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Il signore del disordine (2024): no, non parla di mio suocero

Per uno come me, costantemente alla ricerca del prossimo Horror da guardare, questo “Lord of Misrule” non l’ho proprio visto arrivare, nel senso che ha zompato tutta la trafila abituale, perché il film di William Brent Bell è spuntato direttamente su Rai4, in prima visione il 26 giugno 2024, come prontamente ci ricorda il Zinefilo.

Come l’ho scoperto? Dalla Wing-woman, che ha visto spuntare il titolo chiedendomi: «Il signore del disordine lo hai visto?», «Ehm, no, mi manca», «Cavolo hanno fatto l’horror su tuo suocero!» (storia vera).

No, non sono le cene di famiglia a casa Cassidy, confermo, parla d’altro questo film.

Capite che dopo questa storia vera di vita vissuta a Casa Cassidy, non potevo proprio tirarmi indietro davanti ad un film che riporta in auge il caro vecchio tema dello scontro tra il cristianesimo e i vecchi culti pagani, quelli che il più delle volte non vogliono cadere completamente nel dimenticatoio.

Nella cittadina inglese di Aldbury, nel bel mezzo dell’Hertfordshine, insomma la campagna di Albione più sperduta, facciamo la conoscenza della vicaria Rebecca Holland (Tuppence Middleton… Vi sfido a trovare un nome più britannico di così) anche avere una vicaria donna potrebbe sembrare un elemento progressista che il film non cavalca poi tanto, ma in realtà meglio così, ancora più funzionale alla storia, perché Rebecca chiamata a predicare al cospetto della popolazione locale, non farà altro che parlare doppiamente al vento, visto che di giorno gli abitanti di Aldbury, portano in scena i rituali tipici del cattolicesimo, ma appena ne hanno la possibilità si impegnano molto a supportare la vera divinità locale, il Signore del Disordine. Che lo ribadisco, non è mio suocero, anche se potrebbe diventare il Re senza corona di Aldbury se fosse in vena di trasferte.

«Ho scelto il paesello sbagliato per seguire la mia vocazione»

La storia è vecchia come il mondo, il solito scontro tra il rappresentante della chiesa cattolica, forza uniformante che si scontrerà di faccia contro le primitive tradizioni pagane molto, ma molto difficile da eradicare, il bello è che presto Rebecca, una volta chiarita in modo netto in che direzione vada la devozione dei locali, dovrà affrontare sacrifici e soprattutto cercare di salvare la figlia, in tal senso avere una vicaria diventa, qui sì, un valore aggiunto.

Non è certo la storia la vera forza del film di William Brent Bell, che non fa altro che rifarsi ai classici come Wicker Man, nello scontro tra rappresentanti di una religione moderna e “civilizzata” opposta ad una più antica e decisamente più selvaggia, in tal senso la maschera, sparata dritta sulla locandina del film è un giullare pazzoide che farebbe pensare ad una deriva da Slasher che invece non arriva, per nostra fortuna, una sceneggiatura competente e una regia solida ci regalano un titolo che nel suo inventare nulla, zero, nisba, zip, si gioca le sue carte bene.

«Come va la vita?», «Eh, mah, midsommar»

Anche perché le svolte non sono così banali, il fatto di trovarlo comodo su Raiplay aiuta chi è alla ricerca di un horror in grado di salvarvi la serata, il prossimo però, lo voglio dedicato a mio suocero, lui si il vero Signore del Disordine.

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