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Captain America – Brave New World (2025): poco coraggio in questo nuovo mondo (Marvel)

2014, Capitan America si troverà a smascherare una cospirazione interna alla sua patria e a scagionare un amico da un’accusa di tentato omicidio di cui è innocente. 2025, Capitan America si troverà a smascherare una cospirazione interna alla sua patria e a scagionare un amico da un’accusa di tentato omicidio di cui è innocente, però con molti più colori pastello aggiunti in post produzione. Questo è tutto quello che potrei dire su “Captain America – Brave New World”.

Dopo una serie di film in cui l’MCU ha vagato nel microcosmo, nello spazio e nel multiverso, l’esordio in un film del nuovo Cap, ovvero Sam Wilson (Anthony Mackie), coincide con il ritorno sulla Terra (616) e nello specifico a Washington dei film MCU, ma è inutile girarci attorno, c’è ben poco coraggio in questo “coraggioso” nuovo mondo Marvel, il risultato sembra un rifacimento dal fiato corto di “Captain America: The Winter Soldier” (2014) senza per fortuna i combattimenti diretti at minchiam dai Russo, ma con l’aggiunta di riscritture e scene aggiuntive girate al volo che va detto, si avvertono tutte. Ed ora lo scrivo con la speranza di essere smentito, cinque sceneggiatori qui, sei per il prossimo film sui Fantastici Quattro, ribadisco, spero di essere smentito, sarebbe un peccato vedere la Marvel sbagliare (ancora) un film sulla loro prima famiglia.

La storia prosegue gli eventi di The Falcon and the Winter Soldier che ai tempi era stata una grossa delusione e che nel confronto diretto con “Captain America – Brave New World” sembra immediatamente un buon adattamento di un romanzo di Tom Clancy, così abbiamo fatto felici anche chi ama le iperbole ma nemmeno tanto, visto che Harrison Ford è stato nella sua carriera anche Jack Ryan, l’eroe iconico che nessuno ricorda. Vi avviso, da qui in poi seguiranno piccoli e vaghi SPOILER, ma nulla che non avete già visto nel trailer, quello spiattellava già tutto.

Abbiamo le ali, d’altra parte siamo sulla Bara Volante no? Da qui in poi minimi SPOILER e tanti colori pastello.

Il nuovo Cap è affiancato da un sostituto Falcon, il veterano dell’aeronautica Joaquin Torres (Danny Ramirez) insieme i due sono impegnati nella “Grande scena da eroi dell’inizio del film”, che prevede lo strampalato piano di Sidewinder (Giancarlo Esposito che un ruolo da cattivo lo troverà ovunque), il cattivone di turno ha preso in ostaggio un’intera chiesa ritenendola forse il posto ideale per nascondere il suo traffico di armi illegali. Oppure aveva bisogno di ostaggi comodi a portata di mano, non è chiaro.

L’oggetto MacGuffin da recuperare è un metallo il cui nome ogni Nerd conosce e che non era mai stato citato nei film MCU (ma ora sì, un certo Canadese è destinato ad arrivare, quindi ora si può) recuperato dal gigantesco corpo del Celestiale emerso dall’oceano alla fine del più maltrattato film Marvel di sempre. Il prezioso materiale, che vi avviso, non solo le terre rare, è al centro delle trattative tra il nuovo presidente degli Stati Uniti e il Giappone, storie tese internazionali per un neo eletto inquilino della Casa Bianca focoso, visto che si tratta dell’ex generale passato alla politica, Thaddeus “Thunderbolt” Ross ora fatto a forma di Harrison Ford senza troppe spiegazioni, se non la più ovvia, ovvero viviamo nell’anno 3 D.W.H (Dopo William Hurt) e non c’è giorno in cui io non mi svegli senza ricordarmelo.

«Ehi ma tu non sei William Hurt», «Eh quindi? Tu non mi sembri Chris Evans»

Per fortuna, ad esclusione di una scena, Harrison Ford è libero dai baffoni della nemesi di Hulk (verde), il che consente di sistemare una buffonata che nei fumetti mi ha sempre fatto ridere… Ok mi gioco subito le mie carte: ho sempre trovato stupidissimo il personaggio di Hulk Rosso che perdeva i baffi quando mutava e gli ricrescevano quando tornava umano. L’unico ciclo di storie del personaggio che ho amato è stato il primo, quello firmato da Jeph Loeb e Ed McGuinness perché era volutamente esagerato, tamarro, un grosso cartone animato dove i cazzottoni in faccia dal rosso li prendevano tutti, anche il placido Osservatore, da lì in poi, il vuoto per il personaggio, che qui fa il suo strombazzato esordio al cinema anche se bisogna attendere gli ultimi minuti dell’ultimo atto per vederlo, insomma ha più minutaggio nel trailer che nel film.

Hulk Rosso arrabbiamo, dopo lo strappo secco della ceretta ai baffi.

La parte di “spionaggio” (virgolette obbligatorie) prevede un attendato al presidente per mano dell’ex supersoldato Isiah Bradley (Carl Lumbly), amico di Cap accusato ingiustamente e pilotato a distanza, senza memoria delle sue azioni, in quello che voglio per lo meno sperare sia una strizzata d’occhio a “Va’ e uccidi” (1962) di John Frankenheimer, almeno quello!

Da qui come detto, si ricalca spudoratamente la trama di “The Winter Soldier” con la differenza che per lo meno lì, Steve Rogers faceva emergere le magagne del suo Paese, qui invece malgrado la diffidenza di Sam Wilson nei confronti del nuovo presidente Ross, tutto si risolve con il “Taralucciatore” (lo ricordo, la capacità di concludere le trame a tarallucci e vino) in cui ovviamente nemmeno il cattivo è poi così cattivo, ma solo uno con problemi con la figlia, il che vuol dire due secondi di apparizione di Liv Tyler, la Betty Ross ufficiale, sempre apprezzata eh? Però pochissima roba.

Da “L’incredibile Hulk” di Louis Leterrier, torna anche un personaggio che era rimasto in sospeso dal 2008, ovvero Samuel Sterns, interpretato da Tim Blake Nelson che chiunque abbia mai letto i fumetti del Golia Verde sa benissimo essere IL cattivo di Hulk, anche se con un aspetto completamente beh, mutato, non somiglia minimamente al Capo ed in generale, malgrado il buon Tim sia un grande attore, risulta una delusione, un elemento MacGuffin bipede che serve solo a scatenare l’inevitabile, ovvero lo scontro tra i due personaggi Marvel nel film, il capitano a stelle e strisce (sostituto) da una parte e l’Hulk (sostituto) dall’altra, nel mezzo? Il nulla.

Non amo i trailer lo sapete, ma per una volta potreste guardarvi solo quello e risparmiare tempo.

Oltre alla piaga delle battutine dopo ogni linea di dialogo seria o semi seria (altrimenti ci perdiamo il pubblico popcornaro Yankee), il film sembra montato da un pazzo non vedente, gli stacchi sono a volte proprio sgradevoli, dai film MCU non mi aspetto chissà che gran cinematografia, ma qui i problemi dovuti ai vari rimaneggiamenti sono cicatrici evidenti su una storiella già deboluccia di suo, la sensazione è quella di stare guardando la seconda stagione di The Falcon and the Winter Soldier, più frettolosa e che per assurdo, funziona meglio sulle scene d’azione, ma non grazie agli effetti speciali, più che standard.

Quando si gioca voli aerei e jet da combattimento, tutto sommato almeno il film intrattiene, su tutto il resto un pasticcio brutto in cui tutto il peso della responsabilità (e dello scudo) che Sam deve portare, sembra scivolare via dalla storia, il nuovo Capitano non ha obbiettivi, nessuna cresciuta, sta lì, al centro della trama ma viene superato a destra da tutti, persino Harrison Ford con il pilota automatico (prima di lasciare campo alla CGI) ha per lo meno più travagli interiori di lui, che sembra uno che ha trovato il modo di farsi offrire da bere in tutti i bar d’America, visto che Cap non paga, mai nelle vita, per lui è sempre offerto. Fine della caratterizzazione del personaggio.

Non voglio sparare sulla croce (Hulk) rossa, ma il trailer caratterizzava meglio il personaggio, ho detto tutto.

Eppure “Captain America – Brave New World” ne avrebbe di cosette interessanti su cui fare, non dico satira, ma almeno riflessione, dobbiamo farci bastare una minaccia “rossa” sul tetto della Casa Bianca? Oppure il modo placido in cui il film cerca di dirci che è la solidità delle relazioni internazionali quella su cui si basa la pace e la stabilità per tutti? Eppure il film accenna tutto questo ma si guarda bene dall’approfondire, come se avesse ricevuto la direttiva di scuderia dall’alto: non voglio polemiche, quindi parlate di cazzate chiaro? Insomma tipo l’ultimo festival di Sanremo, visto che il film esce nella stessa settimana, mi posso anche giocare il paragone alla moda.

Anche perché, magari sono io, però il presidente degli Stati Uniti, un tipo instabile e totalmente fuori controllo, eletto perché ha il piglio dell’uomo forte ed è anche sopravvissuto ad un sospettissimo attentato, si ritrova a gestire un Paese spaccato al suo interno che non si riconosce in un portabandiera diversamente bianco, cosa fa? Affida e accentra fin troppo potere nelle mani di un cialtrone, anche lui chiaramente instabile, che non fa nemmeno parte dello staff ufficiale del governo visto che non è un politico. NO sul serio, chi ha scritto questa trama? È veramente troppo assurda, nella realtà non succederebbe mai una cosa del gen… Oops!

“Scary Movie” aveva previsto tutto, presidenti americani più seri compresi.

Capite anche perché “Captain America – Brave New World” è una delusione? Oltre ad essere bruttino anche per la media dei film fatti con lo stampino dell’MCU, risulta un enorme occasione persa per usare un genere cinematografico popolarissimo per dire qualcosa di più serio o per lo meno, più aderente alla realtà, insomma gli hanno cambiato titolo da “New World Order” a “Brave New World” per non far agitare i complottisti (storia vera, assurda ma vera) ma poi di coraggio questo nuovo mondo MCU ne sfoggia davvero pochino, così come la scena dopo i titoli di coda, anche quella rigirata più volte, forse per renderla via via più innocua.

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