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Hell Hole (2024): tipo “La Cosa” ma in versione Natalino Balasso

Come si fa a non voler bene alla famiglia Adams con una “D” sola? Abbiamo parlato dei loro film anche in passato perché nel panorama del cinema, non per forza solo Horror, rappresentano un unicum come l’amaro.

Parliamo di un adorabile famiglia di squilibrati composta da papà John Adams, mamma Toby Poser e la loro figlia Zelda Adams, tutti votati al Metal e nel tempo libero, come ogni famiglia da Bara Volante, invece di organizzare scampagnate al mare o biciclettare in giro, scrivono, interpretano e dirigono film dell’orrore a basso o bassissimo costo, girati non solo con grande professionalità ma con tematiche ricorrenti. Shudder li ha resi noti al grande pubblico o per lo meno, alla platea di Horror-Maniaci che segue le uscite della piattaforma, tanto nota quanto invisibile in uno strambo Paese a forma di scarpa. Quindi potremmo citare Natalino Balasso dicendo che gli Adams fanno un genere un pochettino di nicchia, ma ricordatevi del buon Natalino che tornerà utile più avanti nel corso del post.

Gli Adams con una “D” sola a scuola da Natalino Balasso.

Normale che se Shudder presenta il loro nuovo film, il vostro amichevole Cassidy di quartiere ci si butterà a pesce, anche se questa volta si tratta di un “Creature Features” o per scrivere come mangio, un film di mostri, quindi per certi versi una normalizzazione rispetto a titoli come Hellbender, che per me resta ancora il miglior lavoro – oltre al più personale – degli Adams con una “D” sola.

“Hell Hole” parte da una premessa sfiziosa quanto assurda: il prologo, da sempre tappa obbligatoria e fondamentale per un horror, segue alcuni soldati francesi che in rotta dopo la fallimentare campagna napoleonica di Russia, incontrano un cavallo. No, non è l’inizio di una barzelletta, più che altro è la più riuscita messa in scena vista di recente in un film del concetto originale di cavallo di Troia, visto che la bestia esplode (avete letto bene) lasciando libero il parassita che si era rifugiato dentro l’animale, ben felice di scegliere uno dei soldati come nuovo corpo da indossare, il problema, soprattutto per il soldato Balasso, è che il parassita come dire, ama intrufolarsi un po’ da dove riesce, spesso beh, avete capito. Considerate inoltre che tutto questo, dà al titolo “Hell Hole” una dimensione tutta nuova.

«Parbleu! Oh mon dieu!»

Salto in avanti, una squadra di tecnici in trasferta in Serbia, è intenta a scavare per estrarre gas che servirà ad alimentare boh, i frullatori serbi o cosa ne so io, insomma fanno del “Fracking” o per scrivere come mangio, della fratturazione idraulica che non è quello che fa il parassita (anche se…), ma il solito inizio da horror dove qualcuno scava troppo a fondo liberando il male, qui rappresentato dal soldato napoleonico vivo, desideroso di morire e intrappolato nel suo bozzolo, destinato a fare la fine del cavallo e a far iniziare il film.

Ora, la prima domanda è: come cacchio hanno fatto dei soldati napoleonici in fuga dopo la ritirata di Russia a finire in Serbia? La risposta? Non avevano Google Maps e hanno sbagliato strada, l’importante era far iniziare la storia tenendo bassi i costi. Gli Adams ci riescono e per fortuna, gestiscono molto bene lo sviluppo, perché in “Hell Hole” si ride, ma non della risata da commedia-horror con i mostri che ti entrano nel… Balasso, più che altro si ride armati del caro vecchio umorismo nero di cui la vicenda è carica.

Tentacolini, sono sicuro che a qualcuno scapperà l’aggettivo che inizia per “L”.

Il filo rosso che unisce tutta la filmografia degli Adams è un po’ il tema della maternità, oltre ovviamente alla loro passione per i film horror girati in famiglia. Specialmente negli Stati Uniti, la loro ultima fatica “Hell Hole” è stata a mio avviso ingiustamente demolita, certo è un film ben più “canonico” (virgolette obbligatorie) rispetto agli altri titoli della filmografia, non vorrei parlare di un apertura (perché con il parassita qui, le aperture è meglio tenerle strette) all’horror più classico, però è un film girato con due spicci, con della CGI a volte bruttina ma sincera, con tentacolini, bestiacce e situazioni satiriche in grado di far ridere chi è cresciuto con la famiglia Addams (con due “D”) oppure che ha fondato una pagina chiamata beh, la Bara Volante, io mi ci sono divertito perché la satira, risulta in bella vista.

“Hell Hole” è uno di quei film dove impari al volo i nomi dei personaggi, ti ci affezioni perché funzionano, sono ben scritti e affidati alla faccia giusta, ad esempio Danko (Petar Arsic) risulta veramente mitico, e allo stesso modo John Adams e Toby Poser, anche se qui non interpretano marito e moglie, fanno valere la loro chimica di coppia per i rispettivi personaggi John ed Emily, ma dove il film mena il suo colpo più duro, come detto, è nella satira.

Film da guardare a stomaco vuoto. Capito? Lo stomac… Ok la smetto.

Di base è abbastanza ovvio che gli Adams si siano rifatti ai classici, anzi, al classico dei classici, ovvero La Cosa di John Carpenter, anche lì i personaggi erano tutti maschili e venivano martoriati da una creatura che secondo il nostro Giovanni, era una potenza femminile. Qui lo spunto di partenza è lo stesso, quanti Horror o film di fantascienza (in salsa Horror) abbiamo visto dove creature birbantelle venivano qui, ci rubavano il lavoro e provavano ad inseminare le nostre donne per dirla come farebbe uno della Lega? Tanti, erano titoli in cui gli uomini potevano ricoprire il ruolo degli eroi, la satira consiste nel fatto che questa volta i corpi ospiti, quindi fecondati, sono quelli dei maschietti.

Lo spasso consiste nello scienziato, tutto esaltato per la nuova scoperta biologica, che si comporta come il peggiore dei Pro-Vita e che cerca di convincere, con lo sguardo spiritato, il malcapitato a non fare nulla e a portare avanti la sua particolare gravidanza, spesso sotto gli occhi di Emily che è la rappresentante locale di tutte coloro che questa merda di solito sono costrette a subirla.

Insomma, anche se questa volta manca un ruolo per Zelda, la famiglia Adams colpisce ancora con un horror pieno di tentacolini, mostrini e bestie varie, anzi va detto che in questo caso, gli Adams colpiscono da dietro, stile Natalino Balasso.

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