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Doctor Who – Eve of the Daleks (2021): attenti al loop!

Il mio 2022 è iniziato all’insegna di un presentimento.

Avete presente quella spiacevole sensazione di avere qualcosa da fare, ma senza riuscire a ricordare che cosa? Ecco, per me era guardare lo speciale di capodanno di “Doctor Who”. Ho avuto bisogno di una preziosa spintarella da parte del post di Lisa (lo trovate QUI) per capire cosa cavolo avevo da fare di così importante da non riuscire a ricordarmelo, un po’ come se fossi intrappolato in un loop. Ironico che lo speciale di capodanno in questione parli proprio di questo, di loop temporali, ma anche di Dalek, quanta fantasia Chibnall! Due capodanni di fila e due volte ti sei giocato la carta dei Dalek? Mi sa che anche tu sei intrappolato in un loop, qui ci scappa la citazione musicale.

La mia delusione per la miniserie Flux e più in generale, per la gestione di “Doppia C” Chibnall, mi ha lasciato con una tale gioia nel guardare “Doctor Who” che stavo per fumarmi questo episodio, ovviamente ambientato a capodanno.

Se non altro i Dalek sono tornati alla loro armatura bronzea vecchia scuola.

Cose brutte da fare a capodanno? Gli inevitabili otto minuti prima della mezzanotte in cui tutti ti messaggiano gli auguri? Si, ma anche dover lavorare, che poi è quello che accade ai due “Companion” di questo speciale, Sarah e Nick, i cui otto minuti finali dell’anno peggiorano di colpo con la visita di un Dalek.

In loro soccorso arriva Doctor e i suoi compagni di viaggio, per quello che di fatto è un “Ricomincio da capo” (1993) con i Dalek. I protagonisti sono intrappolati in un loop temporale, ed ogni volta che vengono EXTERMINATI dai Dalek ricominciano ma con un minuto in meno a disposizione, sempre più vicini a mezzanotte.

“Dannato Bill Murray ci hai fregati tutti!”

Sulla carta, tutto questo è abbastanza geniale, visto che in qualunque giorno della settimana si arriva all’una di notte come ridere, tranne a capodanno dove gli ultimi minuti sono interminabili. Il problema che Doctor e compagni vanno sotto in termini di carisma, rispetto ai due illustri sconosciuti di questo episodio, che come al solito ha il difetto di essere troppo lungo e parlato. Invece di imparare qualcosa da ogni ripetizione, Doctor ci mette una vita a capire lo schema, tocca quindi pupparsi lo spiegone sul fatto che il riavvio del Tardis, combinato agli effetti del Flusso, abbia creato questo loop instabile, a cui i Dalek assegnano d’ufficio la colpa a Doctor, perché sì, perché il loop temporale è mio e se non mi fai giocare me lo porto via, gne gne gne. Anzi, EXT EXT EXT.

Ma ora affrontiamo l’elefante nella stanza: Chibnall è stato tanto accurato nel gettare troppa carne al fuoco durante la miniserie Flux, che i neonati sentimenti di Yaz per Doctor hanno avuto bisogno di essere ribaditi (per non dire sottolineati), perché si erano persi nel mare magnum delle troppe sottotrame aperte da “Doppia C”. Cosa vi devo dire? Come sappiamo Doctor non ha tempo per l’amore, malgrado sia una Signora del Tempo. Trovo ironico che per anni sia stato criticato a “Doctor Who” il fatto che a perdere la testa per il titolare fossero sempre giovani ragazze di bell’aspetto, Chibnall nemmeno in questo sei riuscito ad essere originale?

Sono solo una ragazza che sta di fronte a Doctor e gli sta chiedendo di… Vabbè, il resto lo sapete.

Devo dire che superata la fase centrale della puntata (molto statica), l’episodio sale di colpi nel finale, ho trovato efficace e anche logico utilizzare i fuochi d’artificio in uno speciale di capodanno, per altro con Doctor che cita la congiura delle polveri del 1605.

Non siamo davanti ad uno degli episodi più memorabili di sempre, non abbastanza brillante per rimediare al vuoto cosmico di Flux (penso che per quello, ci sarebbe voluto un miracolo), però almeno tra qualche anno ricorderò che questo è lo speciale con il loop e i Dalek, pochissima roba, ma nel nulla della gestione Chibnall, tocca mandare giù anche questo.

Se non altro si bruciano un po’ di calorie dopo i cenoni.

Poi bisogna dire che per uno come me, che ama le storie con i paradossi e i loop temporali (in tutte le loro versioni), riuscire a risultare banale anche utilizzando l’espediente del loop è un altro primato per “Doppia C”.

Tabella di marcia? Ci aspetta un altro speciale verso primavera, sempre firmato Chibnall, ma sono gli ultimi fuochi dell’impero, ma i veri fuochi d’artificio li spareremo noi Whoviane e Whoviani quando Chibnall si toglierà dalle scatole. Anzi no, niente botti che spaventano gli animali, ci limiteremo a far saltare il tappo a qualche bottiglia di quello buono.

Come sempre, vi ricordo la pagina dedicata a Doctor Who

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