La società
contemporanea è afflitta da una grave forma di retromania, nei casi migliori è
praticamente innocua, in quelli peggiori degenera nella pura e semplice profanazione di cadaveri, nel mezzo, qualcuno riesce anche tirare fuori la tavola mettendosi
a fare surf su questa grande onda di malinconia che prima o poi ci spazzerà via
tutti, ma mi sembra giusto anche segnalare i casi positivi no?
Se vi dicessi che uno
dei titoli più brillanti che vi potrebbe capitare di vedere in questo periodo
si intitola “Cip & Ciop agenti speciali”? Mi prendete per matto o solo più
matto del solito? Beh allora sappiate che il film apparso la scorsa settimana
su Disney+ è proprio questo, un titolo davvero riuscito per cui si stanno
scomodando (non a caso) paragoni con nomi enormi dell’animazione, che vanno
argomentati ma non sono fuori luogo, ma andiamo per gradi.
Non so voi, ma io
non ho mai avuto una particolare passione per Cip & Ciop, non nella loro
versione classica, piuttosto preferivo di gran lunga la serie andata in onda
tra il 1988 e il 1990, Cip & Ciop agenti speciali era già un mezzo rilancio,
non si parlava ancora di retromania ma di fatto era il modo con cui la Disney
riuscì a ripescare due vecchi personaggi ridando loro popolarità. Sarà per il
fatto che erano vestiti come Indy e Magnum P.I. (quindi una specie di doppio
omaggio alla carriera di Tom Selleck), oppure per il tormentone «Formaaaaaaggiooo!»
del loro compare Monterey Jack, sta di fatto che ricordo di aver passato parecchi
pomeriggi con questo cartone animato, che torna oggi in una forma allineata ai
tempi moderni, un’eccezione positiva nel mare magnum di ripescaggi dalla nostra
memoria collettiva e dalla cultura pop.
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No, non ho detto Harrison Ford, ho detto proprio Tom Selleck (doppio estratto) |
Il film scritto da Dan
Gregor e Doug Mand e diretto da Akiva Schaffer parte da una premessa semplice: Cip
& Ciop agenti speciali sta a Cip & Ciop come Horsin’ Around sta a BoJack Horsemen, un tempo era una serie popolarissima, ma Ciop ha voluto fare il
salto con la sua serie solista che si è trasformata in un bel niente e da
allora, la coppia è scoppiata.
Cip si è rassegnato,
vende assicurazioni, si è preso un cane e nei suoi Airpods ascolta Heavy Metal,
passivo aggressivo. Ciop invece vive nel suo quarto d’ora di gloria, guida una
Mercedes che è una metafora della sua carriera, cerca di convincere chiunque
che un Reboot di “Agenti speciali” sarebbe una bomba e per restare al passo con
i tempi, si è sottoposto ad una cura di CGI, anche se il massimo che ha
ottenuto è un posto fuori dai padiglioni dei vari ComiCon, insieme agli altri
sfigati, tipo Tigra dei Vendicatori (su questa mi sono ribaltato dal ridere)
oppure Ugly Sonic (qui invece sono proprio caduto dalla poltrona dal ridere),
la versione di Sonic che non ha fatto i soldi, quelli che è stato criticato
per il suo design e i suoi denti su “Infernet”.
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“Fate pure, ridete su |
“Chip ‘n Dale –
Rescue Rangers” punta tutto sulla carta meta narrativa e vince la sua
scommessa, che i cartoni animati
avessero una vita da attori (a volte falliti) quando non sono beh, impegnati a
girare dei cartoni animati, lo aveva già raccontato tempo fa Robert Zemeckis
nel suo capolavoro mai abbastanza celebrato Chi ha incastrato Roger Rabbit,
di cui ammettiamolo, questo film NON è l’erede spirituale come stanno cercando
tutti di vendervi su “Infernet” (che poi è dove hanno condannato Ugly Sonic),
ma di sicuro ne ha assimilato la lezione.
La trama è semplice
proprio come lo era quella degli episodi di “Agenti speciali” (dettaglio
sottolineato a più riprese), ma il quantitativo di gag esilaranti che popolano
il film sono la sua forza, oltre ad una certa cattiveria di fondo notevole, cioè notevole per il 2022.
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Dite che potrebbero rientrare in categoria come Strambi Sbirri? |
Monterey Jack ha
contratto un debito con i tipi della Valley, per via di quella sua passione per
il formaggio ed ora è scomparso, Cip & Ciop dovranno fare nuovamente
squadra, malgrado soprattutto il primo non ne abbia la minima voglia, per ritrovare
l’amico scomparso e risolvere il mistero dei cartoni animati rapiti e
trasformati in versioni “taroccate”, costretti a recitare in tutti quei film a
basso costo che somigliano agli originali, ma costano dieci volte meno dei
Blu-Ray della Disney, roba che fino all’arrivo di Disney+ per mettere sua una
bella collezione di classici della casa del topastro, dovevi essere Paperon de
Paperoni.
“Cip & Ciop
agenti speciali” non le manda a dire nemmeno all’industria di Hollywood, che
cavalca la retromania a colpi di Reboot e seguiti sempre più improbabili, come
i cartelloni schifati (o quasi) da Cip, roba tipo “Mister Doubtfire” con Meryl
Streep oppure “Fast & Furious babies” o ancora “Batman versus E.T.” che tanto non sarà mai scemo come
l’altro Bat-Versus che invece esiste davvero.
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No, non è una citazione a “Guerre Stellari”, state calmi. |
Il film di Akiva
Schaffer riporta in auge quello che alla Pixar hanno un po’ lasciato andare, ovvero divertire i più piccoli ma anche interessare i più grandicelli, lo fa in due modi,
con una trama che ogni tanto mordicchia da una parte e con quintali di “fanservice”
(perdonate l’orrendo anglicismo) dall’altra, partiamo dalla prima che mi
interessa di più.
Sostituite eroina
con formaggio e la caratterizzazione di Monterey Jack avrà tutta una nuova
luce, il ritocco in CGI di Ciop somiglia ad un abuso di chirurgia estetica e gli stessi film “Maroccati” (cit.) sono un’industria parallela all’industria
che strizza vagamente l’occhio al porno, tutta roba palese per uno spettatore
adulto, invisibile per i bambini, certo siamo ancora lontani dai fori d’uscita delle pallottola a vista, da “farfallina”, da Jessica Rabbit super sessualizzata o peggio
da… LA SALAMOIA! (cit.), però negli educati anni ’20 post 2000, dove tutto deve
essere tagliente come i rebbi di Forky, questa indagine ad Hollywood è meglio
delle ultime dieci indagini ad Hollywood che avete visto. Il riferimento ad “Omicidio
a Los Angeles” (2022), film che ho visto e che non ho voglia di commentare
malgrado un cast magnifico, mi è venuto fuori in maniera puramente casuale eh?
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Eh lo so Cip, spero Mel Gibson non si offenda. |
Per quello che mi
riguarda “Cip & Ciop agenti speciali” ha un solo difetto, anzi due, il
secondo è che ad un certo punto si ricorda di essere un film del 2022, quindi
inizia a riempire lo schermo di citazioni che serviranno solo a far puntare il
ditino verso lo schermo a tutta quella porzione di adulti (anagraficamente
parlando) che non si offendono se in un film trovano che so, la versione
spiritica di quell’attore di cui saprebbero indicare un solo titolo della sua
filmografia, forse due citando il seguito. Divertente veder fare
capolino Voltron, i Transformers, i Simpson e i personaggi di South Park, però
il rischio è che “Chip ‘n Dale – Rescue Rangers” diventi materiale per un gioco
alcolico, si beve ad ogni citazione e dopo venti minuti sei più sbronzo di una
scimmia sul ponte di una nave pirata.
Quindi il consiglio
è di andare oltre queste inevitabili trovate superficiali (anche se l’omaggio a
Jurassic Park mi ha fatto ridere, lo ammetto), piuttosto ho trovato
molto più sottile e divertente l’enorme quantitativo di dettagli con cui Akiva
Schaffer ha costruito il mondo attorno ai due arci noti protagonisti, un posto
dove puoi mangiare surgelati (di pollo?) pubblicizzati dal pollo dei Looney
Tunes, oppure dove, aguzzando la vista, potrete sapere tutto della carriera
politica di Butt-Head e se non è una frecciatina cattivella, fatta passare
tra le rigide maglie della censura Disney questa, allora non ci sono più le frecciatine.
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Quando riconosci sia Borat che Pee-wee, vuole dire che forse ti ricordi anche della serie originale di Cip & Ciop. |
Come la battuta su Jackson
Pollock in Guardiani della Galassia o le trovate alla Deadpool
(ma per tutti), lo stato del cinema è questo, ma se il cinema considerato per
adulti è Joker, allora ben venga un prodotto per bambini (e bambini
grandi) come “Chip ‘n Dale – Rescue Rangers” che non porterà di nuovo in auge i
Pog, ma è abbastanza spiritoso e brillante da saperci scherzare sopra.
L’altro grande
difetto del film? Che viene voglia di raccontarvelo tutto per quanto è
divertente e pieno di trovate divertenti! Quindi non aggiungerò altro, andate a scoprire l’identità di Sweete Pete (doppiato da Will Arnett, tanto per ridurre
ancora la distanza con BoJack) ma soprattutto fatemi aggiungere un dettaglio
importante.
Sapete che non amo l’abuso
di anglicismi, ma bisogna riconoscere che per alcuni concetti tornano comodi, provare
a spiegare in italiano il concetto che i nostri cugini Yankee riassumono con le
parole “Uncanny Valley”, richiederebbe almeno un mezzo paragrafo, questo film
lo rende non solo un gioco di parole molto divertente, ma forse la gag migliore
di tutto il film, d’ora in avanti grazie a questo film e al personaggio
digitale doppiato da Seth Rogen, non ci sarà mai più bisogno di spiegare il
concetto di “Uncanny Valley”, già solo per questo “Cip & Ciop agenti
speciali” merita di essere visto e si merita anche tutti gli applausi che sta
raccogliendo.
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Impariamo la “Uncanny Valley” con Seth Rogen. |
Difetti? L’animazione
a tecnica mista non risulta omogenea, ad una prima occhiata può sembrare
fastidiosa (ma mai quanto gli occhi di Seth Rogen o i denti di Ugly Sonic), poi
però pensandoci ha una logica, trattandosi di personaggi animati provenienti da
diverse serie, ognuno viene rappresentato con la sua tecnica, quindi ci sta che
Ciop in CGI sia poco omogeneo rispetto a Cip in animazione 2D classica, oppure
che il capo della polizia, doppiato da J.K. Simmons e animato a passo uno, possa
permettersi anche di fare il T-1000 in certi momenti, forse il difetto vero però sarà l’emulazione.
Robert Zemeckis per
mettere insieme personaggi di diverse casa di produzione, dovette far valere il
suo peso specifico (e quello del suo produttore e compare, Steven Spielberg), l’onnipotente
Disney invece possiede tutto e tutti i nomi grossi dell’immaginario della mia e
della vostra infanzia, quindi operazioni come queste potrebbe sfornarne una
alla settimana, mi auguro solo che siano tutte gestite con questo tipo di brillantezza,
anche se non sono più il Cassidy che guardava “Agenti speciali” al pomeriggio, lo sappiamo
voi ed io che per venire incontro alla domanda del pubblico, la qualità dei
potenziali seguiti sprofonderà, quindi se da una parte vorrei vedere cosa è
successo al mio preferito del pomeriggio, Darkwing Duck (nome non citato a
caso), dall’altra vorrei quasi che “Cip & Ciop agenti speciali” restasse figlio
unico, una riuscita sortita fuori dalle strette maglie della censura Disney,
finché dura tanto vale godersi lo spettacolo.
Ultima prima di
andare? Sapete come si fa a togliersi dalla testa la sigla di Cip & Ciop?
Una vita per dimenticarla ed ora me la canticchio da giorni (storia vera).