
parlarvi della seconda stagione di “Vele Nere”, perché nei primi otto episodi
(trovate tutto QUI) presentavano i personaggi, le dinamiche tra loro e in
definitiva ci compravano con un po’di sana violenza piratesca vecchia maniera e
un sacco di donne nude, ma è in questa stagione che la serie prende respiro e
allarga lo scenario, Arrrr corpo di mille balene!

Sembra quasi che
questa stagione sia divisa in due parti: la prima è quella che mostra gli
sforzi di Flint (Toby Stephens / Tobia Di Stefano) per riconquistare la sua
ciurma e tornare ad essere Capitano, con un intermezzo dedicato alla conquista
e il controllo del forte e le trame intorno al personaggio di Abigail Ashe.
Mentre nella seconda porzione di stagione, a tenere banco è la spedizione a Charles
Town, fondamentale per garantire un futuro a Nassau e ai suoi abitanti.
Entrambi
questi due ideali capitoli, sono caratterizzati da un impegno nel tratteggiare
questo affresco piratesco, fatto di intrighi e dinamiche tra personaggi che
risultano intense e realistiche, alla facciazza di quel bamboccio di Jack
Sparrow che ha anestetizzato l’immaginario piratesco rendendolo praticamente
innocuo, come direbbe Douglas Adams.
Il filo rosso
di tutta la stagione è proprio il Capitano Flint: lo ritroviamo dopo la fine di
“VII.” (1×08) detronizzato e alle prese con una ciurma allo sbando, il primo
passo per il suo grande ritorno è la missione suicida, in cui lui e il “fidato”
John Silver, danno l’assalto alla Walrus da soli, si passa di lì, per arrivare
a rimettere le mani sull’oro dell’Urca de Lima.



“Urca! Ho capito perchè si chiama così, guarda quanto oro!”.
Quel vecchio
lupo di mare di Flint, si rigira l’inesperto Dufresne come un calzino, ma a
rendere davvero gustosa la stagione sono i continui flashback su James McGraw,
quando ancora era ben lontano dal trasformarsi nel famigerato Capitano Flint,
terrore dei Sette Mari. Assistiamo al suo primo incontro con Miranda Barlow (Louise
Barnes) e nell’episodio 2×05 arriverà un’enorme rivelazione proprio sul nostro
marinaio, non ve la rivelerò, ma vi assicuro che è una cosa molto grossa che
cambia la prospettiva che abbiamo sul personaggio. Un colpo di scena che in
mani meno esperte, sarebbe stato solamente un colpo da melò di bassa lega,
invece gli autori di “Black Sails” hanno saputo utilizzarlo alla grande per
fornire tutta una nuova prospettiva su un personaggio già carismatico come
Flint. Non indovinerete mai, è un colpo di scena che levati, ma levati proprio…



“Questo libro contiene tutti gli Spoiler della seconda stagione, se proverete a leggerlo verrete dati in pasto agli squali!”.

Se dovessi
muovere una critica a questa stagione di “Vele Nere” è la diminuzione delle
scene di sesso, ormai li conosco: ci buttano l’amo per farci abboccare e poi
ciao… No dai scherzi a parte, purtroppo dal mio punto di vista, dopo l’episodio
numero cinque e prima dei due episodi che concludono la stagione, c’è un calo
di ritmo fin troppo visibile, lo ammetto ho faticato un po’a macinare gli
episodi dal sei all’otto compresi. Ma vi dico subito che vale la pena affrontare
la bonaccia (che non è l’attrice che interpreta Max, state sempre a pensare a
quello!) di questi tre episodi, perché il finale di stagione è una vera bomba!

Un personaggio
che si evolve molto in questa stagione è sicuramente Jack Rackham (Toby
Schmitz), nelle prime puntate piagnucola per la sua miserrima condizione, ma
nel percorso verso l’ultimo episodio, la sua è una vera e propria scalata, si
conquista il titolo di capitano, anche se per farlo, dovrà sacrificare l’unica
vera costante della sua vita, quella Anne Bonny (Clara Paget) che gli darà più
di un grattacapo durante i dieci episodi.



“Dovrei rinunciare a cosa?!?”.
Intanto “Mr.
Cazzima” il Capitano Charles Vane (Zack McGowan) continua il suo rapporto di
amore/odio/odio/amore/amore/siamo solo amici con Eleanor Guthrie (Hannah New /
Anna Nuova).
Di fatto i due
hanno gli stessi intenti, ovvero proteggere quella “nation of thieves” che è
Nassau, un utopia piratesca che sta a cuore a tutti i personaggi. Sono i metodi
a distinguere i due personaggi: la bionda inglesina vorrebbe governare in
maniera legittima, magari anche patrocinata dalla madre patria, mentre Vane è
pronto a tutto per proteggere la sua libertà, intollerante ad ogni forma di
compromesso, o magari sì, non so, perché Zack McGowan quando parla produce una
specie di ringhio/rantolo baritonale in cui è abbastanza difficile scandire le
parole, sembra che abbia ingoiato un trattore New Holland con il motore acceso.



Effetti collaterali della digestione di un New Holland.
Inoltre, come
si vede nello spettacolare finale di stagione, se Vane e Flint decidessero
finalmente di collaborare, allora Nassau non avrebbe davvero più limiti. Anche
perché i due bucanieri sono decisamente i più cazzuti di questa serie, vederli
in azione a Charles Town, mi ha fatto pensare ad una versione grezza e
grondante sangue dell’inseguimento/sparatoria finale de “L’ultimo dei
Mohicani”, con le (grosse) differenze del caso, non propriamente la pizza con i
fichi…
Ma il vero
Jolly di questa serie è sicuramente John Silver (Luke Arnold / Luca Arnoldo). In effetti, stavo aspettando al varco questo personaggio, in questa stagione ho
visto avverarsi quell’evoluzione che speravo vedere per lui: da ladruncolo che
vive di espedienti, il nostro ha iniziato pian piano a farsi un nome,
costruendo trucchetto su trucchetto quella fama che lo porterà a diventare il
Long John Silver del romanzo di Stevenson. Non è Spoiler, perché se avete letto
il libro lo sapete, in questa stagione vediamo anche il nostro pirata,
guadagnarsi quello che è il suo tratto fisico più distintivo di tutti, a buon
intenditor poche parole…



“Vieni, andiamo a vedere la seconda stagione di Black Sails insieme…”.
La cosa bella
di Silver, è il suo essere fuori dagli schemi, mi sembra l’epilogo giusto per
questa stagione dedicare una scena a lui e a Flint, perché la loro alleanza,
promette di trasformarsi in scontro. John Silver è la leggenda piratesca che
sarà, quindi, sarà inevitabile prima o poi uno scontro con le attuali leggende: Flint e
Vane. Per assurdo, Flint ora vede il capitano con il trattore giù per il
gargarozzo come fumo degli occhi, ma di fatto entrambi sono fatti della stessa
pasta, un male che capiscono e conoscono, Silver, invece, è qualcosa di diverso,
quindi probabilmente molto più pericoloso per Flint.
In ogni caso,
confermo il mio entusiasmo anche per questa seconda stagione di “Black Sails”,
che è già stata confermata per proseguire la sua rotta l’anno prossimo. Quindi,
per un po’toccherà stare sotto coperta, aspettando di poter tornare a
visitare Nassau.
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