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Broadchurch – Stagione 1 & 2: Chi ha ucciso Danny Latimer?

Parlando di
serie tv con un mio collega di lavoro, ho espresso il mio entusiasmo per la
serie inglese “Broadchurch”. A quel punto è partita inevitabile la domanda: “Di
cosa parla?”. Ah dimenticavo! Non ci sono SPOILER, andate tranquilli…


Broadchurch è
un piccolo paesello marittimo inglese che campa di turismo estivo, Alec Hardy
un poliziotto di città, arriva proprio quando viene ritrovato il cadavere del
piccolo Danny Latimer. L’indagine porterà alla luce il fatto che a Broadchurch
hanno tutti qualcosa da nascondere.

Come dite? Vi
ricorda qualcosa? Aspettate proviamo così:
Broadchurch Twin Peaks è un piccolo paesello marittimo
Inglese che campa di turismo estivo
montano americano che campa di legname,
Alec Hardy Dale Cooper un poliziotto di città, arriva proprio quando
viene ritrovato il cadavere del piccolo Danny Latimer della giovane
Laura Palmer. L’indagine porterà alla luce il fatto che a Broadchurch Twin
Peaks hanno tutti qualcosa da nascondere.
Ecco, diciamo
che l’originalità del soggetto non è proprio la forza di “Broadchurch”, ma
posso assicurarvi che i primi 8 episodi che compongono la prima stagione volano
via tenendovi incollati allo schermo e, per assurdo, la seconda stagione è anche
migliore per certi versi.



“Ok, mettiamoci al lavoro su questo caso… Allons-y!”.
Parliamo dei
giocatori in campo, “Broadchurch” (serie e paesino) è popolato da volti noti
presi tra cinema e serie tv inglesi, tenetevi forte che vi snocciolo un po’ di
nomi!
Il Detective
dal passato tormentato Alec Hardy, ha il volto e il ciuffo di David “Più grande
attore del mondo” Tennant (Doctor Who, ma anche il cattivissimo uomo porpora di Jessica Jones).
La Detective
Ellie Miller è interpretata da Olivia Colman (vista in Hot Fuzz), la mamma del
piccolo Danny, Beth Latimer ha il volto di Jodie Whittaker (Attack the block).
A dare un po’ di colore troviamo anche il vicario del paese (Arthur Darvill… Il
Rory Ponds di “Doctor Who”) e l’inquietante giornalaio locale Jack Marshall
(David Bradley, il Setrakian di The Strain). Ditemi cosa volete, gli inglesi avranno anche pochi attori, ma
sono tutti di alto livello, tanto che (aiutati dalla lingua) possono lavorare
anche nelle grandi produzioni americane… Cosa che in uno strambo Paese a
forma di scarpa non possiamo permetterci, anche se pure noi non abbiamo chissà
quanti attori.



David Tennant ed Olivia Colman commentando il costo del noleggio sdraio in spiaggia.
La serie
creata da Chris Chibnall (autore di vari episodi di “Life on Mars” e “Torchwood”),
anche se non ha un soggetto molto originale e non si addentra in territori
psichedelici/paranormali come la celebre serie creata da David Lynch, resta
comunque una storia molto appassionante.
La prima
stagione, ovviamente, ruota tutta intorno all’indagine sulla morte di Danny
Latimer, o forse dovrei dire “Il piccolo Danny” come direbbero i telegiornali
di uno strambo Paese a forma di scarpa. Ogni episodio scava nel passato dei
personaggi, tutti hanno qualcosa da nascondere e ogni segreto che viene a
galla intreccia i destini dei personaggi in maniera sempre più fitta. Verso
metà stagione si sospetta praticamente di tutti, sul serio, inizierete a fare
teorie su ogni personaggio della serie.
Personalmente,
ho capito l’identità dell’assassino solo pochi minuti prima della rivelazione,
quindi posso dire che la soluzione del giallo, non è affatto banale e malgrado
la valanga di sospettati, alla fine l’identità del colpevole (uomo o donna che
sia) resta una sorpresa.
Nella prima
stagione devo rompere una lancia a favore delle prove attoriali di David
Bradley, che in un episodio in particolare, si mangia la scena, grazie ad un’ottima prova, con un personaggio più sfaccettato di quello che potrebbe
sembrare.
Ma ovviamente
a tenere su la baracca sono i due protagonisti: David “Più grande attore del
mondo” Tennant e Olivia Colman. Il primo conferma ancora una volta l’affermazione
virgolettata, ma la seconda è addirittura sorprendente, pensavo che fosse una
semplice caratterista, magari adatta a ruoli comici, ma qui tira fuori un
registro drammatico notevole e un grande realismo, il suo personaggio un po’ candido
e un po’ imbranato, è interpretato con grande naturalezza dalla Colman, che non
scade mai nel macchiettistico, veramente bravissima.



Non hanno le musiche di Angelo Badalamenti, ma sono tosti lo stesso.
Voi direte: “Ma
se acciuffano il/la colpevole nel finale della prima stagione, la seconda di
che cacchio parla?”. Domanda lecita ed è qui che “Broadchurch” mette la quinta
e parte sgommando, facendo mangiare la polvere a tutti.
Per prima
cosa, il vasto background dell’ispettore Alec Hardy accennato, ma già
sostanziale nella prima stagione, tiene prepotentemente banco, ma soprattutto
ci viene raccontato quello che di solito, i gialli omettono, ovvero il
processo e i suoi effetti, con un realismo incredibile. Almeno nella
parte iniziale della seconda stagione, la serie diventa quasi un “Legal drama”,
ma senza inutili spettacolarizzazioni, perché in un tribunale, vale solo quello
che puoi dimostrare. Se tanti film e serie tv (e la finzione in generale) danno
per scontato che i cattivi paghino per le loro colpe, la realtà (purtroppo)
spesso ci insegna che le cose non vanno sempre così, quindi in tal senso “Broadchurch”
ha un passo differente rispetto a tutti gli altri prodotti analoghi.



Sarà una tradizione, ma quando vedo gli avvocati inglesi con quel gatto morto in testa penso sempre allo sketch dei Monty Python…
Al momento è
prevista anche una stagione numero tre che non vedo l’ora di vedere, ho
scoperto che questa serie è stata rifatta anche dagli americani, con il titolo
di “Gracepoint”, anche in questa versione compare David Tennant (si deve essere
appassionato al personaggio), mentre al posto di Olivia Colman troviamo Anna
Gunn (la moglie di Walter White in “Breaking Bad”) e invece di David Bradley…
Nick Nolte. Forse inizio a guardarla solo per il cast!
Purtroppo “Gracepoint”,
che da quanto ho letto è molto diversa dalla sua cugina inglese (nel senso
peggiore del termine), si è schiantata dopo la fine della prima stagione. In
ogni caso non capisco davvero perché gli Americani abbiano voluto rifarla a
tutti i costi, ambientandola su suolo Yankee, non hanno nemmeno la scusa della
lingua questa volta. Sforzandomi posso ancora capire le varie versioni americane di film europei o orientali, ma questa trovata davvero non l’ho
capita… Ci vorrebbe Alec Hardy per indagare.
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