Home » Recensioni » B.P.R.D. – Inferno sulla Terra Vol. 3-4-5: Bureau per la ricerca e la difesa dai brutti fumetti

B.P.R.D. – Inferno sulla Terra Vol. 3-4-5: Bureau per la ricerca e la difesa dai brutti fumetti

Ho poche
certezze nella vita, ma tutte quante rocciose, una di queste è che ogni cosa
legata all’universo fumettistico di Hellboy, il diavolone creato da Mike
Mignola, è una figata pazzesca, compreso il B.P.R.D.

Bureau of
Paranormal Research and Defense, l’agenzia per la ricerca e la difesa dal
paranormale nata come costola della serie originale con protagonista “Hellboy”
è una serie ormai da anni gestita dalla coppia di fatto Mike Mignola e John
Arcudi, che per restare legata a quella originale, ha recentemente cambiato
titolo in “B.P.R.D. – Inferno sulla Terra”.
Dopo
gli eventi dell’ultimo numero di “Hellboy” il ragazzone rosso è finito
all’inferno, l’estremo sacrificio con cui il nostro ha salvato il pianeta e
mentre Red continua la sue avventure in un oltretomba Dantesco, sulla Terra i suoi ex compagni di squadra del
B.P.R.D. devono fare i conti con l’Apocalisse scampata per un pelo, ma ancora
non completamente scongiurata, dopo aver debellato le terribili “Rane”, ora il
B.P.R.D. deve ancora fare i conti con un pianeta costretto a leccarsi le
ferite, una squadra sempre più allo sbando e minacce all’orizzonte ancora più
minacciose, l’Apocalisse è stata solo l’inizio.
Siccome ho
accumulato un po’ di letture, oggi vi beccate non uno, ma ben tre numeri di “B.P.R.D.
– Inferno sulla Terra” allo stesso prezzo, poi ditemi che non vi penso!
B.P.R.D. – Inferno sulla Terra – Vol. 3: Russia


I soliti Mike
Mignola e John Arcudi danno il benvenuto (e noi con loro) al nuovo disegnatore
della serie, il bravissimo Tyler Crook e spostano la storia in Russia, come si
può facilmente intuire dal titolo.
Con Liz ancora
scomparsa e Abe Sapien in coma dopo l’attentato subito, il Bureau è nella mani
di Kate Corrigan, che forte del nuovo accordo di collaborazione che rende
l’agenzia una forza di intervento spalleggiata dall’ONU, si reca in Russia
insieme al fumogeno Johann Kraus, se non aveste mai letto un solo numero di
questa serie, potreste comunque conoscerlo, nel secondo film di Guillermo Del
Toro, “Hellboy – The Golden Army” era presente anche l’agente di origini
Tedesche con la sua vistosa tuta di contenimento.



Dalle mie scarpe da basket escono effluvi anche peggiori.
Una mortale
minaccia si sta facendo largo nel territorio post-sovietico, i morti tornano in
vita! Ma invece di mangiarsi cervelli umani, rubano materiale edile per
costruire una non ben precisata struttura, collocata sopra una miniera da
tempo evacuata.
Il viaggio in
Russia diventa l’occasione per fare la conoscenza dell’omologo russo del
B.P.R.D. già (intra)visto nel volume “B.P.R.D.: 1946”, Iosif Nichayko, anche lui dotato di una curiosa (e ben più
avanzata) tuta di contenimento, per ovviare alla sua condizione, diciamo che
beh, era un pochettimo morto e defunto.



Vanno forte le “teste di acquario” in questa serie.
Il soggetto di
Mignola, tradotto in una dettagliata e ritmata sceneggiatura da John Arcudi, con protagonisti Johann e un gruppo di cazzuti Spetsnaz, mandati ad affrontare
un mostro davvero bellicoso, gli echi di “Aliens – Scontro finale” si
respirano, Johann come Ripley dovrà affrontare le sue paure e, una volta uscito
dalla miniera, sarà un uomo nuovo, non solo nel look.
Completa il
volume la storia breve “Una tomba senza nome” disegnata dal bravissimo Duncan
Fegredo, autore degli ultimi numeri di Hellboy prima della sua dipartita. Un
racconto breve che per la prima volta, tira le somme sulla morte del Diavolone,
lasciando intravedere una piccola luce alla fine del tunnel.
In
conclusione, numerose pagine di Sketchbook, come al solito la ciliegina sugli
albi del “Mignolaverse”, sono sempre stato un grande appassionato di disegno,
quindi poter vedere le bozze degli studi dei personaggi, commentati dai
disegnatori è una gioia per me, permette davvero di assistere al processo
creativo dietro al fantastico design dei singoli personaggi.
B.P.R.D. – Inferno sulla Terra – Vol. 4: Lo
strumento del diavolo e la lunga morte



Nel quarto
volume, le trame di Arcudi e Mignola diventano decisamente più action,
nel primo racconto, l’agente Devon viene spedito nel Southwest alla riecerca
della giovane punk dai poteri precognitivi (di solito di sciagure e disastri
assortiti) Fenix, ovvero colei che ha sparato ad Abe Sapien mandandolo dritto
in coma.
La convivenza
tra i due non è il massimo, Fenix odia l’autorità e i militari, Devon, dal canto
suo, non è il classico milite, è più che altro un burocrate, laureato in lettere
medioevali si è ritrovato agente sul campo per colpa delle numerose defezioni
tra le fila del B.P.R.D. questa missione di recupero diventa il suo battesimo
del fuoco, specialmente quando i due si imbattono in tre delle creature figlie
dell’Apocalisse, i carnivori e albini “Creature pipistrello”, almeno come li
chiama John Arcudi nel solito (fantastico) sketchbook a fine albo, per via
della forma del loro testone.

Roba da rimpiangere subito i Graboidi.
Tyler Crook è
completamente a suo agio alle matite, anche quando si tratta di disegnare il
corpo in puro stile Frankestein, de “Lo strumento del diavolo”, ovvero il corpo
ospite che la Zinco Corporation sta preparando per ospitare il ritorno del
fantomatico Maestro, di cui non conosciamo ancora l’identità, ma da lettori di
“Hellboy” non è impossibile arrivare a capire che Rasputin sta per tornare…
Paura, eh?
Dal rovente
Sud, si va nel gelido Nord, nella seconda storia intitolata “La lunga morte” Johann,
l’empate psichico del B.P.R.D. guida una squadra speciale di soldati tra i
boschi alla ricerca dell’uomo responsabile di aver ucciso il corpo fisico
(temporaneo) di Johann, ma anche diversi agenti del Bureau: Ben Daimio, ex
agente del BPRD, ex amico di Johann e considerando la sua trasformazione in
sanguinaria creatura giaguaro, direi anche ex umano.



Brutta giornata in ufficio vero Johann?
A mettere un
po’ di pepe alla storia anche il Wendigo, vecchia conoscenza di questa serie,
con il suo fighissimo design (sempre farina del sacco di Mignola), qui
interrpetato dal nuovo disegnatore di “B.P.R.D.”, James Harren, aggiungerei
anche il bravissimo James Harren!



Bestiole che non vorresti incontrare in un bosco di notte: Il Wendigo.
Lo scontro tra
Johann e Ben prima e il Wendigo e Ben (il mostro umano) dopo, è disegnato alla
grande, in una serie di pagine prive di dialoghi ma pine di spettacolari
disegni, questo quarto volume termina anche troppo velocemente, ma non lascia
certo insoddisfatti, anzi tutt’altro.
B.P.R.D. – Inferno sulla Terra – Vol. 5: L’Orrore
a Pickens County e altre storie



Tre-storie-tre,
tutte ambientate in questo nostro mondo che piano piano si sta trasformando in
un inferno (sulla Terra), questa volta Mike Mignola fa squadra con Scott Allie
ai testi, mentre la matite della prima storia, vengono affidate al bravo Jason
Latour, intitolata “L’Orrore a Pickens County”.
Per verificare
una possibile crisi nella cittadina di Pickens County nel South Dakota, vengono
inviati due agenti del B.P.R.D. non due nomi grossi perché come abbiamo visto,
le fila dell’agenzia sono state messe a dura prova dagli ultimi eventi, i
protagonisti della storia sono l’occhialuto agente Vaughn, già visto di
sfuggita nella breve storia “Vittime” contenuta nel volume “B.P.R.D. – Umanità”
e la rossa agente Peters.
Qui i due
dovranno vedersela con dei misteriori funghi cresciuti a sbuffo nottetempo, una
famiglia di Vampiri (!) e un vecchio Professore trasferito in South Dakota
proprio per studiare i succhia sangue. Ma la vera minaccia arriva da una nebbia
verdastra, nel cui interno qualcosa di minaccioso si muove, tutto questo mi ricorda qualcosa, qualcosa di molto figo.



“There’s something in the fog!” (Cit.)
Nella seconda
storia “La metamorfosi di J.H. O’Donnell”, disegnata da Max Fiumara, Pauline
Raskin (vista nel racconto “Il Ghoul” di Mike Mignola) e l’agente Nichols (che
ha esordito nel volume precedente) fanno chiacchiere da macchinetta del caffè,
sul professor J.H. O’Donnell, un tempo un luminare, ora una specie di geniale,
ma sbiascicante sosia di Marty Feldman.
Il loro
racconto ci riporta nel 1987, dove O’Donnell ed Hellboy si lanciano alla
ricerca di un’antica collezione di libri e si troveranno a scontrarsi con un
Minotauro dal look veramente innovativo (se volete creature dal design mai
banale, è questa la serie che dovete seguire!) e il professore non sarà più lo
stesso. Letteralmente!
L’ultimo
racconto s’intitola “L’Abisso del tempo” anche se, vista l’ambientazione, ha
rischiato a lungo di intitolarsi “L’uomo delle caverne” (come conferma Mignola
nel solito fighissimo sketchbook a fine volume), le matite sono affidate al
genio del nuovo disegnatore super star di B.P.R.D. James Harren, uno che ha già
tutto per diventare uno dei miei disegnatori preferiti.



I disegni di James Harren vi faranno uscire gli occhi dalla test… Vabbè lasciamo perdere.
Un balzo
indietro nel tempo in una civiltà prima dell’uomo, in cui i nostri avi hanno
dovuto combattere l’invasione della “gente fredda” per garantire un futuro all’umanità.
Anche se le sbauscianti creature con gli occhi pallati, sono a loro volta i
progenitori della minacce che il moderno B.P.R.D. deve affrontare.
Una storia
bellissima con echi alla Robert E. Howard,
ad esempio, la scena in cui il protagonista ritrova la mitica lama fondamentale
nella lotta contro le creature, ricorda moltissimo quella in cui Conan
ritrova la spada del padre (il segreto dell’acciaio!) nel film di John Milius. Al resto ci pensa Harren con le su fantastiche
matite, la creatura evocata nel finale, il terribile Ogdru Hem è una delle cose
più Lovecraftiane viste su queste pagine e di solito gli omaggi al solitario
di Providence qui sopra non mancano!



Un po’ di sani e barbarici sbudellamenti.
Insomma, sarà
forse complicato iniziare a seguire questa serie ora come ora, visto che le trame
sono in piedi da parecchio (anche se la struttura a storie singole potrebbe
facilitare), ma sia i fumetti di Hellboy, che la serie B.P.R.D. per me restano
un’assoluta garanzia di qualità da ormai tantissimi anni, belle trame, cura dei
personaggi e del design, mostri come se piovesse, creature dal look pazzesco, omaggi
a Lovecraft e Howard, diavoloni scorbutici, uomini pesce. Se vi sentite a
vostro agio con questo tipo di storie, questa serie è una garanzia assoluta, a
memoria mia non ricordo un solo fumetto che non mi abbia mandato a casa felice
dopo la lettura, io ve lo dico, così lo sapete…
0 0 votes
Voto Articolo
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Most Voted
Newest Oldest
Inline Feedbacks
View all comments
Film del Giorno

Profondo rosso (1975): quando il giallo all’italiana si è tinto di rosso

Devo prenderla alla lontana questa premessa, un po’ perché ormai mi conoscete, è un mio vizio, un po’ perché credo che davanti a film di questa portata, sviscerati nel corso [...]
Vai al Migliore del Giorno
Categorie
Recensioni Film Horror I Classidy Monografie Recensioni di Serie Recensioni di Fumetti Recensioni di Libri
Chi Scrive sulla Bara?
@2024 La Bara Volante

Creato con orrore 💀 da contentI Marketing