In attesa di vedere il nuovo “Halloween” diretto da David Gordon Green, ripassiamo tutti i capitoli della festa preferita di Michael Myers, quindi benvenuti al nuovo capitolo della rubrica… I remember Halloween!
Il produttore Mustafa Akkad non aveva tutti i torti, perché alla fine Halloween 4 è stato un successo tale da convincere a mettere in cantiere un seguito immediatamente ed essendo ormai l’unico detentore dei diritti di sfruttamento della saga, Akkad fa il bello e il cattivo tempo, tanto da decidere anche il nome del regista senza bisogno di ulteriori consulti, la scelta ricade sullo svizzero Dominique Othenin-Girard, il suo precedente film “The Hospice” (1987) passato anche al Sundance Film Festival aveva colpito il produttore, risultato: Assunto! Ora vai a dirigere.
Toh! Abbiamo già aggiunto il “5” nel titolo, dai veloce diamoci un’accellerata! |
Dominiq… Dominiqui… Aspettate proviamo così, Othenind… Othe… Oh, insomma quello lì, pare avere le idee chiare: ci vuole un film violento, splatter, pieno di sangue, che riporti la saga alle sue origini. Va bene tutto caro Domenico, però il film di John Carpenter non mostrava nemmeno una goccia di sangue, sei sicuro di aver noleggiato il titolo corretto? Non ti sarai mica confuso con Venerdì 13 pure tu, veeeeero?
Sta di fatto che esattamente come Halloween II, questo quinto capitolo comincia subito dopo il film precedente, riprendendo la scena in cui Michael Myers viene impallinato come un tordo dalla polizia di Haddonfield, spara tu che sparo anch’io il vecchio Mike fa un bel capitombolo di sotto precipitando in una vecchia miniera e da qui rotola e sgomita fino al vicino fiume nemmeno fosse Leonardo Di Caprio in Revenant, dove viene soccorso da un vecchio eremita, la cui unica compagnia è un pappagallo, inteso come pennuto, non come quell’affare che ti rifilano nelle corsie degli ospedali.
«Almeno Di Caprio ha vinto un Oscar per stare a mollo al freddo!» |
Qui “Halloween 5 – The Revenge of Michael Myers” piazza il primo MACCOSA Ortolaniano, balzo in avanti di un anno della storia e Mickey si risveglia e uccide il vecchio eremita. No, fermi tutti! Time out Cassidy!
Ma che cosa ha fatto? L’eremita si è ha tenuto Myers sdraiato nella sua capanna per un anno così? In stato vegetativo? Cosa faceva lo utilizzava come fermacarte? Comodo un Michael Myers da mettere sulla scrivania per tenere ferme che so le bollette ricevute ancora da pagare, potrebbe essere un buon regalo, magari non di Natale, ma di Halloween sì.
Non sei nessuno se non hai un ferma carte Myers, comodissimo anche come appendi abiti. |
Il film non è nemmeno iniziato e già sfoggia il suo primo buco, sì, perché nelle intenzioni iniziali a soccorrere Myers avrebbe dovuto essere un giovanotto ribattezzato solo “Dr. Death” che con rune elfiche e altre diavolerie avrebbe dovuto riportare in vita “The Shape” la notte di Halloween, peccato che la scena sia stata brutalmente tagliata e il giovane sostituito con un vecchio attore, risultato finale: un buco nella sceneggiatura, ma un’ottima idea regalo per amici con scrivanie molto disordinate.
Il risveglio di zio Mike coincide con la piccola Jamie Lloyd (Danielle Harris) che gentilmente ospitata in una clinica, si risveglia urlando da un incubo, la connessione mentale con lo zio è la novità del film, quello di cui invece non troviamo quasi più traccia è il dettaglio (da niente) che il film precedente si concludeva con Jamie vestita da clown ad accoltellare mezza famiglia, una cosetta che viene citata poco e frettolosamente, come se prendere a coltellate i familiari sia stato depenalizzato se prima ti metti su un bel costumino da pagliaccetto… Ah beh, buono a sapersi.
«Tutto, ma non un’altra festa con i parenti vi prego!» |
Anche qui, una svolta ben poco logica della trama è giustificata da una pre-produzione frettolosa, perché Danielle Harris in varie interviste ha sempre dichiarato che avrebbe gradito un ruolo da piccola assassina, magari come spalla di zio Mike, ma il produttore Mustafa Akkad padre padrone era seriamente intenzionato a dare più spazio all’attore più famoso del suo cast, ovvero Donald Pleasence e il suo Dott. Sam Loomis. Scelta non gradita dalla mamma e agente dell’allora dodicenne Danielle, il risultato scontenta quasi tutti, sicuramente noi spettatori, perché sul finale del quarto capitolo, questo seguito fa spallucce e va avanti.
In compenso, Loomis ormai non è più uno psicologo, ma una specie di sciamano omnisciente che sa tutto di tutti ed impedisce che venga fatta una tracheotomia a Jamie soltanto dicendo «Deve ancora dirci qualcosa», ma soprattutto Loomis ormai si manifesta senza nemmeno bisogno che qualcuno lo invochi, avete presente in “Rambo” (1982) quando il colonnello Trautman arriva nella cittadina per fornire il suo aiuto? Ecco, uguale! Io avrei fatto le cose per benino, con una bella citazione del tipo: «Io non sono qui per salvare Michael Myers da voi. Io sono qui per salvare voi da lui» e se questo paragone con “Rambo” vi sembra una cazzata è perché lo è, ma voi tenetemi comunque l’icona aperta sull’argomento che più avanti torna buona.
«Sta mano po esse fero e po esse piuma…» |
Da qui in poi, [CTRL+]Dominique Othenin-Girard[CTRL+V] (da qui in poi solo Domenico), quello che millantava di aver capito tutto di “Halloween” e di volerlo riportare alle origini, decide che la parte più interessante della storia sono le vicende di Rachel Carruthers (Ellie Cornell) e la sua amica Tina Williams (Wendy Kaplan), ma mettiamoci dentro pure il suo doberman Max. La cosa più importante pare essere: “Oh ma cosa facciamo ad Halloween?”.
Qui il film perde un quantitativo di tempo infinito nel suo ruotare intorno alle due ragazze, Loomis che, come detto, ormai tutto sa e tutti vede, telefona a Rachel per avvertirla che Michael Myers sta per tornare… “Esci subito di casa! Vai dai vicini! Chiama la polizia!”… E la ragazza prontamente cosa fa? Lo ascolta, in maniera fin troppo solerte, visto che era sotto la doccia quando è suonato il telefono, quindi la biondina coperta solo da un asciugamano corre dal vicino di casa.
Se ve lo state chiedendo: sia sotto la doccia che quando dopo la grande paura, la bionda s’infila dentro un maglione, NON si vede niente, insomma “Halloween 5” è uno di quegli horror in cui possiamo ammazzare tutti sul grande schermo, cani e opossum compresi, ma vigliacca se possiamo mostrare scene di nudo!
«Presto, c’è un maniaco in casa! Si spogli ed esca per la gioia dei maniaci fuori» |
In compenso, questo simpatico siparietto con il vicino di casa e la biondina poco vestita, permette di far entrare in scena i due poliziotti che arrivano sulle note di un tema musicale circense (Eh!?) e sono di fatto due imbecilli incaricati di alleggerire l’atmosfera. No, aspetta: caro Domenico, ti abbiamo pagato per fare un seguito di Halloween di John Carpenter e tu mi citi i due poliziotti comici, con tanto di musichetta scena che Wes Craven aveva già inserito in “L’ultima casa a sinistra” (1972)? Ma tu l’hai mai visto un film di Halloween benedetto figliolo?
Anche la musica del “Benny Hill Show” sarebbe stata adatta per questi due. |
Voi pensate che sia possibile prendere sul serio un film dove una giovane biondina mezza nuda corre da un vecchio con l’aria da maniaco a chiedere aiuto e quello serissimo senza battere ciglio chiama la polizia come se ogni giorno vedesse dieci o undici persone in fuga dal box doccia sul prato di casa sua a chiedere ospitalità? No, sul serio, ma cos’è questa roba? Considerando che il classico tema di Halloween risuona molto strano, come se fosse stato suonato da qualcuno impegnato a prendere a pugni la tastiera, sono sempre più convinto che Domenico prima di accettare la regia, abbia scambiato Halloween con Venerdì 13: guarda che stanno su due diverse pagine del calendario Domenico, uno è 13 l’altro 31! Vedi che sei un casinista, avresti bisogno di un Mike Myers fermarcarte.
Braccia rubate all’agricoltura. |
Sta di fatto che “Halloween 5 – La vendetta di Michael Myers” scivola in una noia mai finita, la tensione latita e persino Danielle Harris che si era dimostrata così brava nel film precedente, viene sprecata nel recitare continue scene in cui “vede la gente morta” anzi, vede la gente tornata in vita, ovvero suo zio Myers. Capisco tutto, ma alla terza crisi di panico viene pur da pensare: “Eh, ma che palle!”.
Michael Myers, com’è chiaro fin dal titolo, si vuole vendicare, eppure le sue motivazioni sono ben poca cosa, inoltre guardando il film mi è diventato quasi impossibile pensare a Myers come la creatura di Frankenstein tornata in vita e Loomis nei panni del suo creatore, l’allucinato “Mad Doctor” dalla sguardo spiritato che cerca in ogni modo di fermarlo.
Anche perché il buon Michael non prende prigionieri, l’omicidio più riuscito è quello del tamarro fissato con la sua decapottabile, al quale Mike prima riga la macchina con un arpione e poi gli riga il cranio, sempre con l’arpione, alla faccia della costatazione amichevole!
«Ma no guarda ci ho ripensato, un po’ di pasta abrasiva si sistema tutto» |
Guarda caso, l’unica scena davvero memorabile (e probabilmente anche l’unica che ha davvero aggiunto qualcosa all’iconografia di questa saga) vede protagonista Myers e Danielle Harris che cerca di scappare infilandosi nello scarico della roba sporca, uno scivolo angosciante grazie al quale la bimba gli sfugge per il rotto della cuffia, senza dimenticarsi di produrre circa un milione di decibel tutti espressi in urla… Quando dico che Danielle Harris è una delle più mitiche “Scream Queens” della storia del cinema horror, intendo anche per potenza degli acuti!
Ma vi ero debitore di un’icona lasciata aperta o forse mi sbaglio? No no, non mi sbaglio, perché se ho citato il colonnello Trautman una ragione c’è: quando Loomis raggiunge Michael Myers, parte un momento di bravura di Donald Pleasence, impegnato a cercare di convincere l’assassino a fermare la sua carneficia… Ma allora lo vedete che questo film è davvero Rambo!
«Questa missione è finita! Guardali là fuori. Guardali! Se non la smetti subito ti uccideranno. È questo che vuoi? È finita Mickey. È finita» (Cit.) |
No, sul serio, Loomis si gioca la carta dell’empatia, ma nella mia testa ormai lo vedo solo dire «È finita» e Myers che gli risponde «Non è finito niente! Niente! Non è un interruttore che si spegne! Halloween non era la mia festa, lei me l’ha chiesto non l’ho chiesto io, ho fatto dolcetto o scherzetto e tutto quello che dovevo fare per vincere e il giorno che torno a casa mia ad Haddonfield, trovo un branco di baby sitter e ragazzini che m’insultano, mi sputano addosso, mi chiamano assassino e dicono che ho ammazzato vecchi e bambini».
Capite che dopo un’immagine del genere mi diventa difficile seguire il resto di questa noiosa trama, anche perché tutti finisce a tarallucci e vino con Michael Myers arrestato e portato nella stagione di polizia di Haddonfield, finché non accade una cosa che fa manda nuovamente in tilt il “Maccosometro”, lo strumento che misura i “Maccosa”, una misteriosa figura nero vestita apre la cella di Myers dando il via al massacro e liberando nuovamente l’assassino. Un dettaglio totalmente inatteso che dimostra ancora una volta che il produttore Mustafa Akkad aveva dei piani a lungo termine per la saga, per capire qualcosa di questo misterioso personaggio vestito di nero, vi toccherà aspettare il prossimo capitolo di questa rubrica, che arriverà la settimana prossima.
You can leave your hat on (Ta na na na, na na). |
Eppure, l’ultima scena, con Michael Myers che stermina poliziotti della stazione, il tutto rigorosamente non mostrato, perché ormai siamo alla fine del film e bisogna chiudere mi ha fatto pensare: “Domenico? Ma ora ti sei messo in testa di rifare Terminator? La scena in cui il T-800 massacra tutti i poliziotti? Ma possibile che hai visto tutti i film tranne quelli di Halloween? E prima Wes Craven, poi Rambo ora Terminator. Halloween! Dovevi fare un seguito di H-A-L-L-O-W-E-E-N!”.
Insomma, pare che questo film in Italia non sia mai uscito, forse, per una volta, non ci siamo persi poi molto… In ogni caso, tra una settimana, saremo un capitolo più vicini ad Haddonfield, tra sette giorni qui per un nuovo capitolo di questa rubrica!
Non perdetevi lo speciale di Halloween di Non c’è paragone, ma nemmeno quello del Zinefilo! Perché nella blogosfera, ogni giorno è Halloween! Invece, per notizie e informazioni quotidiane sul Maestro John Carpenter, fate un salto sulla pagine del Faccialibro de Il Seme DellaFollia – Fan Page italiana dedicata a John Carpenter!