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Freaked – Sgorbi (1993): il più folle film (sconosciuto) di sempre

Folli assassini, mostri, mutanti, demoni, libri sacrileghi, folli incubi genetici, uno spettacolo di fenomeni da baraccone che si rinnova ogni anno, permettetemi di invitarvi tutti a questa spettacolare parata di orrori, signore, signori… benvenuti alla Notte Horror 2020!

Come ogni estate ricomincia l’iniziativa che vede un manipolo di blogger cinefili rendere omaggio alle notti dello zio Tibia, ogni martedì due film horror, uno alle 21.00 l’altro alle ore 23.00, trovate tutti i dettagli alle fine del post. Per questa mia quinta partecipazione di fila alla Notte Horror, ho l’onore di aprire le danze e come il più scalcagnato gruppo d’apertura, oggi ho optato per qualcosa di veramente Punk.

Può capitare che Hollywood chiuda violentemente le proprie porte sul naso di qualcuno, venuto con il cappello in mano e un’ottima idea per un film, ma può anche capitare che a volte, qualcuno con un’idea veramente pazzesca, si ritrovi con una valigetta piena di fogli verdi con sopra le facce di parecchi ex presidenti passati a miglior vita per realizzarla.

«Sono allergico alle introduzioni chilometriche di Cassidy, mi fanno starnutire!»

Più o meno quello che è accaduto a Tom Stern e Alex Winter quando agli uffici della Fox portarono il loro soggetto “Hideous Mutant Freek”, secondo Winter una sorta di “musicarello” incrociato con Evil Dead con la band rock dei Butthole Surfers come protagonisti, una cosina che si poteva realizzare con beh, diciamo duecentocinquanta mila dollari.

Incredibilmente e contro le aspettative di tutti, Joe Roth al comando della 20th Century Fox in quel momento, offrì a Stern e Winter dodici (lo ripeto dodici) milioni (lo ripeto milioni) di fogli verdi a patto di far sparire dalla storia i Butthole Surfers e convertire tutto in una commedia tipo PG-13. Immagino che i due siano usciti dalla riunione senza parole ma con l’assegno ben stretto in mano.

La faccia con cui Alex Winter è scappato con il bottino, prima che qualcuno cambiasse idea.

Perché la Fox avrebbe mai accettato di investire in un’idea così strampalata? Verrebbe da dire perché sono la Fox, quelli che ancora finanziano i deliri filosofici dello Scott sbagliato oppure che garantiscono zero copertura pubblicitaria a Shane Black. Ma alla Fox volevano davvero strizzare l’idea di Stern e Winter, lanciando anche una linea di giocattoli ispirata ai personaggi del film, se mai fossero stati pressofusi dalla plastica, oggi sarebbero costosi pezzi da collezione. L’idea che mi sono fatto io? Solo una teoria quindi prendetela come tale, più o meno nello stesso periodo, la Troma stava facendo qualche soldino con i “Toxic Crusaders” li ricordate? Erano un cartone animato, dei giocattoli, più in generale un modo per rendere per tutti e monetizzare sul loro personaggio simbolo, il mitico Toxie, il Vendicatore Tossico creato dal regista Lloyd Kaufman nel 1985. Una grande casa di produzione cinematografica che imita la strategia di marketing di una minuscola? Vi stupireste davvero? Con la Fox di mezzo?

L’entrata principale di Freekland degli uffici della Fox.

Sta di fatto che Stern e Winter, veterani del programma di MTV “The Idiot Box” (un misto di comicità assurda a metà tra Monty Python e MAD Magazine) si rimboccarono le maniche e dopo un cambio di titolo voluto dalla Fox sfornarono “Freaked”, un film scritto, diretto e soprattutto girato con la fretta di chi sa che ai piani alti, l’effetto della sbornia potrebbe svanire in fretta e lo spettacolino di fenomeni da baraccone messo su, verrebbe chiuso più velocemente delle tende da sole quando scoppia un acquazzone, infatti è proprio quello che è accaduto.

Piccoli omaggi al maestro Ray Harryhausen che scaldano il cuore.

Joe Roth venne licenziato e sostituito da Peter Chernin, che tagliò immediatamente i fondi alla post produzione del film, richiedendo dei rimaneggiamenti sulla colonna sonora (infatti sopravvivono solo due pezzi dei Butthole Surfers, in mezzo a molte canzoni dei Blind Idiot God, come “Freaked” che si sente sugli acidi titoli di testa alla plastilina). Ma la definitiva sentenza di morte del film è la proiezione di prova, la presenza di Alex Winter, il Bill di Bill & Ted’s Excellent Adventure e del suo mitico seguito, diventa il traino per cercare di lanciare questa sgorbia creatura finanziata dalla Fox, risultato? Un disastro. Il pubblico in sala si aspettava qualcosa di simile alle (già ben strambe) avventure di Bill & Ted e davanti a questo strambo oggetto, troppo comico per essere horror e troppo horror per far semplicemente ridere, non sa come reagire.

Ora sapete dove finisco i calzini spaiati che vanno persi.

La Fox relegò “Freaked” ad un’uscita in sordina in una manciata di sale, ma negli anni il mito del film è cresciuto guadagnandosi il suo zoccolo duro di appassionati, anche perché i devianti piacciono a tutti e “Freaked” ad un certo punto, ha rappresentato un po’ l’idea romantica dei matti che prendono possesso del manicomio.

Girano storie incredibili sulla realizzazione di questo film, pare che per il ruolo dell’eccentrico Elijah C. Skuggs, che presenta lo spettacolo di fenomeni da baraccone e nel tempo libero li crea, usando un diserbante tossico chiamato Zygrot 24, fosse stato contattato addirittura Oliver Reed, da sempre noto, oltre che per il talento, per un piccolissimo problema con la bottiglia (Cronenberg una volta dovette andare a recuperarlo nudo e sbronzo tra le nevi Canadesi, storia vera). L’agente dell’attore cercò di infilare nel contratto la clausola che permetteva a Reed di bere in libertà, ma l’assicurazione si rifiutò di coprire il rischio quindi per stare tranquilli, il ruolo di Elijah C. Skuggs venne affidato a Randy Quaid, di fatto un pazzo conclamato. Avete presente quando faceva il matto in Independence Day? Ecco, non stava recitando, anche se bisogna dire che qui buca davvero lo schermo, il ruolo di “Mad doctor” gli veniva con una facilità irrisoria.

Ai matti conclamati viene consigliato di non fermarsi a parlare con Randy Quaid (le persone potrebbero non saper distinguere)

Ma visto che sono in vena di storielle, non riesco proprio a non immaginarmi Alex Winter tutto eccitato dopo l’offertona di lavoro (e i soldi) ricevuti dalla Fox, tirare su il telefono e chiamare il suo amico del cuore Keanu Reeves (l’altra metà di Bill & Ted) per festeggiare insieme suonando chitarre elettriche immaginarie («Excellent!»). Infatti nella sbornia generale, l’amicone Keanu Reeves accetta di interpretare uno dei fenomeni da baraccone del film, l’uomo cane Ortiz, quattro ore di seduta di trucco ogni giorno (e un milione di dollari portato a casa), solo per non venire nemmeno accreditato, non troverete il suo nome nei titoli di coda perché il suo agente gli ha impedito di comparire, pensando alla carriera del suo assistito (storia vera). Insomma, per anni hanno cercato in ogni modo di lanciare il divo Reeves, ma Keanu alla fine è uno di noi, se il suo migliore amico lo chiama per trasformarlo in un uomo cane! Beh allora lui diventerà un uomo cane!

Keanu Reeves, il miglior amico dell’uomo (e di Alex Winter)

“Freaked” è la storia del viziato e spocchioso Ricky Coogin (Alex Winter), una celebrità del piccolo schermo tanto avido da accettare i cinque milioni di dollari della multinazionale EES (Everything Except the Shoes, perché esportano tutto, ma non le scarpe). Questo colosso industriale senza cuore, vorrebbe rendere Ricky il testimonial del famigerato Zygrot 24, diserbante per i campi di marijuana che vabbè, provoca un po’ di mutazioni orribilmente deformati, che volete che sia!

Il capo della EES ha il faccione ghignante di un altro vecchio amico di Winter, uno specializzato in cattivacci come William Sadler, che per altro interpretava l’esilarante Mietitore in Bill & Ted’s Bogus Journey. La scena iniziale è spassosissima, Ricky racconta la sua atroce esperienza che lo ha lasciato con deformazioni fisiche mostruose, durante un talk show presentato da Barbara D’urso Brooke Shields. Trattandosi dei racconti del protagonista, ci sta che la messa in scena sia così esagerata, perché di fatto “Freaked” è il film che avrebbe prodotto la Troma, se avesse potuto disporre dei soldi della 20th Century Fox.

Un’altra giornata di lavoro tranquilla alla EES, con un capo come William Sadler, cosa vi aspettavate?

Il tono del film è volutamente esagerato, William Sadler comanda il suo consiglio di amministrazione composto da vecchi sonnacchiosi (tirati da fili come il Berny di “Weekend con il morto”), sembra di guardare un cartone animato di Adult Swim recitato da attori in carne ed ossa, basta dire che la recitazione sopra le righe, e la faccia di gomma di Alex Winter (prima di venire ricoperta di gomma per davvero), determinano tutto il passo del film.

Ricky, il suo migliore amico Ernie (Michael Stoyanov) e l’appiccicoso fan numero uno di Ricky, Stuey Gluck (Alex Zuckerman che sembra la versione in carne, ossa e occhiali del ragazzino sulla copertina di MAD Magazine), dopo un volo aereo piuttosto tormentato (geniale la scena: «Per fortuna non era il nostro aereo»), vengono spediti in un Paese come testimonial della EES e qui fanno la conoscenza di Julie (Megan Ward) una “coccola balene”, a capo dei contestatori contro le sperimentazioni dello Zygrot 24.

Loro sono un trio all’erta e pieni di brio Zygrot 24.

Questa allegra banda di personaggi già parecchio coloriti, decidono per una deviazione lungo il percorso, quella che di solito negli Horror coincide con l’inizio della mattanza e che infatti qui li porta dritti allo spettacolo di Freak di Elijah C. Skuggs (Randy Quaid), un losco figuro che ha come guardia del corpo un enorme uomo rospo (Jaime Cardriche), questo ben prima dell’isola di Richard Stanley ma anche prima di Ray Park in X-Men.

Skuggs giocherellando con lo Zygrot 24 decide di fondere insieme (in un tripudio di effetti speciali, plastilina animata a passo uno, un chiaro omaggio al Maestro Ray Harryhausen ) Ernie e Julie trasformandoli in un incubo di convivenza forzata uomo-donna, mentre per Ricky decide di rendere unico il lato sinistro del suo volto, trasformandolo in un incubo di orecchie deformi, foruncoli pieni di pus e pelle verde, parafrasando le parole del personaggio, l’unico ruolo che potrebbe interpretare con una faccia del genere, sarebbe una parte in “Gremlins 3”.

Pensare che il suo lato sinistro era quello migliore.

Ma Elijah C. Skuggs, come un novello dottor Moreau si è sbizzarrito, nel suo spettacolo si esibiscono tutte le sue creature: Rosie la capocchia (in originale “Pinhead” come un pezzo dei Ramones ispirato al classico del 1932 di Tod Browning, “Freaks”), ma anche il Cow-Boy che è descritto perfettamente dal suo nome, visto che si tratta beh, di un ragazzo mucca!

Cow, boy… beh direi che non fa una piega no?

Il Naso, direi che é già descritto dal suo nome, mentre la donna barbuta ha i muscoli di Mr. T, si proprio Clubber Lang e quello dell’A-Team (che pare abbia anche abbandonato il set dopo aver perso la pazienza, infatti nell’ultima è stato sostituito da un sosia inquadrato da lontano. Storia vera). L’esilarante Uomo-Calzino è doppiato da Bobcat Goldthwait, lo strampalato poliziotto Zed nella serie di film “Scuola di polizia”.

Non potrò più guardare l’A-Team con gli stessi occhi.

Ma ci sono anche l’uomo-rana (un tale con una tuta da sub e l’accento francese), la fiamma eterna (e credetevi, non volete sapere da dove viene sparata la fiamma) e l’uomo-verme che sotto il pesante trucco è interpretato da Derek McGrath (lo scienziato amico di “Il mio amico Ultraman”) che da solo riesce a mandare a casa l’uomo-tricheco di Kevin Smith, dandogli anche svariati punti di distanza.

«Chi io? No, io sono solo un verme!» (cit.)

La trama di “Freaked” è una follia strapiena di gag più o meno riuscite, alcuni sono giochi di parole in grado di fare la gioia di chiunque sia dotato di abbondante umorismo nero (come il “Petting Show” ad esempii), altri invece sono momenti di totale non-sense davvero esilaranti, come il piano di fuga travestiti (tutti) da lattaio oppure Ortiz l’uomo-cane, distratto al grido di «Scoiattolo!», ben prima che questa diventasse una delle gag più riuscite di “Up” (2009).

Una cosa è certo, di latte ne avremo in abbondanza.

Ma a fare la parte del leone in questo film, sono senza ombra di dubbio gli strabilianti effetti speciali, i trucchi con cui i Freak del film sono stati creati sono il meglio che i soldi (della Fox) potevano pagare. Questa parata di adorabili e folli mostri sono frutto del talento e del lavoro di Steve Johnson (Indiana JonesGrosso guaio a Chinatown e Ghostbusters) e di Screaming Mad George (Nightmare 3 e Nightmare 4Re-Animator ma anche alcuni videoclip famosi come “Sledgehammer” di Peter Gabriel e “Moonwalker” di Michael Jackson).

“Freaked” è una scheggia impazzita, il pezzo difettoso uscito dalla catena di montaggio, un enorme cartone animato grottesco e violento che prende per i fondelli capitalismo e mondo dello spettacolo, usando i soldi di una delle più capitaliste tra le case di produzione del mondo dello spettacolo.

La lotta dei sessi secondo Alex Winter.

Un goliardico atto di anarchia basato sul tipo di umorismo che viene fuori delle battuacce tra amici (se benzinati a super alcolici meglio), per cui se qualcuno dice che scappare da Elijah C. Skuggs è impossibile perché lui ha occhi ovunque, le guardie armate che sorvegliano sui mostri sono proprio due occhi, due enormi bulbi oculari armati di mitra. Un delirio che mescola body horror e commedia, mutazioni e trovate gustosamente cretine e che si conclude con un delirio di mostri giganti che combattono e una scena finale che strizza l’occhio al primo Venerdì 13.

Insomma “Freaked” è il vostro classico film della Troma, però prodotto con un grosso assegnato firmato dalla (quasi) ignara 20th Century Fox, ed io avrei voluto essere un uomo-mosca per partecipare ad una delle riunioni dei capoccia della Fox, solo per sentire colpi di genio tipo: «Questa è l’action figure dell’uomo-verme, la venderemo a quindici dollari e i bambini ne andranno pazzi, perché il personaggio non è solo buffo ma ha anche un grosso dramma, da quando non ha più le braccia non può più pulirsi il sedere da solo». No sul serio, a giudicare alcune delle ultime scelte (suicide) della Fox, secondo ma da “Freaked” non si sono mai ripresi davvero!

A me gli occhi! Ok, non in senso così letterale però.

Non so se avevano ragione quelli di Entertainment Weekly, che hanno definito “Freaked” come «Uno dei più importanti film sconosciuti di sempre» sicuramente non capita tanto spesso di poter assistere allo spettacolo di un mutante scappato dalla produzione seriale, quindi per questo bisogna volere un po’ di bene a questo mostriciattolo.

Questo film educato come un pezzo Punk (e veloce uguale, 80 minuti secchi, titoli di coda compresi) mescola l’umorismo di Bill & Ted con i mostri di Tod Browning, ci sono titoli più intelligenti in circolazione? Senza ombra di dubbio, ma più divertenti e a suo modo sovversivi non credo proprio!

Se per il ritorno della Notte Horror il mio compito di “gruppo di apertura” di questo festival Horror era quello di fare più casino possibile per scaldare il pubblico, niente di meglio di Alex Winter trasformato in (mezzo) Gremlins e dei Blind Idiot God come colonna sonora.

Ed ora che siete belli caldi, non perdetevi il post programmato per le ore 23.00 di Kings of Horror che ci porterà a fare un voletto con il volatore notturno, che dopo la Bara Volante mi sembra anche la scelta più logica. Per tutti gli altri appuntamenti invece, qui sotto invece, trovate il calendario completo dell’iniziativa!
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