Lo avevo detto che una delle rubriche più apprezzate dai lettori di questo blog (ancora grazie!) sarebbe tornata sporadicamente a fare capolino, quindi quale modo migliore per celebrare la notte di Halloween? Quella in cui Michael Myers torna a casa, facendo tornare anche la rubrica… John Carpenter’s The Maestro!
Come sanno anche le zucche intagliate, il capolavoro di Carpenter Halloween è stato oltre che una pietra miliare del cinema horror, uno dei più grossi incassi al botteghino (al netto di un budget fatto di spiccioli) di sempre, era inevitabile che arrivasse un secondo capitolo, con un budget molto più sostanzioso e ovviamente John Carpenter alla regia… No, aspettate, fermate tutto, niente Giovanni questa volta, eh lo so, è un brutto rospo da mandare giù.
Sì, perché malgrado la pressante insistenza del produttore Moustapha Akkad, il Maestro e la mai dimenticata Debra Hill, non ne vogliono proprio sapere di avere qualcosa a che fare con questo film, per loro Halloween era da considerarsi come un figlio unico. Anche perchè John aveva un appuntamento con la storia del cinema, più o meno dalle parti di New York.
Alla fine l’arte del compromesso ha la meglio, in cambio di un giusto quantitativo di ex presidenti defunti stampati su carta verde, Giovanni Carpentiere e Debora Collina decidono di restare a bordo in veste di produttori e sceneggiatori del film, cogliendo l’occasione per fare luce su quello che forse è l’unico punto oscuro del film del 1978: perché Mike Myers prende di mira proprio Laurie Strode?
Forse mi avete già sentito dirlo, sono vecchio e rincoglionito e dico sempre le stesse cose, ma ho sempre avuto una predilezione per gli Slasher che cominciano un minuto dopo il dramma grosso con la protagonista già in modalità “Final Girl”, quindi pronta a tutto pur di salvare la pelle, “Halloween II” risolve un paio di problemi pratici facendomi anche contento, visto che la celebe festa del 31 Ottobre dev’essere presente nella storia, Carpenter e Debra Hill pensano bene di continuare gli eventi del film precedente proprio da dove li avevamo interrotti.
«Ecco da qui vai avanti tu, non mi fare casini eh?» |
E’ ancora la notte di Halloween del 1978, come abbiamo visto nel capolavoro precedente Myers è scomparso, niente può fermarlo, di sicuro non il revolver del Dott. Sam Loomis e la successiva caduta dalla finestra, la personificazione del MALE non si lascia certo impressionare da cosette come questa.
Loomis (il solito mitico Donald Pleasence) cerca di convincere la polizia di Haddonfield che Michael Myers potrebbe colpire ancora, mentre Laurie (Jamie Lee Curtis, applausi please!) viene portata in ospedale per essere curata dalla ferite riportate nello scontro con il letale assassino.
Sono profondamente convinto che un film come Halloween, riesce ad essere un capolavoro proprio perché non ha eccessivo bisogno di motivare il suo spettrale protagonista: se sei una baby sitter e improvvisamente un pazzo maniaco mascherato ti prende di mira, hai davvero bisogno anche di sapere perché vuole ucciderti per avere paura? Secondo me, sono motivazioni più che sufficienti per correre a nascondersi terrorizzati dentro l’armadio… No, magari l’armadio non è il posto migliore, però avete capito il concetto, no?
Non la voleva uccidere… Era un innamorato timido! |
Eppure, guardando il film di Giovanni Carpentiere, la domanda sorge spontanea (sembro Antonio Lubrano in questo momento): perché proprio Laurie? La risposta arriva in questo film, dove si scopre che vi dico SPOILER!!! Solo per correttezza: Laurie Strode in realtà è Cynthia Ann Myers, ovvero la seconda sorella di Michael che ha la seria intenzione di dedicare anche a lei le stesse gentilezze che quindici anni prima, aveva riservato alla sua prima sorella.
Questa rivelazione rende tutto il loro rapporto ancora più sinistro, se già nel primo film potevamo considerare “The Shape” come una forza devastante nata dalla frustrazione sessuale, la sua propensione al Voyeurismo, risulta ancora più morbosa, visto che il suo bersaglio non è solo una bella ragazza, ma anche sua sorella. Ok, fine dello SPOILER, da qui in avanti dovrete preoccuparvi solo di Mike Myers e della mia pessima costruzione delle frasi.
Puoi anche addormentarti davanti alla tv, alla cena ci pensa Michael. |
Certo, non tutto è andato proprio alla grandissima, altrimenti staremmo qui a parlare di uno dei più grandi sequel della storia del cinema, per sua stessa ammissione il Maestro Carpenter ha dichiarato che l’unica cosa che lo ha aiutato per superare il processo di scrittura della sceneggiatura è stato il classico “Six pack” di Budweiser che si scolava ogni giorno, per sopportare quello che lui considerava un lavoro minore e pieno di pessime scelte.
Molto critico il nostro Giovanni, forse anche troppo, perché, in fondo, la trama di “Halloween II – Il signore della morte” non è così malaccio, anche se il difetto principale del film per me ha un nome, un cognome e un curriculum: Rick Rosenthal.
Abbiamo un problema, un problema con la barba. |
Il buon Rick è un onesto mestierante che ha diretto episodi per praticamente ogni serie tv vi possa venire in mente, compresa Buffy – L’ammazzavampiri, però non ha proprio scritto il suo nome a caratteri cubitali sul libro dei capolavori del cinema, guardando “Halloween II” non è difficile capire il perché, però deve averci preso gusto, visto che nel 2002 ha diretto anche “Halloween: Resurrection” l’ottavo film della saga, l’ultimo prima del remake diretto da Rob Zombie.
Bisogna dire che Rosenthal era partito con le migliori intenzioni, la sua idea era quella di omaggiare Carpenter, dirigendo un horror dall’atmosfera tesa proprio come quella del primo film, ma dovette fare i conti con il Maestro in versione produttore, perché proprio come per The Fog, Giovanni era preoccupato per la crescente popolarità degli horror più smaccatamente splatter, per questa ragione la direttiva di scuderia era chiara: sangue! Mettiamoci molto più sangue! La leggenda vuole che lo stesso Carpenter abbia girato di suo pugno delle scene aggiuntive, ma dalle indagini che ho fatto, non sono mai riuscito a capire quali, dovessi buttare via un Euro, scommetterei sull’omicidio dell’infermiera tettona, il volto bruciato nell’acqua bollente della vasca, potrebbe essere un omaggio al celebre ammazzamento di “Pronfondo Rosso”, dell’amico Dario Argento, ma questa è una mia teoria non prendetela come oro colato e soprattutto: non affogatemi!
«Non ti sto uccidendo, sto facendo un omaggio, dai non scalciare è e per Dario» |
Per questa ragione in “Halloween II – Il signore della morte” c’è parecchia più emoglobina rispetto al primo film, ci va anche poco visto che nel capolavoro di Carpenter, il numero di piastrine mostrate equivaleva a, aspettate che controllo… ZERO!
Qui ci sono sgozzamenti in primo piano, il giovane portantino dall’occhio ceruleo che inciampa in una pozza si sangue, persino quando fanno le iniezioni di routine a Laurie, al suo arrivo all’ospedale, la macchina da presa di Rosenthal alla ricerca di una goccina di sangue, insomma, come cantavano Elio e le storie tese: quintali di plasma!
Anche se il mio preferito resta il bambino vestito da Cowboy che la madre porta all’ospedale d’urgenza, dopo che il bimbo ha addentato la classica mela caramellata farcita con una lametta da barba, un modo per farsi beffe della celebre leggenda metropolitana, in fondo, gli horror servono anche ad esorcizzare le paure, no?
La prima stesura buttata giù da Debra Hill e John Carpenter, prevedeva come location il lussuoso appartamento in cui avrebbe dovuto trasferirsi Laurie, ma un maniaco che insegue una ragazza nella sua bella casa, era qualcosa che Carpenter aveva già fatto, quindi i due decisero di ambientare tutto nella stessa notte e all’interno dell’ospedale, il che è un’idea non male, uccidendo tutti uno dopo l’altro, Michael Myers trova il modo di assediare la sua preda per poi darle la caccia comodamente, alla fine Carpenter non riesce a stare troppo lontano da un assedio.
Quello che, secondo me, proprio non funziona è la regia di Rick Rosenthal: l’idea di mostrare il punto di vista di Myers non è altro che la versione espansa in termini di minutaggio, della geniale trovata con cui Carpenter apriva il primo film, ma questo da perfettamente l’idea di cosa sarebbe stato “Halloween” se l’idea del personaggio di Mike Myers fosse venuta in mente ad un regista di minor talento, che non rispondesse al nome di Giovanni Carpentiere.
«Preferisco il turno di notte, è più tranquillo e poi ad Haddonfield la notte di Halloween? Cosa vuoi che succeda!» |
Ogni volta che Myers fa la sua comparsa nel primo film, anche alla visione numero cento, è impossibile non restare paralizzati ed essere ancora più in tensione, quando non è in scena perché potrebbe comparire da ogni lato. In “Halloween II”, invece, il nostro “The Shape” si muove fin troppo, non ha quell’implacabile fissità che lo rendeva una presenza aliena e disturbante, Rosenthal lo inquadra troppo da vicino, rendendo quasi impossibile credere che dietro alle orbite vuote di quella maschera inespressiva, ci sia davvero la personificazione del Male, anzi in certi momenti Myers è quasi buffo, anche perché l’attore è basso e smilzo e con la maschera in testa ha un capoccione sproporzionato rispetto al corpo. Con tutta la buona volontà del mondo, è davvero difficile prenderlo sul serio!
Dai produttori di Terror.org, dal regista de L’Ammazzatore, il ritorno di… Michael Capatonda. |
Dick Warlock, scelto da Rosenthal per interpretare il ripieno di Myers al posto di Nick Castle, è l’attore più basso che abbia mai interpretato “The Shape”, inoltre, anche la celebre maschera ha passato i suoi bei guai, perché, di fatto, è la stessa utilizzata nel film del 1978, ricavata scolorendo con la candeggina e dipingendo di bianco, una maschera con le sembianze del Capitano Kirk di “Star Trek” (storia vera!), ma in questo film si vede che la mano di vernice è venuta quasi tutta via, sgualcita dal fatto che Nick Castle, infilasse la maschera nella tasca dei calzoni durante le riprese e dalla nicotina della casa di Debra Hill che si è portata a casa il feticcio dopo le riprese, ma da fumatrice accanita quale è sempre stata, ha contribuito anche lei allo scolorimento.
«Mi stai accoltellando o sei solo contento di vedermi?» |
Inoltre, il talento limitato di Rick Rosenthal ammazza certi passaggi. Ad esempio, io trovo assurda la scena della morte del finto Michael Myers, posso anche digerire che nella stessa notte di Halloween, un ragazzino di 17 anni vada in giro con lo stesso identico costume, tuta da meccanico blu e maschera bianca, indossata dall’assassino (eh vabbè!), trovo ancora meno credibile, però, che intimato dalla polizia e inseguito da uno psicologo con una rivoltella in mano (alla faccia dell’empatia verso il prossimo!), il tizio si allontani a passo lento e deciso, invece di arrendersi e smascherarsi. Il fatto che venga preso sotto da un’auto (della polizia, per altro) e che nell’incidente prenda fuoco, sembra quasi una presa di posizione contro tutti i Cosplayer del mondo. Pensare che la saga di “Scream” ha messo al mondo la parodia di “Scary Movie” per molto meno!
Più che Mike Myers sembra un brutto travestimento da Billy Idol. |
In tutto questo, si salva il solito intensissimo Donald Pleasense che, malgrado si ritrovi a recitare spesso dialoghi tirati per i capelli, ha sempre una grande presenza scenica e qui idealmente conclude l’arco narrativo del suo personaggio. In fondo, il Dottor Loomis e Myers sono sempre stati legati a filo doppio, quindi è anche giusto che sia proprio lui ad accendere la fiammella letale.
«Come tuo medico curante, ti consiglio di smettere, il fumo uccide» |
Jamie Lee Curtis qui corona il suo ultimo ruolo da “Scream Queens”, dopo Halloween, The Fog, “”Non entrate in quella casa” e “Terror Train” (1980), dopo tutto questo scappare, la nostra Jamie Lee ha mandato a segno quel capolavoro di Una poltrona per due, dove in linea di massima è diventata celebre per un altro utilizzo dei suoi, ehm… Polmoni (Wink wink nudge nudge, say no more).
Se vi sembra che malgrado le ferite, il terrore e la fuga disperata da Myers, i suoi capelli siano sempre impeccabili, è solo perché Jamie Lee ha dovuto indossare per tutta il tempo delle riprese una parrucca, fuori dal set aveva già optato per il celebre taglio di capelli corti che sfoggia ancora oggi.
«No, no, mi sono appena rifatta la messa in piega!» |
Qualche modifica è stata apportata anche al tema musicale di Halloween, in particolar modo l’arcinoto cinque quarti composto dal Maestro alla tastiera, qui viene ripreso utilizzando un sintetizzatore, il che da un effetto finale forse ancora più martellante, ma meno sinistro. Poi ditemi cosa volete, dopo averlo sentito suonare dal vivo sono diventato ancora più oltranzista nei confronti dei pezzi di Carpenter!
Sui titoli di coda, invece, per la prima volta nella saga, fa ottima mostra di sé la celebre “Mr. Sandman” dei The Chordettes, un perfetto esempio di musica che funziona per contrapposizione, un motivetto allegro che parla di sogni, che sembra farsi gioco dell’incubo ad occhi aperti in cui è intrappolata Laurie.
La dura gavetta di una vera Scream Queen. |
Il film funziona quasi come compendio al primo capitolo della saga, alla sua uscita incassò un sacco di ex presidenti spirati stampati su carta verde, ma non tanto quanto l’originale. In ogni caso, riuscì a battere negli incassi la diretta concorrenza di un altro Slasher uscito lo stesso anno, Friday the 13th – Part 2 (L’Assassino ti siede accanto) che, guarda caso, anche quello inizia un minuto dopo la fine del capitolo precedente, una casualità? Bah, chi può dirlo.
“Halloween II – Il signore della morte” ha tanti PRO e parecchi CONTRO, mi sembra il titolo ideale per celebrare la lunga notte in cui Michael Myers torna a casa, ma è un film che ribadisce l’assoluta e totale supremazia di John Carpenter su tutti i suoi colleghi. Prendete questo soggetto, mettetelo nelle mani del primo che passa e avrete “Halloween II – Il signore della morte”, fatelo dirigere a John Carpenter e state a guardare mentre lo manda dritto sparato nella storia del cinema.
In ogni caso, buon Halloween a tutti quanti voi, divertitevi, festeggiate, guardate un sacco di Horror, e ricordatevi di chiudere la porta di casa a chiave stanotte… Non che serva davvero a qualcosa per fermare il vecchio Mike.
Buon Halloween a tutti quanti voi creaturine della notte! Anche da parte sua. |
Ricordatevi di fare gli auguri di buon Halloween anche ai ragazzi de Il Seme Della Follia – FanPage italiana dedicata a John Carpenter.