Domenica, nuovo episodio di “Doctor Who” questa volta ambientato in Africa, quindi pieno di persone colorate diversamente da tutti quegli sfigati, che sfogano il loro odio picchiando sui tasti su “Infernet”, ciao idioti, uno spasso sapervi la fuori a far aumentare il numero di visualizzazioni di questo sito, solo perché vi sentite minacciati da Ncuti Gatwa, ed ora che ho salutato questi sveglioni, possiamo iniziare.
Nel tentativo di riportare la sua nuova Companion a casa nel 2025, questa volta la cabina blu torna in Lagos, anno 2019, dico torna, perché il prologo introduce il posto preferito del Dottore per beh, tagliarsi i capelli.
Se la scorsa settimana abbiamo avuto una puntata Companion-centrica con Ruby Sunday, oggi ovviamente al Dottore in solitaria, così abbiamo girato due episodi in contemporanea risparmiando sulla tabella di marcia, la pianificazione è importante. Ma se il Dottore pensava di rilassarsi con barba e capelli, la nuova gestione della bottega rappresenta l’inizio del nuovo, tricologico, caso di oggi.
Ogni taglio di capelli è un racconto, per affrontare il malefico Barbiere che taglia capelli e visualizza storie, il Dottore sceglie una vita ordinaria come quella di Belinda e francamente non si vedeva così tanta sconsolatezza in un taglio di capelli dai tempi della scena iniziale di “Full Metal Jacket” (1987).
Anche se tra Africa e personaggi ultra terreni in fissa con le storie, viene da pensare ad Anansi e i suoi figli, ben raccontati da uno che di storie era esperto, ma anche di “Doctor Who”, visto che aveva scritto ben due puntate, purtroppo per via dei suoi trascorsi personali ancora tutti da giudicare nei luoghi idonei a farlo (quindi non su “Infernet”), il suo nome non può essere nemmeno più citato. Peccato, era solo uno dei miei scrittori preferiti.
L’episodio scritto da Inua Ellams e diretto da Makalla McPherson (oddio! Altre persone di colore! Come faranno gli sfigati odiatori a sopportare tutto questo?!?), in effetti parla proprio di questo, di World Wide Web, ma anche di Troll della rete per stare sul tema del giorno. Che di mezzo ci fosse Anansi era facilissimo capirlo con diversi minuti di anticipo rispetto alla (non) rivelazione, un monologo del cattivo che viene accolto dal Dottore e Belinda, come si fa con i Troll della rete, con una fragorosa risata in faccia.
Comunque la battuta del Dottore sui film della Marvel visti insieme a Loki mi ha fatto sorridere, invece il Nexus, il motore a storie (perché ogni storia deve averne uno) riporta la puntata al canone della mitologia di trovate Whoviane e ad una vecchia “faccia” molto amata del Dottore, un’incarnazione femminile del personaggio che è ancora l’unico elemento davvero interessante della precedente gestione, quella di “Doppia C”, dimostrazione della brillantezza di Davies, che come showrunner di nuovo in carica, non getta via nessuna parte della storia del suo personaggio, nemmeno il lavoro fatto da Chris Chibnall.
In tutta questa atmosfera stile “Radici”, va in scena il primo episodio tutto africano della serie, ed è una figata nel suo geolocalizzare nel continente dove è nata l’umanità, un’ideale albero della vita, un motore a storie che è l’origine di tutto, in fondo anche di “Doctor Who”, una serie (di storie) con un protagonista che è nato, morto, rinato e che ha conosciuto tutti i grandi e le grandi scrittrici. Ci sono diversi modi per scrivere una storia meta narrativa, questo è uno di quelli più sfiziosi e siamo a cinque buoni episodi su cinque gente, dovevano minacciare di chiudere la serie per arrivare a questo piccolo record? Forse dovevano solo dare spazio a Davies, capace di affidare le storie a chi è in grado di scriverle con questo passo, oltre a far guadagnare le treccine al Dottore!
Poi ditemi quello che volete, ma Antetokounmpo vale come citazione cestistica, ciliegina sulla torta (per me) di un altro buonissimo episodio, che farà anche avere un travaso di bile agli svitati odiatori della, beh, per stare in tema posso dirlo, rete.
Prossimo fine settimana, quello dell’Eurovision, questa serie promette un episodio quasi a tema, peccato che sarò impegnato, quindi potrei finire a scriverne in differita, ma poco male, come sempre vi auguro una buona Domenica, e come ogni volta vi ricordo lo speciale della Bara dedicato a Doctor Who.
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