24 maggio 2025, il giorno in cui Belinda Chandra torna finalmente a casa, ma anche il giorno apocalittico tanto annunciato fin dall’inizio della stagione. Il fatto che l’episodio sia andato in onda proprio il 24 maggio del 2025 è il risultato di una buona pianificazione.
Bavara, 1865, la prendiamo alla lontana, con una mezza citazione agli Iron Maiden, Rani, detta la Rani come in una favola dei Grimm si prende il piccolo pupo trasformando il resto della famiglia in petali di violetta, anatre e gufi. Una roba alla Harry Potter insomma.
Stacco, risveglio in stile “Casa Vianello” per il Dottore e Belinda Chandra che vivono come coppia nell’equivalente del meteo di Studio Aperto: «A Milano c’è il sole», se non fosse per il losco figuro in tv pronto a presentare un libro sulla storia dei Signori del Tempo, come se la storia del Dottore sia solo beh, una storia, almeno finché a casa non suona il campanello.
Anche se il tanto atteso 24 maggio 2025 cade di sabato, alla porta di casa Whonello si presenta Ruby Sunday, che porta dubbi in un mondo retrò, nello stile dei vestiti e nella mentalità, dove una donna che nasce ha la strada segnata e un uomo non può esprimere innocui pareri estetici su un altro, insomma il tipo di mondo che piacerebbe a chi critica Ncuti Gatwa come Dottore, ciao sfigatoni, fate volare le visualizzazioni di questa Bara anche oggi, copritemi di sooooooldiiii!! Ah si, poi ci sono anche scheletri di dinosauri che camminano per strada, ma questo è un altro discorso.
L’alleanza tra le due Rani (bi)generate rappresenta una grande minaccia, il ragazzo che spera per tutti un futuro migliore, una sorta di narratore Orwelliano anche se è ancora lui, lo sciroccato complottista Conrad Clark, fino al momento in cui un messaggio dalla tv («I tavoli non lo fanno») manda in crisi il nostro John Smith, Dottore-non-Dottore di questa realtà, apocalittica, perché a Russell T Davies i finali di stagioni piacciono così, senza speranza e in due puntate.
Mentre Ruby Sunday si unisce alla resistenza che sembra più un gruppo di auto-aiuto, il Dottore senza memoria finisce al cospetto di Rani, che con rimando esplicito agli episodi classici della serie, espone il suo dubbio, i dubbi possono devastare tutto, il dubbio del Dottore potrebbe distruggere il mondo, per raggiungere il sub-universo e trovare colui che è perso, e non so voi, ho pensato al ritorno del solito Master, invece qui puntiamo direttamente ai pezzi grossi, Omega, anche qui, si torna indietro alla serie classica (prima apparizione del personaggio? 1972), il massimo per la continuità, ma non il massimo se vuoi conquistarti nuovo pubblico su Disney+, ma francamente sto con Davies, meglio la coerenza narrativa del facile consenso.
Anche se il colpo di scena resta quello giusto, come la filastrocca, torna il tema gettato nel mucchio da Russell T Davies all’inizio di questo nuovo corso, tutto passa da Poppy, la figlia del Dottore, ma per scoprire come verrà salvato il mondo questa volta, bisogna aspettare un’altra settimana.
Insomma, tutto apparecchiato per il finale di stagione della serie, nel frattempo, vi ricordo lo speciale dedicato a Doctor Who, a domenica prossima!
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