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Dinosauri che ce l’hanno fatta di Leo Ortolani (2020): paLEOntologia ortolaniana

Per chiunque sia cresciuto negli anni ’90, i dinosauri
restano ancora un’attrattiva degna di nota, Leo Ortolani con il suo ultimo
lavoro, come John Hammond ci apre le porte del suo personalissimo Jurassic
Park.

Ormai il Venerabile, da ex geologo (e buon nerd) ha
abbracciato la via della divulgazione scientifica, prima per “Comics &
Science” del CNR e poi con C’è spazio pertutti e Luna 2069, in
collaborazione con le agenzie spaziali italiana ed europea. Per questo suo
nuovo lavoro sui dinosauri, Ortolani si gioca anche un po’ di sano mestiere,
quello accumulato negli anni piegato sul tavolo da disegno, per produrre a
cadenza puntuale nuove storie di Rat-Man.

Ecco perché “Dinosauri che ce l’hanno fatta” è una lunga
puntata di “Misterius”, il programma vagamente ispirato a “Voyager” di Roberto
Giacobbo (ma solo vagamente eh? Appena un accenno!), una gag ricorrente anche
in svariati numeri di Rat-Man.

Ogni riferimento a Giacobbo è puramente casuale (seeeee!)
“Dinosauri che ce l’hanno fatta” non ha una vera trama,
si tratta tutto sommato di paleontologia in pillole e di tante battute sulla
cacca, in fondo la cacca fa sempre ridere no? Lo sapeva anche Steve Spielberg
che nel suo Jurassic Park ne aveva
infilata una montagna («Questa sì che è una bella montagna di merda»), quindi
Leo Ortolani, campione del mondo di battute scatologiche, non poteva certo
tirarsi indietro!
Questa mi ha fatto talmente ridere, che ho dovuto mettere in pausa la lettura (storia vera)
Diviso in tre grossi capitolo, dedicati ai tre grandi
periodi del Mesozoico (Triassico, Giurassico e Cretaceo), “Dinosauri che ce
l’hanno fatta” è un tenero sfottò nei confronti di quei bestioni che abbiamo
sempre ammirato nei film, nei documentari di Piero Angela e con cui abbiamo giocato
da bambini, perché come ci spiega brillantemente il Venerabile qui, i dinosauri
hanno sostituito anche le statuette dei Santi.
“Dinosauri che ce l’hanno fatta” ha la capacità di farti
scoppiare a ridere, ma ridere di una risata irrefrenabile, mentre ti sta
illustrando nozioni anche approfondite, il tipo di lezione a cui uno vorrebbe
sempre assistere, perché costellata di trovate surreali incredibili, come il
problema del surriscaldamento globale causato dall’abuso di lacca per capelli
da parte dei dinosauri, oppure da intere porzioni di libro in cui il non-sense
prende il sopravvento.
Ecco spiegato il mistero dei fossili di Ray-Ban ritrovati.
Come la lunga sequenza dedicata a Harold Vallerau, la
sagoma stilizzata dell’omino, che normalmente viene utilizzata come unità di
misura per far comprendere al pubblico l’immensa mole fisica dei precedenti
inquilini di questo pianeta. Una lunga trovata surreale in cui Ortolani
descrive la nascita, la vita e la carriera dello stilizzato ometto, come farà
qualche pagina dopo con la cronaca dell’incidente di Areto Hayes, il meteorite
che ha provocato l’estinzione dei mandato fuori catalogo i dinosauri.
Insomma pur giocandosi un sacco di vecchi trucchi tirati
fuori dalla borsa de prestigiatore, il Grande Ortolanini Leo manda a
segno un altro libro tutto da ridere, per altro sfornato ad una velocità
invidiabile, non come quella di Areto Hayes ma quasi!
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