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Deadpool & Wolverine (2024): be’, cosa preferiresti? Una calzamaglia gialla?

Anno 2000. Non la corsa della morte ma la corsa a quelli che di lì a poco, avrebbero in tanti iniziato a chiamare Cinecomics. Bryan Singer è un regista considerato “vero” che però ama i fumetti e trova negli Uomini-Pareggio molto da raccontare, per portarli al cinema ammanta i personaggi in un’atmosfera quasi da film di fantascienza e in tute di pelle, risolvendo tutto con uno scambio di battute considerato brillante per anni: «Be’, cosa preferiresti? Una calzamaglia gialla?»

Anno 2024. “Infernet” implode su sé stesso perché Ugo Uomogiacomo indossa la tutina gialla nel cliccatissimo trailer di “Deadpool & Wolverine”, terza avventura del mercenario chiacchierone – diventato “boccaccia” grazie ad un doppiaggio in caduta libera. Se dovessi riassumere il cambio del costume (giallo) della società e di “Infernet” negli ultimi ventiquattro anni, sarebbe questo quello che scriverei e come vedete, in effetti l’ho fatto. Meta-Blogging, visto? Immaginatemi mentre guardo nella vostra direzione e faccio l’occhiolino.

«Che fai Cassidy? Mi rubi il lavoro?»

In questo cambio di prospettiva c’è lo stesso cambiamento che da vecchio Nerd conosco bene, dal 2008 anche voi, che non avete mai nemmeno sfogliato un fumetto, tanto meno uno di super eroi, vi siete trasformati in Nerd senza ritorno, fanatici del canone. La qualità dell’adattamento è determinata dal suo non adattare un bel niente, Wolverine ha la tutina gialla, senza fa quale fa in automatico schifo, anche se la tutina marrone/arancio era la migliore (lo sanno tutti!) e senza Hugh Jackman può sfoggiare gli addominali (protagonisti di più gag nel film) quindi una porzione abbondante di pubblico avrebbe da ridire sulla questione, gli altri invece, potrebbero puntualizzare sul momento della “Timeline” che ho indicato, il 2008.

Già perché esisteva un universo Marvel prima di quello ufficiale, canonico, la Terra-616 dei fumetti e la Terra-199999 dei film, anche se su questo nemmeno Kevin Feige è così limpido. Mi riferisco a tutti i tentativi più o meno riusciti di portare i personaggi della Casa delle Idee al cinema, quell’universo che nessuno ha mai definito così, che era sbagliato – parafrasando il film – finché non è diventato giusto, perché come sosteneva il Maestro John Huston: palazzi, puttane e registi diventano rispettabili con il tempo. A questa sacra trilogia aggiungete anche tutine gialle e film Marvel/Fox.

L’avete attesa per ventiquattro anni, il tempo che ci avete messo per diventare anche voi Nerd senza ritorno.

Come ci viene prontamente spiegato dal protagonista sfondatore di quarte pareti, “Deadpool & Wolverine” rappresenta la coda strumentale della “Timeline” Fox, acquisita dalla Disney e quindi ormai parte dell’MCU a tutti gli effetti, una promozione di cui D-Pool è molto felice, visto che sogna di entrare tra le fila degli Avengers e Ryan Reynolds – indistinguibile dal suo personaggio e non per via della maschera o del fatto che si porti la moglie, in tutina, sul posto di lavoro – ha la scusa di sfoggiare tutto il suo umorismo fatto di battute pop e gag fisiche “metrosexual”, perché tanto è l’adorabile canaglia a cui si perdona tutto. Va detto che alla faccia degli stessi Nerd senza ritorno che piangevano su “Infernet” scrivendo dalle loro camerette: «La DisNeY noN fArà Mai un FiLm viOlenTO!!!!1!», proprio alla facciazza loro “Deadpool & Wolverine” si basa su ammazzamenti in favore di macchina da presa, un utilizzo improprio delle ossa di Adamantio di Logan che va a braccetto con un celebre pezzo degli Nsync (con D-Pool ballerino, potere di Tik Tok), fin dai folli titoli di testa, quindi potrei dire che pregi e difetti del film sono davvero tutti qui.

Affidato a quella vecchia volpe di Shawn Levy, perché ehi! Hollywood ha le sue regole non scritte e se “Doppia R” vive il suo sogno (confermato dal lungo montaggio che copre il ruolo di prima scena post credit, la seconda? Un supporto ad una delle gag del film) di interpretare il mercenario chiacchierone, per farlo ha voluto il regista che lo ha diretto nei suoi ultimi tre film, ma che – pensate un po’ – ha diretto anche Hugh Jackman, in un film estremamente sottovalutato che mi riguardo sempre di gusto come “Real Steel” (2011). Perché per convincere l’Australiano in piena crisi da post-divorzio ad infilarsi la tanto agognata (dai Nerd) tutina, ci voleva qualcuno di fiducia, anche lui però finito imbrigliato in una storia di Multiverso al servizio dei suoi due Divi, dimostrazione che lavorare per la Marvel vuol dire avere tanti, ma proprio tanti paletti, citofonare Raimi Sam (ore pasti) per conferma.

Parliamo della storia SENZA SPOILER e poi andiamo un po’ più nel dettaglio senza rovinare la visione a nessuno, quindi leggere tranquilli: la “Timeline” in cui vive Deadpool sta morendo perché ha perso il suo personaggio àncora, infatti il film inizia con D-Pool che dissotterra satiricamente le ossa dalla tomba di Logan che abbiamo visto in beh, Logan. Che il Meta-gioco abbia inizio!

Voi mentre leggete sereni e SENZA SPOILER!

Gli agenti della TVA (vista in Loki, se non avete visto la serie ‘azzi vostri, ma a questo gioco partecipano solo i Nerd duri e puri) sono pronti a spazzare via tutto, guidati da Mr. Paradox (Matthew Macfadyen) burocrate fin troppo felice di fare il suo lavoro di pulizia del Multiverso. Ma il nostro D-Pool non ha nessuna voglia di scomparire insieme a quelle otto o nove persone che ama e con cui sta cercando di stringere i rapporti, considerando che una di queste è Vanessa, ovvero Morena Baccarin, io francamente non me la sento di non dare pieno supporto al Mercenario “Boccaccia”… Minchia che doppiaggio di merda! Persino il caro vecchio “Bub” non è stato reso come “Cocco”, ma sono del mestiere questi? (cit.)

Una foto di Morena perché sì! Perché non dovrei?!

Per farlo D-Pool ruba una macchina del tempo e si mette alla ricerca di un Logan, uno che possa andare bene per fare nuovamente da àncora e qui va in scena (sulle note di “Power of love” che fa subito Ritorno al futuro, per solleticare il pubblico) il momento per i Nerd quelli veri, perché mi dispiace cari fanatici che pensate di sapere tutto senza aver letto nemmeno un fumetto, di quella scena non capirete una fava. Che ne sapete voi del primo scontro con un omone verdastro, del Logan piccolo e peloso, di quello crocefisso (da X-Chris) e di quello apocalittico senza una mano, giusto quello impersonato da un “Super” attore potreste riconoscere, tzè! Io ero Nerd quando ancora voi guardavate Peppa Pig, ed ora la smetto di “Flexare” come direbbero i giovani, in caso di dubbi su queata sequenza, ci leggiamo nei commenti.

Il Logan ritenuto giusto da Wade è il peggiore di sempre, non è ben chiaro che cosa abbia fatto ma sicuramente un casino, per cui beve duro e indossa la calzamaglia gialla come “Memento mori”, anche quando i due iniziano inevitabilmente a combattere (regola non scritta dei fumetti di super eroi, prima di un Team-Up si combatte) tra le rovine della Fox sulle note di Hell’s Bells degli AC/DC.

La scarrellata sul petto, notevole!

La chiudo con grande semplicità? “Deadpool & Wolverine” non è il miglior film di nessuno dei due titolari, prendendo solo in esame Wade Wilson, a livello di puro umorismo questo è il suo film meno divertente, certo le battute non mancano, nemmeno le frecciatine alla qualità generale dei film dell’MCU e più siete Nerdoni, in grado di cogliere gli sfottò a Will Smith, i riferimenti al divorzio di Jackman o i cameo vocali (piallati dal pessimo doppiaggio, quindi non sapere mai chi è che presta la voce al D-Cowboy… Prrrr!) allora vi divertirete, ma è chiaro come il sole un fatto, “Deadpool & Wolverine” è lo Spider-Man – No Way Home della Fox.

L’inconsistenza della storiella alla base è la stessa, anche la granulosità dell’assunto, identica, un film basato sui gomitini, le strizzate d’occhio, tanto che mi sono stupito di non veder entrare da qualche portale anche il maledetto GIEI GIEI Abrams, perché ormai il formato è stato sdoganato, il Multiverso concede il facile ripescaggio, ma per nostra fortuna, rispetto a No way home, ci si diverte un po’ di più, anche se ho il sospetto che sia per la sua natura di “Trappola per Millennials”, nobilitata essenzialmente da tre cose: Ryan Reynolds che si diverte, Dogpool che è dolcissima e Ugo Uomogiacomo che ribadisce quello che tutti sappiamo, lui è Wolverine, abbiamo avuti tanti 007, ma un altro Logan che non sia Jackman, al momento sembra impossibile.

Temevo l’entrata in scena di quel cane di GIEI GIEI, invece era la dolcissima Dogpool.

Difetti? Sono molto legato al ciclo a fumetti di Morrison e Quitely degli Uomini-Pareggio, quindi mi dispiace che Cassandra Nova, per altro affidata ad un’attrice che ho trovato azzeccatissima per il ruolo, sia una cattiva di enorme spessore ridotta (anche nel corso del film stesso) a generica minaccia spacca-continuity, il che è un gran peccato perché Emma Corrin mi ha proprio convinto in un ruolo non semplice ma purtroppo malamente sprecato. Perché tanto è chiaro che “Deadpool & Wolverine” sia qui per riempire di lividini gli avambracci mollicci dei Nerd dandoci giù di gomito e per fare da palcoscenico per “The Greatest Showman” (visto com’è facile fare le strizzatine d’occhio?), perché le parti migliori del film sono quelle dove Wolverine picchia D-Pool, inutile girarci attorno.

Su le mani per Cassandra!

Loro due in un’utilitaria a risolvere a botte una scena che un attimo prima, permetteva a Ugo Uomogiacomo di sfoggiare la sua intensità di attore, sono questi i momenti che funzionano meglio, anche se a giudicare dalle reazioni in sala, sembravano le varie apparizioni quelle per cui il pubblico aveva pagato il biglietto. Con un po’ più di cura e meno volontà di darci di gomito, “Deadpool & Wolverine” sarebbe potuto essere un buon film sugli errori, in cui una ridicola tuta gialla serve ad un mutante con il potere di rigenerarsi, di tenere aperte le proprie ferite, perché non guarirai mai se non hai la minima volontà di farlo.

Con il suo arrapato entusiasmo adolescenziale, Deadpool – che comunque non può morire – fa di tutto per non farlo, la “Timeline” che lo ha generato sarà anche tutta incasinata e considerata il più delle volte non canonica, ma è la sua, quindi questo “Buddy Movie” si consuma tutto qui, mento in alto e petto in fuori, spavaldi, maranzi e vagamente ridicoli, magari sulle note di “Like a prayer”. La trappola per Millennials è tesa, ci cadranno dentro in tanti, visto che dopo i primi giorni di programmazione il film è già schizzato (ah-ah! Hai detto schizzato!) in testa a tutte le classifiche.

Facile facile i maranzi, provate a farlo in tutina e con Madonna in sottofondo.

Madonna, il pezzo più famoso della colonna sonora del più famoso film di Bob Zemeckis, ma anche roba che ha sempre fatto cagare e ci ha ammorbato i coglioni come i Goo Goo Dolls, con il tempo, palazzi, puttane e gruppi di merda diventano rispettabili, o per lo meno, vengono rivalutati dall’effetto malinconia: Vecchio e passato equivale a sicuro, noto, senza asperità in quanto terreno conosciuto, quindi ho trovato un po’ triste che un film che in fondo parla di non affogare trascinati giù in una “Timeline” morente, alla fine si avvolga così tanto nella coperta calda della malinconia da una parte e dell’auto celebrazione del passato a tutti i costi. “Deadpool & Wolverine” è la passerella per le proprietà intellettuali della Fox, forse l’ultima occasione prima di tornare per sempre a prendere polvere su qualche scaffale della Disney, che di molti di questi personaggi non saprà che farsene. Quindi sì, ora inizia al parte in cui rifletto su tutto questo, quindi quella con… SPOILER!

«Ecco, lo sapevo che sarebbero arrivati», «Abbracciami basettone ho paura!»

Guardatemi. Voi mi vedete così, anzi non mi vedete, ma mi sentite come vocina nella vostra testa mentre leggete, eppure io, proprio io sono Leggenda, perché sono stato seduto in una sala cinematografica dove alcuni, non pochi, hanno osato addirittura esultare per l’entrata in scena di Jennifer Garner. Passi la tutina gialla, ma quanto tempo ci vuole perché la malinconia faccia effetto e anche una merda fumante come “Elektra” (2005) entri a far parte di quel terreno battuto chiamato passato, quindi bello perché sicuro?

Ho amato molto la rappresentazione delle rovine nella Fox, più “Old Man Logan” che i più facili paragoni con Mad Max, simpatico rivedere vecchi Mutanti (anche se alcuni sono stati oggetto di re-casting) e sapete bene che farò sempre il tifo per Wesley, sempre, però minchia! Per quanto quello interpretato da Channing Tatum sia ancora oggi uno dei miei Uomini-Pareggio preferiti, sul serio possiamo essere malinconici per un personaggio che appartiene ad un film annunciato e mai girato?

Per facere del fatto che l’entrata in scena di Chris Evans sembra messa lì per capire al volo chi ha compreso le regole del gioco, di questa passerella per il periodo Marvel/Fox più che altro, il montaggio che fa da prima scena dopo i titoli di coda ne è una conferma. Per il resto ci vediamo nella sezione commenti, magari per parlare dei Deadpool Corps (capitanata da Blake Lively) ma ricordatevi di segnalare ogni anticipazione, io di mio aggiungo solo… FINE della porzione con SPOILER!

«Fiuuu! Sono sopravvissuto agli Spoiler, ora nulla potrà andare stor… Gulp!»

Il finale, volutamente dubbio sul destino delle varie “Timeline” è perfetto per far continuare la discussione su “Infernet” e per tenersi aperte tante belle porticine sul futuro, ma più che un rilancio, “Deadpool & Wolverine” sembra una grande pulizia aziendale, come quando arriva un nuovo CEO con il suo codazzo di pretoriani e decide chi delle vecchia guardia può restare e chi sarà fuori dai giochi. Al momento il più debole dei tre film sul mercenario chiacchierone detto “Boccaccia” (ma perché?!?), ma se è la malinconia che volete, qui è dove vedrete piangere i Millennials o dove li sentirete esultare per una scoreggia di film del 2005. Be’, cosa preferireste? Una calzamaglia gialla? Dopo ventiquattro anni abbiamo la risposta a questa domanda.

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