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C.H.U.D. (1984): mamma sono caduto nel tombino, mi sono smarrito nelle fogne di New York

Bentornate creaturine della notte! Quando hai la scaramantica tradizione di far inaugurare la Notte Horror a qualcuno, tanto vale scegliere quello con il nome da camposanto, ecco perché questa Bara Volante è orgogliosissima di scoperchiare questa grande festa estiva piena di animali feroci, zombie, vampiri, mutanti e sicuramente almeno un adattamento tratto da Stephen King… Bentornati alla Notte Horror 2024!

Per dare il via alle danze, ho scelto un titolo di culto negli Stati Uniti, semi sconosciuto in uno strambo Paese a forma di scarpa, un titolo che non è stato pienamente riscoperto nemmeno grazie al sostegno di un grande fanatico di cinema horror come Jordan Peele, che lo ha omaggiato nella scena di apertura del suo film del 2019 ovvero Noi.

Cauto Haitiano Utopista Disilluso

Le regole di ingaggio della Notte Horror sono molto semplici, il titolo deve essere caciarone e possibilmente proveniente dal periodo d’oro del cinema dei brividi, pur di essere sicuro di non sbagliare la premessa (e quindi l’apertura dell’iniziativa) ho deciso di festeggiare i primi quarant’anni di “C.H.U.D.” un B-Movie, nel vero senso del termine, però rozzo, lurido, molto probabilmente anche radioattivo, uno di quei film con i bordi taglienti e arrugginiti, quindi a rischio tetano nei casi migliori. Una di quelle robe in grado di farti sentire così tanto sporco addosso, che a fine visione viene voglia di correre a farsi una doccia, anzi, nemmeno quella potrebbe essere un sollievo perché come ci dimostra lo stesso regista Douglas Cheek, anche a farsi una doccia in “C.H.U.D.” potresti ritrovarti ricoperto di sangue dalla testa ai piedi.

Caruccia Habitué Umida Docciata

“C.H.U.D.” è la prova che negli anni ’80 farsi produrre un horror e fare soldi con lo stesso era forse più facile, parliamo comunque del decennio d’oro del genere, infatti l’esordio di Douglas Cheek è costato un milioncino di fogli verdi con sopra facce di ex presidenti defunti, ma ne ha portati a casa quattro, anche se il suo lascito è quello di essersi scavato (con la sua forza bruta), uno spazietto nel cuore di una mezza generazione di fanatici, anche se poi lo stesso Cheek è finito ad occuparsi d’altro, tanto che questo resta ancora l’unico titolo di pura fiction della sua filmografia. Sotto con la trama e cominciamo!

Cosa vi dico sempre dei cinque minuti di un film? Sono quelli che ne determinano tutto l’andamento, quelli di “C.H.U.D.” si aprono con una strada bagnata dalla pioggia e una signora che porta a spasso il cagnetto, quando di colpo una manona deforme spuntata da un tombino newyorkese li afferra entrambi trascinandoli giù nella fogna. Pronti via, buon inizio!

Coraggioso Heard Unico Dinamico

Questo crea un effetto domino di personaggi apparentemente non legati tra di loro, si parte con il fotografo George Cooper, impersonato dal grande e mai abbastanza compianto John Heard, uno che ha mollato tutto pur di calarsi nella realtà del mondo sommerso dei senzatetto, alla ricerca della foto realistica in grado di sconvolgere le coscienze, un aspirante Robert Capa non in guerra ma tra le strade della Grande Mela, che però nel frattempo deve tirare a campare, lui e la sua fidanzata, la bionda Lauren Daniels (la bellissima Kim Greist, che quando si parla di donne angelicate è sempre in prima linea), una modella che in un film tanto zozzo (non in QUEL senso!) ha il problema di svegliarsi la mattina della sua sessione fotografica di un profumo, quindi con indosso solo quello, con un brufolo sul culo, solo citato, ma trovatelo un altro film che si gioca una carta del genere.

Cocciuta Heidi Ultra Dolce

Prima di passare ai prossimi personaggi chiave, Lauren e George sono una bellissima coppia, cinematografica certo, con lui che ha gli attacchi di gelosia quando per sbarcare il lunario, deve fotografare la sua amata con addosso beh, solo il profumo. Ma sono anche una coppia che nel momento classico, quella della rivelazione (anche lei, molto cinematografica), quella che cambia gli equilibri in una coppia, i due parlano per prima cosa di aborto, con la stessa naturalezza del già citato brufolo, ma lo fanno scherzandoci sopra, come a dire… ma non ci penso nemmeno! Eppure anche qui, trovatelo un altro film là fuori dal tombino che se la sappia giocare in questo modo.

Altro giro, altro personaggio chiave, A.J. “il reverendo” Shepherd, impersonato da un azzeccatissimo Daniel Stern che si mimetizza molto bene con gli avventori della sua mensa dei poveri, un personaggo quindi con i piedi in due staffe e a cavallo tra i due mondi, quello di superfice e quello sotterraneo, dove vanno a vivere e nascondersi nel tentativo di avere un posto dove vivere, avete presente gli invisibili? Stesso concetto, applicato al mito, se non alla leggenda urbana dei coccodrilli nelle fogne di New York, solo che in questo caso non sono lucertoloni verdi ma C.H.U.D. acronimo con due significati specifici, uno non ve lo posso rivelare, perché sarebbe l’anticipazione suprema sulla trama, anche nota come SPOILER, l’altro invece è dritto sparato in locandina: cannibalistic humanoid underground dwellers. Umanoidi cannibali abitanti del sottosuolo. Forse sarebbero stati meglio i coccodrilli.

Il mito dei Morlock, le leggende urbane newyorkesi il tutto calato in un B-Movie che non risparmia nulla, anche perché l’ultimo personaggio che passa dal mondo sopra i tombini a quello sotto, è lo sbirro di turno, il capitano Bosch (Christopher Curry), precipitato in un mondo simile a quello del suo quasi omonimo Hieronymus, visto che il fervore con cui indaga, ha una motivazione chiara, avete presente il prologo del film? I famigerati cinque minuti? Lo vedono molto coinvolto, non aggiungo altro, gustatevi questo B-Movie e fate le vostre scoperte di trama.

Collerici Hollywoodiani Ulcerati Detective

Visto che si parlava di facce note, “C.H.U.D.” dalla sua ha anche un’apparizione di uno degli attori feticcio dei fratelli Coen, Jon Polito, ma ancora più caratteristico di lui, solo un giovanissimo John Goodman, nei panni di un poliziotto molto impegnato a commentare le gambe della cameriera, che ha la sfortuna di avere la sua pausa pranzo proprio in concomitanza con l’attacco in superficie dei mostri dell’acronimo. Questo non era il primo film della carriera di Giovanni Buonuomo, ma tutto sommato un inizio con i fiocchi.

Curiosi Horror Uniformi Divertenti

A questo proposito, spero non vi sia sfuggita l’ironia, il primo titolo che ha radunato insieme papà John Heard, quello che ha dimenticato un figlio a casa per Natale e Daniel Stern, il 50% della coppia di criminali che vorrebbe fare irruzione nella casa nel bimbo lasciato solo a casa è proprio questo film, un B-Movie con i mostri che spuntano dalle fogne. Anche se sarà che per un ragazzo come me, che cerca la poesia nella meeeeee… rce (quasi-cit.), mi piace pensare che “C.H.U.D.” abbia qualcosa in più da dire, iniziamo dai difetti per arrivare ai pregi.

Curiosi Hobbie Univocamente Daniel

La versione italiana del film dura anche meno degli 88 minuti di durata originale, va detto che la versione integrale non brilla proprio per ritmo, non è la povertà dei mezzi o gli effetti speciali, rigorosamente e orgogliosamente artigianali il problema, il difetto principale è che “C.H.U.D.” ogni tanto si fa un pelo troppo verboso, il ritmo s’impantana per riprendersi alla grandissima negli ultimi venti o venticinque minuti, luridi e sordidi, ma no, non posso proprio dire che il ritmo sia il punto di forza del film di Douglas Cheek, che avrà anche iniziato la sua carriera dietro la macchina da presa con questo B-Movie, ma ha sempre sfoggiato una certa coerenza interna alla sua filmografia.

Il punto di vista della società sugli ultimi degli ultimi, gli invisibili costretti a rifugiarsi nel sottosuolo, non voglio dire che “C.H.U.D.” sia un film politico, ma considerando che la critica sociale è ben presente nel resto della filmografia da documentarista di C.H.E.E.K. Ehm no scusate, Cheek, questo è il tipo di filo rosso che mi piace sottolineare per un regista, anche se dove il suo film brilla è proprio in quel finale in crescendo.

Collerici Homunculus Urlanti Dentati

Vai a farti la doccia? Ti ritrovi ricoperto di sangue, scendi nelle fogne? Non puoi uscirne pulito perché “C.H.U.D.” oltre all’indagine di fondo e ai mostri dell’acronimo, si porta nel suo DNA degli echi da eco-vengeance degli anni ’70, tra radiazioni e il messaggio di fondo, per un finale in cui se vuoi salvarti, avrai bisogno di trasmettere, ma le fondamentali cuffie, dovrai prenderle in prestito alla capoccia mozzata dell’operatore. Insomma dovrai sporcarti malamente le mani.

Perché “C.H.U.D.” è così, rozzo, sporco al limite del radioattivo, giustamente di culto in patria e per qualche povero pazzo come il sottoscritto che lo ritiene la versione giusta delle avventure di Kevin McCallister, sicuramente meglio del secondo capitolo ufficiale newyorkese, per capirci, quello dove compare Trump. Anzi, molto meglio “C.H.U.D.” un titolo che compie i suoi primi quarant’anni e soprattutto in puro stile Bara Volante, volevate un’apertura con grazia, stile e garbo? Eh mi dispiace, ho optato per i mostri cannibali usciti dalle fogne, come aperitivo per la Notte Horror 2024 come vi sembrano?

Capocce Hippie Urbani Decapitati

Ed ora, non perdete il secondo spettacolo di stasera, alle ore 23.00 tocca a Lucius direttamente dalle pagine de Il Zinefilo. A seguire poi ogni martedì sera, doppio spettacolo da qui ad agosto inoltrato. Volete il calendario completo? Eccolo!

Per concludere però, devo aggiungere qualcosa di molto importante, questo post e in generale, l’iniziativa della Notte Horror di quest’anno è dedicata alla memoria di una nostra amica, Laura Stella Bisanti ci ha lasciati da qualche settimana, mi porterò sempre nel cuore il suo entusiasmo e la sua grande passione per il cinema, sarebbe stata dei nostri con questa iniziativa come ha sempre fatto, quindi è giusto che continui a farlo, perché quel suo entusiasmo sarà sempre con noi. Ciao Arwen, che tu possa continuare a scovare bei film!

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