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Charlie’s Angels (2020): buongiorno Angeli (anzi buonanotte visti i risultati)

Proprio vero che nella vita, verrai giudicato più che altro per le tue affermazioni, piuttosto che per il tuo lavoro. Puoi farti in quattro per dare il massimo, ma se nel momento sbagliato farai un’affermazione infelice, sarai un uomo morto, o una donna morta, come nel caso di Elizabeth Banks.

Diciamolo chiaramente, un film sulle Charlie’s Angels nel 2020? Già in molti si lamentano del fatto che vengano raccontate sempre le stesse quattro storie in croce, salvo poi “premiare” al cinema seguiti e remake. In oltre nell’era del movimento #MeToo, in cui ogni film si sforza di veicolare messaggi femministi (dimenticandosi spesso di creare anche personaggi interessanti), un progetto come questo nasce con un mirino laser puntato in mezzo alla fronte.

Maschilisti sul piede di guerra in tre… due… uno…

Dopo il primo fine settimana di programmazione (l’unico che conta per gli americani), “Charlie’s Angels” è andato così così ed Elisabetta Banche si è sparata in un piede da sola, intervistata in merito, piccata ha risposto: «[Se il film] non farà soldi, non farà altro che rinvigorire lo stereotipo a Hollywood secondo cui gli uomini non vanno a vedere le donne che fanno i film d’azione. Vanno a vedere i cinecomic con Wonder Woman e Captain Marvel perché i cinecomic sono un genere da maschi […] Charlie’s Angels ha sempre avuto a che fare con le donne, il suo DNA è composto da donne che lavorano insieme, in squadra. Non stiamo percorrendo uno spazio maschile.»

Lo sentite anche voi il rumore dello sparo? L’odore della cordite? Sarah ConnorEllen RipleyFuriosa, come dicevo lassù, non importa quanto ti darai da fare, verrai ricordato solo per la volta che sbotterai malamente e ti lamenterai «Il pallone e mio e me lo porto via!» come ha fatto la Banks.

«E vorrei aggiungere un’altra cos…», «No Liz guarda, così basta e avanza!»

Non per fare l’avvocato del diavolo (faccio il disegnatore io) però Elizabeth Banks su questo progetto ha investito, è sceneggiatrice, produttrice, regista ed interpreta la parte di (uno dei) “Bosley”, Rebekah. Mettiamoci poi che l’uscita nelle sale del film è stata funestata dai cinema-aperti-chiusi di questo periodo di Covid-19 (ah ma allora anche lui è un seguito!) e la frittata è fatta. L’idea della Banks di lanciare una saga al femminile sembra già terminata. Come avrebbe detto Sarah Connor.

Ma qui alla Bara Volante non abbiamo preconcetti, tanto meno quando si parla di film, e il beneficio del dubbio va concesso a tutti, quindi ve lo dico, “Charlie’s Angels” inizia con una scena d’apertura che non gioca a favore del film: Sabina Wilson (Kristen Stewart con la parrucca da bionda svampita) snocciola frasi fatte sul femminismo in grado di far stridere i denti ai detrattori, ma dopodiché passa a strangolare (con le cosce) il riccone che stava distraendo, dando così il via ad una scena d’azione che permette di presentare anche l’altro “angelo”, Jane Kano, la bella (ed altissima! Almeno rispetto alle compagne) Ella Balinska.

Tutte insieme pesate come una coscia di Gina Carano, però tutto sommato siete simpatiche.

Con una scelta di sceneggiatura piuttosto canonica, viene introdotto anche il terzo personaggio del trio, Elena Houghlin (Naomi Scott… Nessuna parentela) è la civile, il personaggio “normale” che rappresenta il punto di vista dello spettatore sul mondo da spie degli angeli, inoltre è l’esperta di computer, anche se ve lo dico per esperienza personale, gli smanettoni informatici che conosco io, non somigliano per niente a Naomi Scott.

Per qualunque problema di IT, chiedete tranquillamente a lei.

Qui la regista, sceneggiatrice e produttrice Elizabeth Banks mette in chiaro le sue carte, il suo “Charlie’s Angels” non nega nessuno di quelli precedenti, potremmo dire che è in “continuity” per usare termini molto Nerd. John Bosley qui ha il volto di Patrick Stewart (captatio benevolentia, tutti vogliono bene al vecchio Picard) e sta per andare in pensione, dopo aver gestito per conto di Charlie un’agenzia di angeli in California (il primo trio con Farrah Fawcett per capirci, Jill, Kelly e Sabrina), e ha pensato bene di esportare in giro per il mondo gli angeli, come se fossero una catena di gelaterie in franchising.

«Il saluto Vulcaniano si fa così Patrick?», «Non proprio, intanto ti faccio vedere come si fa la presa Vulcaniana»

Grazie ad un photoshop brutto – e per buona pace di Bill Murray –, vediamo Patrick Stewart nel ruolo di Bosley anche accanto al secondo trio di angeli, quello composto da Cameron Diaz, Drew Barrymore e Lucy Liu. Ora l’agenzia Townsend si è espansa a livello internazionale, con un “Bosley” a capo di ogni sezione (uno è interpretato anche da Djimon Hounsou) insomma una situazione di partenza tipo Man in Black: International, pensata per unire i fan degli angeli invece che dividerlo in fazioni. Insomma Lizzy Banks aveva fatto i suoi calcoli e bisogna ammetterlo, il film è spigliato, diretto in maniera più che diligente e senza rivelarvi nulla sulla trama, anche con svolte costruite decentemente, e soprattutto assegnate agli attori giusti, non voglio rivelarvi di più nel caso decideste di accettare la missione vedere il film.

Quando scappa la mano con Photoshop.

Ci sono momenti d’azione abbastanza interessanti, certo Elizabeth Banks non è Michael Bay, però nella media dei film per tutti che popolano i cinema (almeno, fino a quanto erano ancora aperti) si è vista roba più svogliata, inoltre i tre angeli, anche se insieme pesano forse cinquanta chili, hanno ognuna una tecnica di combattimento che le rende, almeno abbastanza credibili delle scene d’azione.

Se Kristen Stewart stritola tutti con quelle coscette che si ritrova, Naomi Scott in quanto imbranata del gruppo, improvvisa, picchiando gli aggressori facendo roteare il mouse dal filo, una mossa che giuro di replicare il primo lunedì mattina, quando tornerò in ufficio, per tenere a bada i miei colleghi.

Non dovesse funzionare la tecnica del mouse rotante, ci sono sempre le maniere forti.

La trama ruota attorno al solito MacGuffin tecnologico da recuperare, si chiama Callisto, ed è una sorta di Alexa che può farti diventare il padrone del mondo, insomma niente che non si sia già visto in qualunque film di questo tipo, però devo dire che il “Charlie’s Angels” di Elizabeth Banks è perfettamente in continuità anche con i film dell’attrice, è bilanciato tra commedia, battutine e momenti d’azione, la formula Marvel applicata agli Angeli funziona, ed io che non sono mai stato un grande fanatico dei precedenti film d McG (e nemmeno di McG in generale), non ho trovato nulla di particolarmente scandaloso, oppure di meno riuscito rispetto alla media di questa tipologia di film per tutti. Avevamo davvero bisogno di un altro “Charlie’s Angels” penso di no? Ma poteva venire fuori peggio.

Buongiornissimo! Caffè? (perdonatemi, è stato più forte di me)

Certo forse il film è un po’ lungo, e nel secondo atto il ritmo rallenta di brutto, con l’entrata in scena del guru tutto fare che si prende cura degli Angeli (un personaggio che serve ad alzare “assist” per battute a sfondo pop), ma in generale il piano di Elisabetta Banche è piuttosto chiaro, se franchising al femminile deve essere che lo sia a tutto tondo, questo spiega le apparizioni di lusso sui titoli di coda (anche qui, molto in stile Marvel), che vanno da Ronda Rousey ma perché no, anche Laverne Cox, la Sophia Burset di Orange is the new black.

Il problema di questo film sta nel suo non essere abbastanza straordinario per zittire tutti, ma nemmeno così brutto da attirarsi più odio, di quello che si era già calamitato addosso. Più curato della media dei vostri film per tutti, ma non abbastanza per colpire.

Penso che sia piuttosto chiaro che ho una preferita, e allora?

Insomma “Charlie’s Angels” non cambierà di sicuro lo scenario, e forse verrà ricordato solo per le affermazioni fuori luogo della sua regista, il suo flop al botteghino provocherà esultanze immotivate, ma per un ragazzo come me, che i film lì valuta solo per quello che sono, mi sembrava giusto provare a parlarne lontano da schieramenti, movimenti e prese di posizione per partito preso, anche se dopodomani questo film sarà una nota a piè di pagina nel mito della vecchia serie, quella con Farrah Fawcett.

Sepolto in precedenza lunedì 4 maggio 2020

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