Era parecchio che volevo rivedermi i Critters, quasi simpatici esserini che conobbi in un’altra Era geologica, sulla copertina di una VHS della mia videoteca di fiducia. Mi sono stati simpatici da subito, forse per via della fame atavica che ci accomuna.
Per festeggiare i trent’anni del film in italia, ecco a voi un blogtour tutto da leggere! Il Zinefilo ci racconta il film con il suo stile. IPMP con la locandina italiana dell’epoca. Vi ho già parlato di come durante la mia infanzia, la lista dei titoli noleggiati sulla tessera della videoteca era tutta un Terminator, Gremlins, Gremlins, Terminator 2, Gremlins 2 , Terminator. La VHS di “Critters, gli extraroditori” era poco distante da quella dei mostrini di Joe Dante e non per un vezzo del gestore del negozio, ma proprio perché la New Line Cinema, allora piccola casa specializzata in Horror che non aveva ancora sfondato con la trilogia de “Il signore degli anelli” li lanciò proprio come la loro risposta ai Gremlins di Joe Dante (storia vera!)
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La stessa faccia che fa il mio cane, quando ha combinato qualcosa. |
Su un asteroide artificiale adibito a carcere di massima sicurezza (fiiiiigoooo!) sono rinchiusi dieci esemplari dei famigerati Critters, anzi otto, perché due di loro sono stati uccisi dai loro carcerieri, le provviste a bordo non sarebbero mai state sufficienti per la fame infinita di dieci buone forchette come i Critters. Il dettaglio davvero micidiale è che non vediamo mai le creatura, ma solo i loro carcerieri alieni e i due cacciatori di tagli intergalattici che si lanciano all’inseguimento dei Critters evasi dal sasso-prigione.
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Uguali a quelle appiccicate sotto i banchi a scuola. |
Proprio sulla Terra, nello specifico nel Kansas, vive la famiglia Brown, papà Jay (Billy Green Bush), mamma Helen (la mitica Dee Wallace, quella di “Cujo”, “L’ululato” ed E.T. che torna buono più avanti…), i due loro due figli, l’adolescente April (Nadine Van Der Velde… Salute!) e il più giovane Brad (Scott Grimes). Questo in particolare, fin dal nome, sembra una specie di Bart Simpson: scalda il termometro sotto la lampadina per saltare il compito in classe, gioca con la fionda facendo danni e tormenta la sorella, ci manca solo che dica “Eat my shorts” poi sarebbe proprio lui.
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«Listen to your friend Billy Zane, he’s a cool dude!» (Cit.) Bah a vederlo così mica tanto! |
Alla riffa aggiungete Charlie (Don Opper), uno che una volta era un asso del baseball come in un pezzo di Bruce Springsteen, ma i cui “Glory Days” sono belli che finiti quando ha iniziato a sentire le vocine degli alieni nelle otturazioni dei suoi denti, diventando lo zimbello locale. Avete già capito chi sarà il primo ad assistere all’atterraggio dell’astronave dei Critters, vero?
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«Sono così carini! Poooooossiamo tenerli!?» |
A distanza di trent’anni rimane immutata la genuinità degli intenti del film, la storia non è certo rivoluzionaria, ma i personaggi funzionano e la durata (82 minuti titoli di coda compresi), lo rendono ancora un film godibile, per altro invecchiato piuttosto bene, specialmente per via degli effetti speciali.
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E.T. telefono casa… Si, ma per chiedere aiuto! |
Devo dire che ho sempre avuto un debole per la riuscita della trasformazione dei cacciatori di taglie dalla faccia mutante, alla prima visione del film da bambino, diventarono subito oggetto di culto, anche se allora non sapevo che per quell’ottima trovata dovevo ringraziare di fratelli Chiodo. Certo, bisogna dire che i due cacciatori non brillano per discrezione. Appena arrivati sulla Terra, il primo decide di prendere le sembianze della celebre Rockstar immaginaria del film, Johnny Steele, di cui vediamo anche il video musicale della (martellante) “The power of the night”, talmente credibile per look anni ’80 e abuso di lacca da parte del frontman, che avrebbe potuto essere un singolo di successo nel decennio dei jeans a vita alta.
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«Vi spariamo addosso, ma solo per il vostro bene» |
Il dettaglio che avevo dimenticato e che ho riscoperto vedendo il film qualche giorno fa, è che la navetta dei pestiferi Critters, viene fatta saltare in aria dallo scemo del villaggio, quello a cui nessuno crede e che tutti prendevano in giro, che con questa azione dinamitarda si redime. Siamo sicuri che Roland Emmerich non abbia deciso di omaggiare i Critters quando ha scritto e diretto il finale di Independence Day? No, perché sembrano davvero la stessa scena, solamente con due budget enormemente differenti.
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Ecco dove avevo già visto quel finale! |
Ma in fondo, proprio come il film di Emmerich, “Critters, gli extraroditori” è un gustosissimo B-Movie che funziona a livello d’intrattenimento, grazie anche ad effetti speciali che hanno tenuto bene la prova del tempo e questi mostrini affamati non si sono certo fermati qui, visto che sono stati protagonisti di tre seguiti, di cui il secondo capitolo è diretto stato da Mick Garris (quello di Masters of Horror), mentre il terzo, è stato l’esordio alla recitazione di un giovanissimo Leonardo Di Caprio, che avrà pure vinto l’Oscar combattendo con un’orsa, ma mi viene da pensare che forse era solo un Critters troppo cresciuto!
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Nello foto sopra un mito, l’altro invece è solo uno che ha vinto un Oscar. |
Stephen King in un suo racconto molto riuscito, ci spiegava che il passato scompare, perché viene divorato dai Langolieri, la VHS e la videoteca dove conobbi questo bastardelli è andata persa nel tempo come lacrime nella pioggia, forse se la sono mangiata i Critters, alla faccia dei Langolieri!