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Dèmoni 2… L’incubo ritorna (1986): vengono fuori dallo schermo della tv!

Ogni promessa è un debito, abbiamo affrontato il primo capitolo la scorsa settimana, oggi completiamo l’opera, perché i diavolacci mostruosi di Lamberto Bava vanno in coppia, ma vanno dove vogliono, anche dove un seguito sembrava non potesse spingersi.

La scena finale del primo Dèmoni sembrava parlare piuttosto chiaro, la via maestra per continuare la storia poteva essere solo un secondo capitolo ambientato in un mondo in cui i mostri sono usciti dallo schermo di un cinema, sbarcati forse da Altrove hanno trasformato il pianeta in un inferno sulla Terra dove si viene uccisi per strada, ma solo i più fortunati.

Niente di più diverso, i quattro sceneggiatori, di cui nell’ordine, il produttore e il regista ovvero Dario Argento e Lamberto Bava, coadiuvati da Franco Ferrini e Dardano Sacchetti hanno pensato di percorrere una strada ancora più folle e anarchica, quella che oggi verrebbe etichettata in inglese, per certi versi “Dèmoni 2… L’incubo ritorna” più che un seguito diretto del film del 1985 è una sorta di reboot, anche se a me piace immaginarlo come un’operazione in stile Sam Raimi per il suo celebre seguito Horror.

«GROOOOVY!»

La fastidiosissima e ultra viziata Sally (Coralina Cataldi Tassoni) festeggia il suo compleanno, un sorta di “Festa delle medie” per dirla alla Elio in cui di buono, solo le notevoli musiche, non quelle del sostituto di Simonetti, ovvero Simon Boswell, quanto i pezzi, meno metallari ma comunque decisamente Rock tra cui spiccano The Smiths oppure un gruppo che ho sempre adorato come i The Cult con la lor “(Here Comes The) Rain”, che sui titoli di coda ha qualcosa di apocalittico.

Sally, come molti altri dei protagonisti di questo seguito, vivono in un palazzo tecnologico, avanzatissimo, luogo ideale per scatenare l’Horror, gli eventi del primo film vengono raccontati beh, da un film. Nel mondo di “Dèmoni 2… L’incubo ritorna” il film Dèmoni è proprio questo, un film, anzi, per metterlo in chiaro, sulle televisioni di molti degli abitanti del palazzo, va in onda, a reti unificate nemmeno fosse il discorso di fine anno del Presidente della repubblica, il seguito diretto di quel film che, si dice, fosse capace di scatenare l’orrore, forse anche per questo molti dei personaggi fissano lo schermo come vediamo fare alla giovanissima figlia del produttore, mi riferisco ad Asia Argento, che in due Dèmoni ha piazzato due figlie.

Asia Argento, nella parte di noi da piccoli (e non solo) felici mentre guardiamo film Horror.

Ora, qui dovrei iniziare una lunga tirata, nelle scorse settimane sulla Bara abbiamo affrontato un po’ di titoli di Dario Argento, mettendo in chiaro che nel 1985 e ancora nel 1986, il nostrano cinema di genere se la passava ancora bene, sfornava ancora titoli belli vispi, ma la fine era già dietro l’angolo, ormai inesorabile e portata beh, proprio dalla televisione, anzi da produttori e personaggi provenienti da quel mondo, che avrebbero finito per trascinare il nostro Horror nello spazio più piccolo e limitato dello schermo, sostituendolo in sala a colpi di cinepanettoni.

Il seguito del film che è un film nel film, però di un seguito. Ok, mi è venuto mal di testa, ma vi assicuro che è figo!

Non voglio dire che Lamberto Bava, Dario Argento e tutti gli altri avessero annusato l’aria e avuto un’oscura visione del futuro del cinema Horror italiano e che “Dèmoni 2… L’incubo ritorna” fosse un grosso METAFORONE, sulla fine di tutto che arriva letteralmente uscendo dallo schermo, per altro in una scena che, diciamo, si è ispirata a Videodrome, ecco, mettiamola così, perché altre espressioni più adatte potrebbero suonare brutte.

Dimmi che ti piace David Cronenberg, senza dirmi che ti piace David Cronenberg.

“Dèmoni 2… L’incubo ritorna” ha gli stessi pregi e difetti del primo capitolo, ma porta l’orrore in un palazzo, i mostri questi volta spuntano dallo schermo e non seguono più nessuna regola, nemmeno quelle auto-imposte dal primo capitolo. Basta dire che oltre ai denti a punta e la bava, Stivaletti questa volta si è divertito a creare mostriciattoli generati come Chestbusters (o giù di lì), quindi il livello della mattanza è piuttosto alto e alcuni dettagli, fanno molto “operazione rilancio”.

Ad essmpio l’istruttore della palestra impersonato da Bobby Rhodes, che qui torna dopo essere stato “Pappone” nel primo capitolo, nei pochi e sudati panni di un personaggio che cerca di organizzare una resistenza nel parcheggio coperto, capitanando una banda di palestrati e belle ragazze in scalda muscoli. Ho sempre voluto credere fosse una riuscita satira alla cultura dell’apparire tipica degli anni ’80.

Palestrati contro l’inferno!

I problemi del film è sempre lo stesso, il livello generale della recitazione si assesta sulla modalità canile, anche per questo, una non proprio specialista del cinema Horror come Nancy Brilli, qui trova comunque il modo di spiccare, tanto che è quasi un peccato che la nostrana industria non le abbia più offerto la possibilità di continuare in questi ruoli da regina dell’urlo, i mostri venuti fuori dalla televisione alla fine hanno preso anche lei trascinandola nel piccolo schermo, dove sicuramente ha trovato la fama presso il grande pubblico delle casalinghe di Voghera, ma si sa che i fan del cinema Horror quanto ti amano, lo fanno per sempre e la fine dell’industria ha negato a Nancy Brilli una carriera nei film di paura.

La faccia di Nancy Brilli, dopo una vita passata a sentirsi dire: Nancy, Brilli! (ah-ah)

Allo stesso modo, tutto il finale con i protagonisti che cercando di scappare e finiscono in una stazione televisiva, darebbe materiale ad un recensore più in vena di me di “Supercazzole”, di montare su uno spiegone strampalato sui personaggi che rientrano in qualche modo nel piccolo schermo, ma sono tutte menate, “Dèmoni 2… L’incubo ritorna” non ha nessuna di questa pretese, al massimo sono letture forzate che stanno solo negli occhi di chi guarda il film dalla poltrona comoda del presente, consapevoli di cosa è accaduto al nostrano cinema di genere.

“Dèmoni 2… L’incubo ritorna” è un’operazione altrettanto folle, esagerata, senza limiti e con la stessa voglia di mostrare i mostri (ah-ah), l’inizio osa molto di più, la conclusione lo categorizza forse come un seguito che è un passetto indietro rispetto al primo film? Mi importa pochissimo, nulla di tutto questo mi ha mai impedito di noleggiarlo a ripetizione, lui e il suo fratellino e a ben guardare, anche il suo terzo gemello, quello diverso, chissà che non mi venga voglia di portare sulla Bara anche lui.

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