Da fan di vecchia data del Diavolo rosso della Marvel quale sono, alla mia collezione mancava un solo grosso titolo, letto una sola volta anni fa, sull’ormai introvabile versione della Star Comics. Ma quando la Panini Comics ha annunciato una ristampa di “Devil Amore e guerra” mi sono fregato le manine, non poteva mancare alla mia collezione.
Frank Miller non ha inventato Daredevil (che si chiama anche da noi dopo il successo della serie Netflix, ma per me sarà sempre Devil), ma di fatto potrebbe tranquillamente richiederne la paternità ufficiale, perché è grazie a lui se il personaggio è entrato nella storia del fumetto. Lo scrittore e disegnatore del Maryland ha cambiato per sempre la percezione del personaggio delineandone i tratti caratteristiche che ancora oggi, chiunque si cimenti con una storia di Devil, deve tenere in considerazione.
Da amante dei romanzi di Chandler e Hammett, Miller ha inserito la femme fatale, la splendida guerriera ninja Elektra, ma anche il boss cattivo, come da tradizione dei romandi Hard-Boiled, sto parlando, ovviamente, di Wilson Fisk, meglio noto come Kingpin che proprio in “Amore e guerra” ha un ruolo fondamentale.
“Love and war” è stata una delle storia che Miller ha voluto scrivere, dopo il suo ritorno alla Marvel Comics nel 1986, dopo aver scritto per la Distinta Concorrenza una storia di Batman, intitolata “Il ritorno del cavaliere oscuro”, potreste averne sentito parlare come di uno dei più grandi fumetti di supereroi di sempre.
Tra le storie firmate da Miller nel suo ritorno alla Casa delle idee anche la leggendaria “Devil: Rinascita” con i disegni di Mazzucchelli e l’ottima “Elektra: Assassin”, illustrata da Bill Sienkiewicz proprio come questa graphic novel “Love and War”.
Miller riprese le fila del personaggio lasciate in sospeso, partendo proprio da Kingpin, capo indiscusso del crimine organizzato, con un unico punto debole: l’amore per sua moglie Vanessa che per lui rappresenta anche l’unico legame con la sua umanità. Quello che vi serve sapere, è che dopo una traumatica esperienza nelle fogne di New York, dov’è stata salvata proprio dal nemico di Fisk, ovvero il nostro Devil, la donna ha subito un grave tracollo psichico ed è proprio da qui che “Devil: Amore e guerra” comincia.
Kingpin è disperato per le condizioni della moglie, la scena di apertura è tragica e piena di dramma, mentre l’uomo dalla mole enorme, si rivolge alla donna in coma, chiedendole di svegliarsi e tornare da lui. Per risolvere la situazione Fisk passa dalle parole ai fatti, facendo rapire un rinomato psichiatra, imponendogli di curare sua moglie, in cambio della libertà. Ma siamo sicuri che il trauma di Vanessa sia legato agli eventi accaduti nel sottosuolo? Oppure, potrebbe esserci qualcosa di più profondo?
Nel frattempo, Devil è alle prese con uno psicopatico che ha preso di mira una bella ragazza cieca, proprio come il nostro Matt Murdock, ovviamente, le due trame s’intrecceranno, Kingpin e Daredevil torneranno a scontrarsi nuovamente.
Amore & Guerra: tutti i rapporti tra i personaggi sono riassunti nel titolo, ognuno dei protagonisti di questa vicenda rappresenta una figura tragica, in cui le donne spesso, sono più forti e risolute degli uomini. Frank Miller è bravissimo a caratterizzare Wilson Fisk come un gelido calcolatore capace di tenere sotto controllo ogni dettaglio della sua vita criminale, ma completamente incapace di controllarsi quando si parla di sua moglie Vanessa, una caratterizzazione complicata da rendere, ma fondamentale, tanto che i tipi di Netflix, per il personaggio interpretato da Vincent D’Onofrio nella serie tv, hanno pescato a piene mani proprio da questa graphic novel. Scusate, io la chiamo al femminile, sono fatto alle vecchia maniera.
Uno dei personaggi più sfaccettati e complicati da rendere è di sicuro Victor, lo stalker psicopatico. Qui Miller sfoggia tutto il suo talento, è chiaro sia un uomo schiavo dei suoi disturbi mentali, ma fate attenzione al modo quasi subliminale con cui Miller avvicina il lettore al punto di vista del personaggio: ogni volta che è in scena, la realtà intorno a lui cambia, come se stessimo guardando il mondo attraverso la sua mente devastata, scusate se è poco.
“Love & war” è un’opera molto breve come numero di pagine e questa è forse l’unica critica che si può muovere a Miller, leggendo viene voglia di sapere molto di più dei personaggi, ma il vero punto di forza di questa graphic novel sono i disegni.
Il fumetto è composto da testo e disegni, troppo spesso ci si dimentica che disegnare è un modo per comunicare, quando si parla di fumetto sembra sempre che il lavoro al tavolo da disegno sia solo una cornice per migliorare una storia già bella di sua, modo di pensare sbagliatissimo, il lavoro di Bill Sienkiewicz in certi momenti ci dice più dei personaggi di mille parole.
Il Wilson Fisk disegnato dal grande Sienkiewicz ha una fisicità impossibile, grottescamente enorme, la prima scena risulta ancora più potente, proprio perché vediamo questo uomo gigantesco, disperarsi seduto su una sedia piccolissima.
Paul lo psichiatra viene ritratto con dei baffi alla Sigmund Freud e non è di certo un caso, ma l’apice è sicuramente lo psicopatico Victor, i cui tratti somatici sono deformati all’impossibile, di pari passo con l’incedere della sua follia, una rappresentazione quasi Lombrosiana dei personaggi che Bill Sienkiewicz porta alle estreme conseguenze, in alcune vignette Victor sembra quasi un pipistrello, o comunque un minaccioso animale notturno antropomorfo.
In tutto questo, c’è il diavolo di Hell’s Kitchen che in questa tragedia ricopre il ruolo di eroe senza macchia e, ovviamente, senza paura (visto che è soprannominato “L’uomo senza paura”, ci mancherebbe pure!) ed è proprio così che Bill Sienkiewicz lo immortala: sotto la maschera un mascellone più degno di Superman che di Daredevil, le spalle quadrate larghissime, ma, soprattutto, la capacità di muoversi velocissimo, infatti i suoi spostamenti sono rappresentati da Sienkiewicz da lunghe scie rosse nel cielo sopra Hell’s Kitchen.
Insomma, “Devil Amore e guerra” resta una bella opera d’arte, prima di essere anche un buon fumetto, la dimostrazione che si può essere drammatici ed artistici anche con un fumetto di super eroi.
Sepolto in precedenza sabato 19 novembre 2016
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