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Cool Runnings (1993): 4 Principessi Disney (parte uno)

Ho ricevuto una lettera da Giocher, uno strano modo per festeggiare i trent’anni di “Cool Runnings – Quattro sottozero” visto che questa è solo la prima parte. Mettetevi comodi, non sarà una cosa breve e buona lettura!

Caro Cassy ti scrivo,
così mi riacchiappo un po’.
Essiccome 6 molto cinefilo, di questo ti scriverò.
Te avrai anche oltrepassato ormai la quarta decade, che per i nostri tempi é come essersi affacciato alla pubertà, ma io mi ti ricordo & penso ora cinnosbarbo quale dovevi essere quando é uscito il filmetto della mia questione, confezionato apposta per i decenni com’eri.
Anche tu come tuttissimi avrai amato questa produzione dell’apprezzata casamadre del Topo.
Impossibile anche per un T-800 non farlo: una Cinderella’s Tale di impensabili Underdogs confezionata nel piú rigoroso schema delle migliori pellicole sportive Agiografiche e Mitologiche.
Olimpica! Interracial! ReggeMuffin’ ! Based on A REAL TRUE COLOURS MODERN STORY!
 
LET’S JAMMIN’MAAAN..


Inutile farmi orecchie da mercante di cartoni, se “favola” e “fiaba” hanno l’accezione caramellosa e confettata che gli riconosciamo é molto se non parecchio operato delle riletture animate, spacciateci per benissimo fin da quell’antidiluviana Biancaneve del 19TRENTASETTE. Nel quale troviamo é vero ancora flebili tracce del Gore e dell’Orrore Cosmico tipici della tradizione orale dedicata agl’infanti d’ogni cultura d’epoche più civilizzate, ma certo non l’originaria situazione terrificante della Storia Vera.
Beninteso che se persino il Gianbattista Basile primigenio, o i suoi epigoni Perrault e Grimm, edulcorarono il giusto già nelle loro trascrizioni, attendersi derive contrarie al delicato comprendonio di un pubblico desideroso di elevarsi dal proprio passato bestiale, proprio dalla Major Cinematografica battezzatasi “Buena Vista”, appare discretamente stupidino. Ciò non di meno, é sempre utile se non scompisciante ricordarsi QUANTO differiscano le vicende accadute da quelle rappresentate.

TIPO <3 
:


E potrei fare di molto peggio, pescando alacremente dalle oltre 10.000(diecimila) pagine di folclore, mitopoiesi ed etnografia comparate che mi fissano gargantuesche dagli scaffali qui accanto: elencando compito le tragiche efferatezze, indicibili disagi e rivoltanti dettagli all’origine delle vicende di Belle, Cenerentola, Ariel e compagnia cantante.
Ringraziando Le Muse, é lavoro già fatto da altri più in gamba e l’internet già ci sguazza, con le Pricipesse Storicamente Accurate.
Cosí ho pensato fosse opportuno lavorar di filologia sulla prima favola blockbuster NON-Disegnata, a fruttare agli eredi di quel nazista mascherato di Zio Walt proventi del 300% rispetto all’investimento iniziale. Ha per protagonisti quattro Nobili Cavalieri, coinvolti in vicende che la Storia ha rischiato di dimenticare perché troppo impegnata ad innamorarsi del Mito.
Le incresciose acrobazie compiute da tutti i coinvolti, per arrivare fino alla trasposizione filmica di questa edificante vicenda di atletica e riscatto sociale, riescono spettacolari solo alla luce di una ricostruzione dei fatti davvero accaduti difficoltosa, scomoda, quanto molto più interessante della produzione medesima; che ha messo al lavoro e portato sfortuna a professionisti che nulla avevano a che fare, e mai più l’avranno, con la tipologia o il genere di codesta pellicola da ora e mezza uscita 30 anni fa.
Però sarebbe d’uopo propinciare nella maniera tradizionale…

Giú per il tubo!

C’ERA UNA VOLTA,
non tanto tempo fa, in un regno incantato ad un paio di comode ore di volo Pan Am da Miami, un diplomatico  statunitense quasi quarantenne piuttosto inguaiato.
Si chiama George Bradley Fitch ed é il Principe degli Agenti Speciali: figlio e nipote di due eroi (ovviamente taciuti all’opinione pubblica) del Servizio Informazioni dell’Esercito Americano, infiltrati da missionari evangelici nel tribolatissimo scenario indocinese degli albori del Secolo Ventesimo.
Dopo una spensierata giovinezza in quel di Singapore degli anni ’60 ed il Cursus Onorum di prammatica negli States roboanti del post Nixismo/Pre Reganismo, percorre a falcate disumane la carriera di  “”Attachée Commerciale”” – con tutte quante le virgolette del caso – per ritrovarsi in un Amen Comandante in Capo di un’oscurissima organizzazione governativa di <<investimenti per lo sviluppo economico e sociale dell`Area Caraibica>> dall’acronimo accativante ma dalle pessime intenzioni. É tramite coperture infantili del genere che si propaga l’ingerenza Yanquee nella politica sovrana dei paesi del Sudamerica, dove si era trasferito il lato caldo della Guerra Fredda, ce lo hanno insegnato il senno di poi, il cinema e diversi documentari di Netflix.
Ora, sapendo basarti su una fragile cultura meramente filmica, ed in particolare Repubblicana WASP da YMCA, tu, in quei ruggenti anni 80, dovendo e potendo scegliere una sede operativa che non sia Washington D.C. o la Virginia di cui ti sei innamorato (soprattutto per il clima), dove preferiresti finire, a promuovere intrallazzi commerciali per conto dello Zí Samuel, bustarellare ogni sembiante biologico vagamente raziocinante per ottenere qualsiasi fantasia malata ti passi in mente e spadroneggiare economie sottosviluppate, mentre gozzovigli con un plafond personale pari al PIL del governo ospite?
La Ciudad de Mexico di Narcos, la Rio di Tropa de Elite e Ciudad de Deus, la Bogotà di El Padròn, la Buenos Aires di Evita e i Diari del Che Motociclista, l’Avana Castrista arrabbiata che ancora festeggia la Baia dei Porci, il Jurassick Costa Rica oppure
la Riviera RomagnoloStatunitense, magnificata da Keith Richards nella vita e dal fresco beatificato appena defunto Robert Nesta Marley nella musica che ha conquistato l’intero Occidente??!

Fammici pensare un attimo..

Il 1987 fu uno dei primi “Più Caldi Mai Registrati” ed é nell’Estate di quell’anno che il nostro George dalle Giungle Siamesi arriva alla conclusione di aver preso un granchio più grosso delle aragoste da 10 kg, che ancora per poco si aggirano indisturbate per i fondali giamaicani allora appena intaccati dall’inquinamento pesante. Faceva un caldo torrenziale.
É partito James Bond in Licenza di Uccidere regimi comunisti e si ritrova Hunter C.Thompson in The Rum Diary.
Di là del bordo del tavolino del tennis club devastato di boilermakers scolati, composti dall’incendiario Ting & Wray agricolo e di onnipresente Red Stripes (birraccia fatta con le locali falde acquifere insaporite dagli scarichi letali delle mostruose miniere di bauxite e alluminio), contempla obnubilato il suo campo operativo: in un’estensione geofisica e condizioni complessive pressoché identiche a quelle del Kosovo o del Libano, e poco piú della Palestina, si concentrano richezze sopra e sotto il suolo equiparabili a quelle di Italia, Francia e Inghilterra messe insieme. La speculazione edilizia é a ritmi da Dubai, la corruzione e la violenza a quelli di Palermo o ROMAnzo Criminale degli Anni di Piombo, l’ordine, i servizi e la sanità pubbliche peggio della Somalia di Black Hawk Down. Strategicamente fondamentale per i commerci illeciti di ogni possibile operatore del settore, principale perno militare usufruibile dalle varie superpotenze che giocano a Risiko e Monopoli col futuro dell’intero continente latinoamericano, la Giamaica é un pazzesco paradiso terrestre trasformato dai mercanti di schiavi prima, dai pirati poi e dal Commonwealth tutto il tempo, in un Paradigma dell’incubo della Civilizzazione Cristiana che perdura irredento da 500 anni. La capitale Kingston é Amsterdam nei primi 90 senza i canali, istituzioni giuridiche e civili se non di facciata e una popolazione autoctona brutalmente analfabeta, animista e spensierata, ma armata e frizzantella come le orde di Mad Max 1,2,3 & FuryRoad.
L’Ibiza di fine millennio sprofondata in un Gigantesco Guazzabuglio Medievale dalle connotazioni Silmarilliche Tolkeniane.
Saigon? Saigon era Disneyland, in confronto (cit.)

NON SONO SOLO CANZONETTE

Mr. FItch é uno dei principali rappresentanti, foraggiatori e lobbisti della fazione anticomunista recentemente salita al governo grazie ai magheggi di cui sopra, ma il Potere Vero ce l’hanno altri. Chi comanda spesso  si decide giorno per giorno. La guerra civile scatenatasi dopo le elezioni integralmente finanziate bipartisan dai cartelli di trafficanti, armate ed attrezzate da Cuba e Anglofoni contrapposti, é una notiziola a malapena considerata dalle Agenzie di Stampa mondiali, mentre l’Esercito, la Polizia, le NarcoGangs, le Sette Vodoo, le Tribú Rastafari, i Komunisti di 4 diversi continenti e opinioni con i vari latifondisti e schiavisti minerari, se le sparano e danno di dannatissima ragione tutti contro tutti ad ogni angolo di strada, prestando spesso poca attenzione a non disturbare i ricchi bianchi turisti e speculatori.
Il prodotto tipico locale piú ammirato e di maggior impatto commerciale quanto culturale, la quasi Trentenne Nazione Autodeterminata lo esporta prevalentemente sulla East Coast degli States e nell’ex padrone coloniale Inghilterra a tonnellate settimanali, scortato e distribuito da manovalanza autoctona cresciuta ed addestrata stile Tana delle Tigri. Proprio in quegli anni, gli affiliati alla WhaterHouse – LaCosa Nostra Loro – producono gagliardi una media di Quattrocento morti male all’anno sotto la bandiera a Stelle e Strisce, e piangere sangue a tutti i Peaky Blinders dell’Union Jack.

Dell’altro frutto del fertilissimo suolo cui l’isola di sogno deve il nome, e della bilancia commerciale dei prodotti legali disperatamente in crisi in quel disgraziato anno di Nostro Signore Novecentottantasette, si preoccupa e squaleggia il secondo Principesso della mia storiella affabulatoria: il Sig.William Montague Maloney, connazionale del primo, sbragato affranto lì accanto.
La proprietà ed il comando della Tropicana Holdings L.T.D., tentacolare società multiservizi con mani su tutto quello che é Brown Sugar, ne fanno uno dal curriculum e dai poteri più da Principe delle Tenebre che Azzurro, ma in questo spettacolare acquario tropicale di tagliagole criolli evangelizzati a forza e selezionati eugeneticamente per secoli per i lavori più sfiancanti, resi ricchi ed avidi dall’edonismo reganiano, non é che un piccolo Imperatore Cuzco dal fragile trono dorato.
Coltivare, processare, distillare, trasportare e distribuire lo zucchero di canna comporta l’impiego, il coinvolgimento e l’organizzazione della popolazione di una cittadina, con tutti i problemi contingenti, guadagni esentasse a sette zeri in valuta pregiata e il destino appeso per le palle alla propria sola eroica capacità di corrompere, comprare o cooptare chiunque a vita.
“Un uomo d’affari”: così sarà stringatamente ricordato negli annali sportivi quale cofondatore originario del glorioso Jamaican Olympic Bobsleigh Team, ma lui ancora non lo sa. In futuro però si guarderà molto attentamente dal rimarcare il ruolo da protagonista avuto, tornando nell’ombra ai suoi commerci tutt’oggi fiorentissimi.
Proprio da quest’ultimo dettaglio, si può intuire che fu lui a perdere la principesca posta della poco cavalleresca scommessa nata a quel tavolino del tennis club sulle ventilate colline appuntite alle spalle della baia di Kingston. Le fonti disponibili da me interpretate oscillano tra i 60 e i 100 tovagliolini verde-grigi, pagabili a vista al portatore, effigianti il trapassato ben due volte Presidente degli Stati Uniti d’America Stephen Grover Cleveland.
É andata più o meno così: io ignoro, caro Cassidy, se tu nella tua vita abbia mai avuto la ventura di ritrovarti nel mezzo del cammin di una maratona alcolica, benzinata rastafarianamente con tutto quello che la buona e grassa terra di Giamaica offra all’amore dei grati suoi figli sempre affamati, con l’umidità percepita di una vasca di carpe nishikigoi e la temperatura all’ombrellone di frasche perfetta solo se sei l’acqua da salare per la pasta.
Sono scenari idilliaci che hanno fatto vacillare anche i migliori.
I nostri due indomiti Principessi dei Caraibi sono allo stremo, desiderano solo essere altrove, al FRESCO, in PACE, circondati di gente il piú possibile docile, mansueta e disarmata. SUBITO, da prenderci un’aereo e sei lì in tempo per i cornetti appena sfornati, daí ANDIAMO.
Ennesima risata sganasciata ma esausta…

IL VANEGGIO

Il ruggito schiamazzante di una folla per una volta entusiasta e nessuna raffica di AK o revolver in battibecco, distrae la loro attenzione sfocata dalla copertina della rivista sparsa in mezzo alle cicche di fronte a loro, verso la strada sterrata che si precipita a pendenze urbanisticamente ridicole fino alle propaggini del porto, poco fuori dalla recinzione del club.
Ah già: lo stagionale Grand Prix dei PushCart Giamaicani, da queste parti un evento molto piú sentito del Superbowl, del Kentucky Derby e del lower Oakland roller derby finals messi insieme (Cit.)
In effetti il giro di scommesse, il pubblico, il tasso di doping e di infortuni lo fanno rivaleggiare alla meglio persino col calcio, altro culto sacro locale praticato al fanatismo.
Ancestrale come una tauromachia, richiede pesanti tributi di sangue e ossa giovani e coraggiose, esattamente come tutti gli altri identici infiniti riti propiziatori del Solstizio d’Estate, sparsi in tutte le culture primitive del mondo. Oggi più comunemente conosciuti con la categoria moderna di Sport Estremi.
Il tutto risulta ancora più epico se fai un attimo mente locale sul tasso di mortalità da Ebola Zaire che in Giamaica vantava all’epoca pure una sbucciatura, grazie ai precetti etnico religiosi molto diffidenti verso la “cattiva magia dei bianchi” – aka gli antisettici e gli antibiotici- di cui fu la vittima più illustre, tra le centinaia di migliaia, proprio il BOB che coi suoi Prefichi ( o CantoriFunebri che dir si voglia) é onnipresente nelle orecchie di ogni residente e non solo.

IMPROVVISA SALE L’IDEONA BALORDA:

Miti e leggende d’ogni tempo e paese narrano di dei ed esseri fatati che, giusto per il LOL, organizzano esperimenti sociali sul malcapitato mortale di turno. Quale miglior origine nobile per la ludopatia tirannica.
Per gli Statunitensi poi é addirittura un’istituzione mutuata dai vezzi Inglesi: Mark Twain, ne “La banconota da un milione di sterline” del 1893, faceva scommettere due anziani e ricchi fratelli sul destino di un giovane a cui donano un’improvvisa ricchezza…
Esatto: é proprio LA diretta ispirazione di QUEL film natalizio uscito 90 anni dopo, e 4 prima di questo episodio, a firma di tale John Landis. Sono pure su un campo da tennis come nel racconto!
Le condizioni da soddisfare sono l’unica cosa chiara della faccenda: riuscirà George, il nostro eroe, forte di teorie antropologiche, climatiche e culturali vagamente naziste, ad arrivare a godersi il fresco del Canada al seguito di una posse di Olimpici Giamaicani, rollati contronatura dentro un mezzo simile ad uno spinellone chiamato proprio come il loro monumento nazionale?
Solo col merchandising e i diritti per libro e film c’é da farci una fortuna. Ci scappano pure 200 punti sulla fidelity dei progetti per lo sviluppo del terzo mondo e magari la copertina di uno Sport Illustrated come quello che stavano usando come sottobicchieri. CHESHHTORIAH
Willy Maloney, forte di anni di esperienza antropologica, climatica e culturale meramente naziste, quando smette di collassarsi di sghignazzi viene posseduto dal demonietto del guadagno che sempre l’ha protetto e punta a mostro. MARRAHNOSHECELAFAI
Il montepremi pattuito, in cambio e potere d’acquisto attuali, fa una cifra intorno al paio di milioni di Euri, forse tre.
In valsente aborigeno, una pagliacciata di fantastiliardi: tale l’assurdità dell’impresa balzana.
Ma i soldi non sono un problema, per loro, alla faccia di tutto ciò che li circonda ubertosamente e gioiosamente misero.
Il cruccio sta nelle loro pallidissime fazze da blanquitos scannabili a vista se gira grama o sbagli zona dove passare, chiunque tu sia.
 
FINE PRIMA PARTE (Continua)

PARTE UNO
PARTE DUE
PARTE TRE

Sepolto in precedenza mercoledì 9 agosto 2023

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