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Deadpool uccide Deadpool: L’ultimo capitolo dell’uccidologia!

Ogni trilogia
come si deve è composta da tre parti… Tranne quelle che fa Leo Ortolani! A ben
pensarci anche la “Guida Galattica” di Douglas Adams è in cinque parti, vabbè
insomma! La cosidetta “Uccidologia” di Deadpool giunge al termine!

Nel primo
capitolo Deadpool ha sterminato tutti gli eroi dell’Universo Marvel, ma non è
stato abbastanza. Per fermare la loro avanzata, era necessario uccidere gli
archetipi da cui sono stati derivati, quindi nel secondo bellissimo capitolo, Deadpool ha ucciso i classici della letteratura, creando un paradosso: se Deadpool è l’unico essere consapevole
della sua condizione, l’unico modo per essere davvero libero è uccidere se
stesso, anzi, tutti gli infiniti se stesso sparsi per il multiverso, Grande
Giove! Eh, lo so è pesante (cit.).
Cullen Bunn
firma i testi anche di questo ultimo capitolo dell’Uccidologia, il risultato è
una vera e propria Civil War tra i vari Deadpool sparsi nell’universo Marvel. In questo delirio tornano tutti i
personaggi storici della serie regolare dedicata al mercenario chiacchierone,
dai Deadpool Corps, composti da Lady Deapool, Kidpool, Dogpool e Headpool, fino
al Wade Wilson malvagio, composto con parti anatomiche prese in prestito da
alcuni “volontari” chiamiamoli così…



Quanto mi sono mancati questi ragazzacci!
Cullen Bunn
queste storie le sa scrivere, trattandosi di Deadpool, non mancano le citazione
alla cultura popolare e le battutacce, d’altra parte ormai è diventato super famoso proprio per quelle, no?
Tra le trovate
spassose, troviamo il mitico Osservatore, storico personaggio creato da Stan
Lee e Jack Kirby sulle pagine dei “Fantastici Quattro” che, però, ha passato
davvero troppo tempo ad osservare tutti i Deadpool del multiverso e quindi è
diventato una specie di fanboy esaltato che conosce a memoria tutte le
incarnazioni di Wade Wilson!
Il problema
della storia è proprio questo: procedendo con la lettura, sembra di
assistere ad un giocattolone, che serve più che altro a farsi quattro risate,
immaginando tutte le versioni possibili immaginabili del nostro protagonista,
da Galatpool, passando per versioni Samurai, medioevali, o con la barba di api
(storia vera!) del personaggio, anche se il mio preferito in assoluto resta il
mitico… Pandapool! L’animale che non teme l’estinzione perché è lui ad uccidere
te!



Ora il WWF dovrà proteggere voi da lui!
Purtroppo, “Deadpool
uccide Deapool” non ha la stessa genialità del capitolo precedente, resta
comunque molto divertente da leggere, anzi, ho fatto davvero il tifo per Wade
Wilson nella sua cavalcata trionfale (e grondante sangue) contro ogni singola
variazione di se stesso, ma come finale di trilogia, resta forse un po’ troppo
anticlimatico.
I disegni di
Salva Espin, veterano delle pagine del Mercenario chiacchierone (probabilmente
ha disegnato più personaggi con gli occhi tondi e neri sulla maschera qui, che
in tutta la sua carriera), il suo storytelling classico e le sue matite pulite
sono perfette con questo mega scontro tra anti-eroi. Completano il tutto, le
sempre guardabili copertine di Mike Del Mundo, uno che come disegnatore ha ancora parecchia strada da fare, ma
come copertinista è tra i migliori del pianeta.

Insomma, una
lettura divertente, anche se devo essere onesto, mi aspettavo un po’ di più dal
final… Deadpool? No, mi è piaciuto il tuo fumetto! Mi è piaciuto un
saaAAAAAARRRRRGGGHHHH!
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