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Cosa significa essere un blogger oggi [TAG]

Il buon vecchio Sam Simon ha lanciato nel mio campo la palla di questa sfiziosa iniziativa,
quindi mi sono detto beh, portiamola avanti! Sotto con le domande!

Quali sono le ragioni
che ti hanno spinto ad aprire un blog?
È più facile che aprire una banca. Di notte. Con il piede di
porco.
Scherzi a parte, a differenza di troppi che considerano
Internet il posto migliore per litigare, per me è sempre stato il (non) luogo
ideale per trovare foto di donne nude persone che condividessero le mie
passioni. Ho passato anni ad infestare le pagine del forum di Movieplayer
(ormai purtroppo andato per sempre), dove di fatto già facevo quello che faccio
anche sulla Bara Volante, ovvero commentare tutto quello che vedo, sento e
leggo.
L’idea «Dovresti aprirti un blog» è della mia Wing-Woman,
mia principale sostenitrice (e sopportatrice), il fatto che il forum di
Movieplayer sia saltato per aria con il tritolo, poco dopo il decollo di questa
Bara è del tutto casuale. Per una volta nella mia vita ho azzeccato le
tempistiche.
Come nasce l’idea
dietro ai tuoi post?
Guarda una cosa rivoluzionaria, ho una tecnica che credo nessuno
abbia mai adottato prima, probabilmente nella storia della razza umana. Io mi
metto seduto, sul divano, al cinema non importa, guardo un film, oppure leggo
un fumetto e poi pensa, ne scrivo!
Lo so, lo so, è una roba del tutto inedita, siamo nell’avanguardia
più pura. Quasi futurismo direi.

Il modo migliore (e l’unico che conosco) per creare un post.

Quali mezzi utilizzi
per il blogging?

Fondamentali le dita delle mani, il pollice opponibile è uno
strumento dato troppo per scontato.
Dopodiché la tastiera, preferibilmente una di quelle con i
tasti alti, che fanno anche un po’ di rumore quando li schiacci. Non vado pazzo
per quelle nuove a filo scrivania, però non mi formalizzo troppo.
Quasi mai utilizzo lo smartphone per scrivere, quello è
dedicato – attraverso l’APP di Blogger – a rileggere e correggere i post in
bozza, lavoro che di solito faccio sul bus durante il tragitto tra casa e posto
di lavoro. Ma il grosso del lavoro lo faccio al computer, sono abbastanza “vecchia
scuola”.
Quanto impieghi per
un post e come inserisci il blogging nel tuo tempo libero?
In realtà credo di stare sempre preparando un post, perché
per me il Blog è un’estensione delle mie passioni, quindi quando guardo un
film, oppure leggo qualcosa, molto probabilmente finirà sulla Bara Volante.
Inoltre trattandosi di argomenti che mi appassionano, sono
sempre alla ricerca di informazioni, quindi leggo moltissimo, saggi a tema,
libri, siti specializzati (specialmente stranieri, hanno informazioni più “fresche”),
e poi i contenuti speciali dei DVD che sono sempre pieni di informazioni preziose.

La conoscenza assoluta!

Per quanto riguarda la realizzazione vera e propria dei
post, riguardo ai tragitti sul bus vi ho già detto, i post vengono scritti più
che altro nei tempi morti delle giornate (che tenendo le dita incrociate, sono
abbastanza), mentre la parte delle immagini e delle didascalie durante la pausa
pranzo al lavoro. Di solito un’oretta basta per scegliere le foto giuste, inserirle
nel post dove possano risultare più divertenti. Le didascalie sono la parte
facile, mi basta scrivere la prima cosa che mi viene in mente guardando la foto,
di solito le faccio in pochissimi minuti (storia vera).

Qual è il tuo
rapporto con i social network e come sono legati al tuo blog?
Uso solo il Faccialibro, e ho iniziato ad farlo per
promuovere la Bara Volante, ma anche per restare in contatto con gli amici di
Movieplayer sparsi in giro. Se non fosse per quello non avrei ragioni di usarlo
anche se per alcune cose è molto comodo bisogna dirlo.
Però resta un incubo, alimenta l’ansia, per qualunque cosa,
l’uscita di un film oppure un tema sociale caldo. Non che il mondo dei Blog sia
tutto pesche e crema, però funziona diversamente, da lettore di Blog entri in “casa”
di qualcuno, che è libero di sbatterti fuori se inizi a fare come Jake ed
Elwood Blues al ristorante («Le donna. Quanto vuoi tu per tue donna?» cit.).

Io quando rispondo ai commenti su Blogger.

Quindi si sta decisamente più tranquilli, e i commenti sono
quasi tutti di persone che se ti scrivono, è perché hanno qualcosa di
costruttivo da dirti, infatti sulla Bara sono senza moderazione automatica nei
commenti. Che è un po’ l’equivalente di tenere la porta di casa aperta.

Su Facebook se metti il naso fuori, sembra la New York di I Guerrieri della Notte, devi essere
pronto a giocare a fare la guerra, anche se tanti che commentano sembrano solo
quelle pippe degli Orfani.

Io quando rispondo ai commenti su Facebook.

Vedi questa “crisi”
del blogging in prima persona, al punto da aver avuto la tentazione di
trasferirti in pianta stabile sui social?

Stai scherzando vero? Sono passato dai Forum ai Blog perché
sono uno da commenti lunghi e argomentanti, in pratica quello che nessuno sui
social-così ama leggere. Io questa crisi del blogging non la vedo, cioè alcuni
colleghi blogger parlano dei tempi andati, come se qui un tempo fosse come la
giornata di lavoro tipo di Jordan Belfort in “The Wolf of Wall Street” (2013).

Blogger e WordPress anno 199… Insomma prima che arrivassi io.

Chi è interessato ad un argomento lo cercherà in rete per
approfondirlo, ho aperto un blog quando ormai erano fuori moda farlo, il che è
tipico mio a ben pensarci, visto che sono uno abbastanza retrò in quasi tutto, quindi
no, nessuna crisi, nemmeno mi piacevano i Bluvertigo. E dopo questa più che
retrò, posso automaticamente etichettarmi proprio come vecchio.

Per concludere dovrei indicare alcuni colleghi blogger per
portare avanti l’iniziativa, ma considerando che avete già risposto quasi
tutti, alzo le mani e lascio aperte le candidature. Se mi state leggendo e
volete portare avanti il giochino, consideratevi nominati!
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