Vi dico le cose, ma voi non mi volete credere, pensate che
io stia scherzando, eppure è così, il film più grosso uscito nell’estate del
2018? Una roba con uno squalo gigante.
Quello dell’estate 2019? Una roba con i coccodrilli che non vengono fuori dalla
doccia, ma ti inseguono dentro casa. Il cinema di serie Z ha vinto!
A portare le regole del cinema di serie Z nel cinema di serie
A – quello con i soldi e i grandi nomi – ci pensa Alexandre Aja prodotto dalla Ghost
House Pictures di Sam Raimi. Dopo i suoi esordi che strizzavano l’occhio proprio
a Evil Dead (citato in un’inquadratura anche in questo film), il nostro amico è
riuscito ad uscire vivo da un paio di prove mica da ridere, addirittura i
remake di due maestri del cinema horror come Wes Craven e Joe dante, prima con “Le
colline hanno gli occhi” (2006) e poi con l’ignorantissimo Piranha 3D, che si ricorda per una cosa, anzi forse due. Invece di quella
sorta di roba con Harry Potter cornuto non voglio nemmeno sentir parlare.
![]() |
L’incantesimo per farci dimenticare quella roba con Daniel Radcliffe in versione arbitro di calcio. |
Alle prese con la prova di fare un vero film di serie
A, che segua tutte le regole dei film di serie Z, Alexandre Aja si mette subito
dalla parte della ragione, esegue senza pensare troppo proprio come l’ultimo
dei mestieranti esperti dei film “Direct to video”, il risultato? Un film
velocissimo (87 minuti), pieno di scemenze che si lascia guardare fino alla
fine. Ecco magari spendere quasi 14 milioni di ex presidenti defunti stampati
su carta verde, non è proprio quello che viene chiesto di fare al vostro
mestierante da DTV, ma che ci volete fare, il mondo post-Sharknado funziona così.
studio per il nuoto, a due centesimi di secondi dal professionismo e ad una
spanna dal non credere più in se stessa. Avete già capito che ritrovarsi a
nuotare contro avversari a sangue freddo (nel senso di dotati di coda e squame) è l’allenamento
migliore del mondo, diciamo che se la gioca con Ivan Drago che insegue il figlio con un Ducato.
ma senza problemi di ipertiroidismo e a pelle un pochino più simpatica (ci va
anche poco contro la Stone), che parte a cercare il suo ex allenatore, che per
coincidenza è anche suo padre Dave (fatto a forma del redivivo Barry Pepper). Avete
presente quei padri americani che incitano i figli ad essere i migliori nello
sport? Ecco uno di quelli.
![]() |
“Un rumore oddio Emma Stone!! Vedo gli occhi a palla! Ah no, è solo un coccodrillo gigante. Fiiuuu!” |
Problema! Vivono in Florida è sta arrivando un uragano, e
qui bisogna dire che le due scene all’aperto girare a Belgrado (come da manuale
del cinema di serie Z) se non altro ci fanno vedere strade allagate, traffico
impazzito, tombini che eruttano fiumi d’acqua. Come a Torino quando piove dieci
minuti di fila.
![]() |
Su di noi, nemmeno una nuvola (cit.) |
Nel gioco dell’Oca (ma non erano alligatori?) a tappe, Haley
prima trova il cellulare del padre, poi il cane del padre (avete presente il
gabbiano Steven Seagull di Paradise Beach?
Abbiamo trovato il suo degno sostituto) e poi finalmente papà, ferito sotto la
veranda di casa.
bere la limonata sulla sedia a dondolo con la doppietta in braccio, quella che
da il titolo a dei pezzi belli dei Pearl Jam. “Crawl” – che qui da noi in uno strambo Paese a forma di scarpa si
becca l’inutile sottotitolo intrappolati – significa strisciare, che è quello
che devi fare per infilarti nell’angusto spazio sotto le villette americane, un
posto buono per far passare cavi elettrici, oppure permettere a M. Night
Shyamalan di girare scene quasi di paura.
Con uno spazio inutilizzato sotto in cui bisogna strisciare per accedere, e le
pareti di cartapesta? Quelle che si sfondano quando il buono e il cattivo si
picchiano? Non sarebbe meglio farle di mattoni visto che arrivano più uragani
che nel Mago di Oz? Vabbè lasciamo perdere, noi in uno strambo Paese a forma di
scarpe, le uniche costruzioni ancora solide che abbiamo, hanno i progetti
firmati da Giulio Cesare. L’imperatore non il noto geometra.
![]() |
Compri casa in America, e di colpo ti ritrovi come Gollum rannicchiato nella sua caverna. |
La nostra Haley striscia molto per raggiungere il padre
ferito, infatti una buona dose di minuti consecutivi, sono tutti caratterizzati
da grugniti e mugugni, un tripudio di UH! AH! UHHMM Non vorrei spingermi a dire
come in un porno, ma almeno come in una partita di Tennis femminile ecco. Haley
striscia e fa Uhhhh! Ahhhhh! Raggiunge il padre ferito che fa Ahhhh! Uhhhh! Lo prende
per i piedi (perché prenderlo per il culo non è bello povero, è già ferito) e
lo trascina Uhhhh! Ahhhhh! Uhhhh e a quel punto arriva il primo coccodrillo,
che non fa nessun verso, anche perché il coccodrillo come fa? Non c’è nessuno
che lo sa.
![]() |
“Però quand’è tranquillo come fa ‘sto coccodrillo?”, “Non c’è nessuno che lo sa figliola, non c’è nessuno che lo sa!” |
Come fa Alexandre Aja invece lo sappiamo, si affida ai suoi
alligatori realizzati in CGI più che decente, e gira un film con due attori
intrappolati dentro una casa, anzi, sotto una casa, insomma come da manuale del
cinema di sere Z.
impegnati in attività di sciacallaggio e alcuni poliziotti che servono a far
vedere quanto nuotano forte questi “Coccobrilli” e con che velocità possono
divorarti, insomma fanno la fine degli adolescenti in un Venerdì 13 a caso.
![]() |
Come Crystal Lake nei fine settimana migliori (Ch ch ch, ah ah ah) |
Tra torce a manovella del Decathlon e morsi letali che però ad
Haley sembrano carezze, “Crawl” procede spedito e veloce, lo si guarda per aspettare
il momento della maturazione del personaggio, la sfida uomo contro animale,
metafora della maturazione del personaggio, Rocky inseguiva le gallina, Haley
fugge dagli alligatori (ma non erano coccodrilli? Beh di sicuro non sono caimani.
Credo) perché papà le ha insegnato che lei è un “superpredatore”, e questo film
mi ha regalato il grido di battaglia scemo del 2019, da urlare prima di
lanciarsi in qualche impresa eroica (tipo schivare i carrelli all’Esselunga):
«Superpredatore sempre!». Non proprio Vendicatori uniti, ma comunque fa la sua porca figura.
film di serie Z con i soldi della serie A, qui basta chiudere il box doccia (senza attrito malgrado la stanza allagata) per bloccare un alligatore di 100
chili per sempre. Ma se invece cercate un cane, che durante un uragano trova il
modo di restare con le chiappe sempre all’asciutto, e attende i padroni come l’ora
della pappa, buttatevi perché alla fine “Crawl” fa il suo dovere.
![]() |
“Aiudo! Sono intrappolato Aiudo!” (il coccodrillo che si morde la coda, spiega il sottotitolo italiano) |
Non inventa NIENTE, risparmia suo set, sugli attori, e sopra
una trama che è un pretesto, costruisce 87 minuti girati senza pretese ma in
maniera competente, il classico film che fa curriculum e in estate anche cassa,
in cui si commenta ogni morso evitato, ogni trucco umano per portare a casa la
pelle e ogni nuova sortita dei predatori verdastri.
Z con i soldi, oppure una roba con bestiacce anfibie e METAFORONI scritti con
il pennarello a punta grossa, troverete anche la misura dell’intrattenimento di
questo film, ma il concetto è sempre lo stesso che il Zinefilo ripete ogni giorno dalle sue pagine, esiste un modo
sistematico di fare film di serie Z, ed ora lo sta applicando anche il cinema
che conta, prendere o lasciare, anzi: See you later alligator!