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Buffy L’ammazzavampiri – Stagione 5: Questa volta ti sei superato Joss…

Il mio recuperone di “Buffy” approda alla quinta stagione
(le precedenti le trovate QUI), quella con il finale più clamoroso, ma anche il
singolo episodio più bello di tutta la serie… Ho la vostra attenzione adesso?

Pronti via, non abbiamo nemmeno finito di fare il
riscaldamento, che scopriamo che Buffy ha una sorella più piccola di nome Dawn.
Come sempre il diavolo (e Joss Whedon) si trova nei dettagli, solo adesso ho
capito i continui riferimenti di Faith e Tara all’alba (quindi Dawn) sparsi nel
corso della stagione precedente. La giovane ragazza è al centro della lunga trama
orizzontale dell’episodio, anche perché una volta chiarita la sua origine (5×05
No Place Like Home), facciamo la conoscenza della cattiva di questa serie: Glory.

“Quindi tu saresti mia sorella?” , “Si e la camera da letto grande me la prendo io!”.
Una bionda fashion victim, dai gusti abbastanza Kitsch,
eppure molto potente da sconfiggere, per fortuna il gruppo può contare sul
nuovo negozio di magia di Giles, personaggio che finalmente trova una
collocazione dopo essere stato (quasi) ridotto ai margini nella stagione
precedente.
Assistiamo anche al ritorno e al
(definitivo?) scontro tra la Cacciatrice e il Consiglio che, come al solito,
quando interviene pianta solo bordelli. Spike, intanto, per via del chip nel suo
cervello, ormai è una presenza fissa della serie, tanto da meritarsi addirittura
un episodio dedicato alle sue origini (5×07 Fool for Love) che ci racconta un po’
di trascorsi (anche amorosi) dell’ossigenato Vampiro.
Devo commentarvi anche la Buffy-Bot? No davvero? Diciamo
che visto l’utilizzo che viene fatto, nel suo nome è riassunto tutto: Buffy, perché
ha le sembianze della Cacciatrice, Bot invece sta per Bot…
Cassidy NOOOOOOO!!


Oh me lo avete chiesto voi un parere, io dicevo solo la
mia…

I’m a Buffy-Bot, in a Buffy-Bot world, life in plastic, it’s fantastic! 
La quinta stagione si permette anche di concludere un
episodio omaggiando il “Dottor Zivago” (5×10 Into the Woods), ma è inutile
girarci intorno: ho riso e scherzato, ma le cose si fanno dannatamente serie
con l’episodio 5×16 The Body:
L’episodio in cui Joss Whedon si mette il cappello,quello delle grandi occasioni, quello che utilizza quando decide di lasciare
per terra qualche personaggio…
Questo episodio è ancora più efficace perché arriva dopo
lo stupidissimo 5×15 I Was Made to Love You, come a volerne accentuare l’effetto
dirompente. Non vi rivelerò la trama, ma  bisognerebbe guardare
questa serie tv solo per vedere questo episodio.

Il momento in cui le cose si fanno dannatamente serie…
Sì, perché Joss Whedon con la sua regia riesce a rendere
perfettamente il senso di angoscia ed inevitabilità della puntata, l’episodio
rende alla perfezione tutti quei momenti in cui siamo costretti a stare in un
sala d’aspetto, in attesa dell’incerto esito di un esame, oppure, quando
dobbiamo affrontare un lutto grave. La regia di Whedon indugia sui dettagli, su
tutte quelle cose che normalmente non guardiamo mai e se lo facciamo, in
maniera frettolosa e distratta. Whedon azzecca tutte le inquadrature giuste per
rendere al meglio la mente di una persona costretta ad affrontare qualcosa di
inevitabile, ma anche inatteso come la morte.
Forse l’apice è il modo in cui Whedon inquadra uno dei
sanitari intervenuti sul posto al centro del petto, è come se Buffy che sta
parlando con l’operatore, sia perfettamente concentrata sulle sue indicazioni,
ma non abbia il coraggio di guardarlo in faccia. L’episodio è tutto così
realistico, tanto che la musica latita per tutti i 45 minuti della durata e
quando ritorna sui titoli di coda, sembra quasi fuori luogo.
Così come il cadavere mostrato, in una serie tv basata su
morti e Vampiri, quello che si vede sembra più vero degli altri. Io ribadisco
l’enorme coraggio di Whedon, che in una serie per adolescenti, piazza un
episodio adulto come questo, una grande vittoria nel suo eterno braccio di
ferro con il Network, la prova è il fatto che proprio qui, si veda l’unico
bacio tra Willow e Tara, dimostrazione che quando ha ottenuto l’ok dalla rete,
ha sfruttato ogni minuto per donare più spessore e realismo possibile ai
personaggi che ha creato.

Una scena finale che sa tanto di cazzotto alla bocca dello stomaco.
Di tutte le volte che Joss si è infilato il cappello (e
non sono state poche) questa è sicuramente la più realistica e, quindi, la più
dolorosa. Non vorrei sembrare esagerato, ma in un’ipotetica classifica dei
migliori singoli episodi di sempre, questa puntata si siede accanto a qualche
episodio di “Twin Peaks” a qualcuno dei “Soprano” e magari a “Fly” di Breaking
Bad… Ma non chiedetemi di fare una classifica perché non ne sarei capace.

Se “The Body” è l’apice, il finale di stagione non è
da meno e ancora una volta mi ritrovo a paragonare Buffy alle serie a fumetti
supereroistiche, un finale davvero coraggioso che dimostra ancora un volta il
fatto che Whedon aveva in testa un piano preciso per Buffy, che in questa
stagione, cresce come, se non di più dei suoi spettatori. Per essere una
serie rivolta agli adolescenti, non è affatto una cosa da poco.
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