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Doctor Who – 1×04 – 73 Yards (2024): distanziamento sociale interdimensionale

Altro giro, altro episodio di Doctor Who che conferma che il nostro Dottore, forse a causa della fresca rigenerazione, o si ritrova con dei piedi fuori taglia, oppure ancora non li controlla a dovere, ma andiamo per gradi, anzi, andiamo in Galles!

Galles, patria del Rugby, capitale? Cardiff, la città del Dottore, anche se qui Ncuti Gatwa, noto come Fifteen, la capitale non la vede nemmeno con il binocolo perché si ritrova a parcheggiare il suo Tardis su una bellissima scogliera, il tempo di sfoggiare un abito da marinaio del tonno insuperabile e fare il patatrac, ovvero mettere il piede sul cerchio delle fate del titolo italiano per poi sparisce, almeno fino al finale di quello che è il classico episodio in cui la companion di turno tiene banco. Anche perché Dottò, due puntate, due volte che metti il piedone su un pericolo, si spera che la prossima puntata non sia ambientata in un pascolo di mucche!

Ora che Ruby non ha più la giacca da scafista, il Dottore si veste da marinaretto.

Il palco viene quindi lasciato interamente a Ruby, perché “73 Yards” diventa lo spettacolo personale di Millie Gibson, perseguitata dall’apparizione di una vecchia, uno spirito gesticolante che non fa nulla, se non fissarla da lontano, poco meno dei 67 metri del titolo in unità di misura di Albione. La segue al Pub che non accetta pagamenti da smartphone, la segue quando Ruby sente parlare per la prima volta di un tale di nome Mad Jack, sta lì ferma a fissarla anche quando cerca di ritrovare il Dottore, grande assente dell’episodio.

«In che senso ci sta una vecchia che mi fissa? Ma dove?»

La prima metà della puntata sembra un viaggio nel Follk Horror locale, ci vuole un po’ a capire che direzione voglia prendere un episodio, che sembra tanto una scusa per separare la compagna dal Dottore per poter girare due puntate in contemporanea e risparmiare sulle tempistiche, ma quando arriva la svolta – guarda caso un balzo in avanti della trama – Ruby si ritrova ancora con la sua immobile inseguitrice, sempre fissa a 73 yards di distanza da lei per beh, tutta la sua vita.

La nonna di Michael Myers.

Millie Gibson nella sua versione trentenne è identica a quella nata nel 2004, ma sfoggia dei grandi occhiali e ordina calici di vino al tavolo, con ancora quell’inquietante presenza a 73 yards da lei. Chiunque provi ad avvicinarsi a “Nonna morte” (cit.) per parlarle, scappa via urlando reso pazzo dalle sue parole, come accade alla mamma adottiva di Ruby. Il tempo di fare due più due, e la nostra Ruby capisce finalmente chi è il Mad Jack in parte anticipato dal Dottore, ed è qui che l’episodio quasi Horror firmato da Russell T Davies, abbraccia una svolta quasi in stile La zona morta.

La vita a trent’anni.

Ruby non potendo più liberarsi di quella specie di spettro, perde tutti, prima la madre adottiva e poi il supporto di UNIT, quindi diventare una novella Travis Bickle sembra comunque un buon modo per dare un senso ad un’apparizione fantasma che non offre spiegazioni, perché Davies sceglie di giocarsela così, con una puntata che vive e muore non tanto sulle spiegazioni, ma più che altro sulle atmosfere.

Kate Stewart, la Nick Fury di “Doctor Who”.

Davies non si fa problemi a puntare il dito contro tutti quei politici qualunquisti e guerrafondai, che stanno a mezzo passo dal fascismo, se non siete proprio di primo pelo, una volta messo in chiaro l’assunto non è proprio impossibile intuire la soluzione del mistero, che tale poi non è.

Un presidente operaio per rendere il Galles grande di nuovo!

“73 Yards” non ha una vera spiegazione, anche la soluzione risulta essere un grande sacrificio per salvare una linea temporale, oltre ad una puntata che mette insieme idee per due o tre episodi, spunti non sviluppati per altrettanti potenziali soggetti, ma che utilizzati insieme, senza bisogno di spiegazioni cartesiane, convivono in una puntata molto riuscita, tutta atmosfera e con un controcampo in una camera da letto che ricorda un certo film di Kubrick, non vi dico quale, ma non fatevi ingannare dalle atmosfere Horror, non è quello con Jack Nicholson.

In ogni caso, quattro puntate e la stagione galoppa, anzi al momento la sensazione sembra quella di un costante miglioramento, lento e costante ma netto, quindi bentornato signor Davies, grazie per averci restituito “Doctor Who”, anzi, a questo proposito, vi ricordo che tutte le puntate commentare su questa Bara potete trovarle cliccando fortissimo QUI!

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