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Dylan Dog 454-BIS – Orrore tra i ghiacci (2024): che COSA ho appena letto!

Si avvicina il periodo dell’anno in cui fa caldo, fa così caldo che io puntualmente, decido di rivedermi La Cosa di John Carpenter per un po’ di sani brividi. In tutti i sensi.

Il vantaggio di tanti anni sul web sono comunque parecchi, anche avere una rete di contatti brillantissimi che conoscono i miei gusti meglio di me, infatti da più parti mi hanno chiesto, ricordato o fatto notare se avevo letto il numero 454, lo speciale estivo BIS di Dylan Dog di quest’anno, intitolato “Orrore tra i ghiacci”. Quando tutti ti consigliano una COSA del genere, meglio correre a procurarsi una copia.

Con questo caldo è ora di salpare in cerca di qualche brivido.

Scritto dallo sceneggiatore Bruno Enna e disegnato dalla bravissima disegnatrice Silvia Califano, posseduta dallo spirito di Rob Bottin, “Orrore tra i ghiacci” è un perfetto omaggio al capolavoro di Carpenter mescolato alle atmosfere della serie tv “The Terror”. Avete presente l’inizio del film di Carpenter? Beh si certo che lo avete presente, siete Bariste e Baristi è il vostro pane quotidiano, Enna racconta la storia della creatura in maniera opposta a come faceva Carpenter, che ne teneva nascosta l’identità facendo serpeggiare la paranoia.

Enna fa il contrario, rende la creatura il narratore, le vignette sono i suoi pensieri mentre precipita su un pianeta freddo e ostile, mentre viene portato a bordo di una nave vittoriana in viaggio tra i ghiacci fino a rivelarci della nuova forma presa dalla COSA, che ha replicato il secondo ufficiale… Dylan Dog.

Dylan Dog, l’unico marinaio imbarcato che riesce a trovare una donna anche a bordo, incagliato tra i ghiacci.

Il nostro è il secondo del capitano Bloch, grande amico del cuoco di bordo Groucho (peggio della sua cucina solo le sue freddure) e innamorato della scienziata a bordo, con cui ha la solita storiella perché sarà anche una versione d’altri tempi del solito “Old Boy”, ma ne ha tutte le caratteristiche e non è impossibile nemmeno capire di che nave stiamo parlando, a metà lettura ho sperato che Enna mi facesse il regalo, omaggiando uno degli elementi dell’iconografia di DYD che preferisco: missione compiuta.

Rob Bottin sarebbe fiero di questi bellissimi disegni.

Sarebbe anche un crimine raccontarvi tutta la trama, vi metto alcune tavole di Silvia Califano che ha davvero reso onore a Carpenter e dato grande ritmo alla storia.

Un fumetto che usa la testa!

Per altro, trovando anche il tempo per infilarci una gustosa ma molto gradita citazione ad Alien, che non è di Carpenter ok, ma è sempre bello vedere citato così in modo organico in una storia piena di mostri beh, organici.

Questi alieni sbaciucchioni, tutti bava e lingua.

Come si conclude il tutto? Non ve lo dirò mai, ma il finale di “Orrore tra i ghiacci” è la conclusione più Carpenteriana che vi capiterà di leggere in un fumetto nel 2024, ho pochi dubbi in merito, scusate se sono stringato, ma sarebbe un crimine rivelare di più, perché Enna e Califano hanno saputo davvero rendere omaggio a due icone dell’Horror, Carpenter e Dylan Dog, quindi prima di rivedervi il film di Giovanni Carpentiere per combattere questa canicola, vi consiglio beh… caldamente, la lettura. Per un secondo parare invece, passate a trovare Lucius.

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