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Il Salmone del dubbio: Addio e grazie per tutto il salmone

Da uno a 10
quanto amate Douglas Adams?
(Nota 1)
Non lo
conoscete? Bene, allora vi dico subito questo NON è il libro giusto per fare la
conoscenza dello scrittore britannico, o forse sì. Confusi? Tranquilli, è tutto
normale quando si ha a che fare con il creatore della “Guida galattica per gli
autostoppisti” e come sempre…. DON’T PANIC!

L’11 Maggio
2001, Douglas Adams ha lasciato questa gnocco minerale che ruota intorno al
sole che risponde al nome di pianeta Terra. Alla ricerca di materiale per un
libro postumo, magari il famigerato sesto capitolo della Guida, l’autore di
questo libro si è imbattuto in una sorpresa: Douglas Adams scriveva, scriveva
tanto, forse non era più un romanziere da molti anni, ma non ha mai smesso di
essere uno scrittore, il risultato erano CD e Hardisk strapieni di materiale.
Da articoli
scritto per Wired in cui descriveva la sua grande passione per i prodotti della
Apple, fino al resoconto completo dei suoi viaggi, tra cui uno sul
Kilimangiaro, con indosso un costume da rinoceronte (Storia vera!) fatto per la
sua associazione “Save the Rhinos”.



Sembra una scena del film Ace Ventura

Ma il piatto
forte sono i primi 10 capitoli del romanzo “Il Salmone del dubbio” che, secondo
le parole di Adams, avrebbe potuto essere alternativamente un nuovo romanzo
della Guida Galattica, oppure di Dirk Gently, l’investigatore olistico
protagonista di due romanzi di Adams.

Per rispondere
alla domanda iniziale (che mi sono posto da solo, grazie per la domanda) non so
dirvi se “Il Salmone del dubbio” sia il libro giusto per fare la conoscenza di
Douglas Adams, forse sì, in questo libro troverete tutte le passioni dello
scrittore (ecologismo e i Beatles), ma soprattutto troverete il sua tecnica di
scrittura MAGNIFICA, volete un esempio? Eccolo!
“La
mattina dopo il tempo era così brutto che non meritava nemmeno di essere
chiamato tempo, per cui Dick decise di chiamarlo Stanley. Stanley non era un
bell’acquazzone… Stanley era il tipo di cosa per ripulire l’aria dalla quale
ci vuole un bell’acquazzone. Stanley era afoso, opprimente e soffocante, come
un ciccione sudato che ci premesse contro in metropolitana. Stanley non
pioveva, ma ogni tanto ti gocciolava addosso. Dick era fuori nello
Stanley…”.
Se quello che
avete appena letto è nelle vostre corde, sappiate che troverete uno scrittore geniale, a mio avviso,
il più serio candidato al famigerato ruolo di “Settimo Monty Python” e
considerando quanto io amo i Python questo potrebbe essere il complimento
definitivo.



Adams in una posa molto Zen.

Per chi di voi
conoscesse già Douglas Adams, “Il Salmone del dubbio” è un romanzo imperdibile,
è l’equivalente letterario di un Bootleg del vostro gruppo preferito, in cui
vengono suonati dal vivo solo pezzi rarissimi della discografia.

Sappiate che
però c’è un grosso (enorme!) problema: quando avrete letto questo romanzo vi
mangerete le mani, perché quei 10 capitoli risultano terribilmente incompleti
e, purtroppo, non potremo leggere il resto della storia, questa è la parte
peggiore di quando un genio ci lascia.
Tendenzialmente
io sono molto negativo rispetto ai romanzi postumi (a tutte le opere postume a
dire la verità…), ma questo romanzo è l’eccezione che conferma la regola. Il non
libro che potrebbe piacere a tutti, l’importante è che mentre lo leggete,
abbiate sempre con voi il vostro asciugamano.
Nota 1: La
risposta è ovviamente 42.
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