Il terzo
capitolo della saga dedicata al grande maestro Yip Man, era inevitabile, come
il fatto che il giorno segua la notte, nemmeno Donnie Yen ha potuto nulla,
quando ha tentato un (poco convinto): “Dai basta fare film su Yip Man”, un secondo
dopo era già sul set.
capitolo della saga dedicata al grande maestro Yip Man, era inevitabile, come
il fatto che il giorno segua la notte, nemmeno Donnie Yen ha potuto nulla,
quando ha tentato un (poco convinto): “Dai basta fare film su Yip Man”, un secondo
dopo era già sul set.
Breve riassunto delle puntate precedenti: Yip Man è uno dei personaggi più incredibili che la Cina abbia mai sfornato. Il maestro di Wing Chun più famoso della storia, la rinomata tecnica di arti marziali portata alla fama mondiale e nei cinema di tutto il pianeta da Bruce Lee, in soldoni, il Sifu più famoso della storia della Cina. Sifu vol dire maestro, ma vi prego, non chiedetemi altre parole in cinese, non saprei ordinare nemmeno degli involtini primavera a portar via…
La vita di Yip
Man è già stata raccontata in tutti i modi, di recente lo ha fatto anche Wong
Kar-wai in “The Grandmaster”, bellissimo e patinato film in cui le arti
marziali erano come troppo spesso accade, caricate di un inutile lirismo, in
altre parole: una noia mortale.
Man è già stata raccontata in tutti i modi, di recente lo ha fatto anche Wong
Kar-wai in “The Grandmaster”, bellissimo e patinato film in cui le arti
marziali erano come troppo spesso accade, caricate di un inutile lirismo, in
altre parole: una noia mortale.
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Un Wong Kar-wai a dadini a porta via, appena affettato… |
Ma non si può
parlare dei film su Yip Man, senza citare la più famosa (ed economicamente
remunerativa) saga di film dedicata al grande Sifu, dal regista Wilson Yip, con
il grande Donnie Yen nella parte del protagonista, se vi foste persi i capitoli
precedente… Beh, che ci sto a fare qui? Riassunto lampo!
parlare dei film su Yip Man, senza citare la più famosa (ed economicamente
remunerativa) saga di film dedicata al grande Sifu, dal regista Wilson Yip, con
il grande Donnie Yen nella parte del protagonista, se vi foste persi i capitoli
precedente… Beh, che ci sto a fare qui? Riassunto lampo!
Ip Man (2008):
1937,
occupazione degli odiati Giapponesi, chi mai fermerà, la follia, che nelle
strade va? (za-zan-zan) chi, mai, spezzerà, le nostre, cateneeeee? Chi da
quest’incubo nero ci risveglierà? Chi mai potrà?
occupazione degli odiati Giapponesi, chi mai fermerà, la follia, che nelle
strade va? (za-zan-zan) chi, mai, spezzerà, le nostre, cateneeeee? Chi da
quest’incubo nero ci risveglierà? Chi mai potrà?
Yip Man, sei
tu! Fantastico guerriero! Sceso come un fulmine dal cieloooooooo!
tu! Fantastico guerriero! Sceso come un fulmine dal cieloooooooo!
Ecco, tutto
sommato la trama era questa, ma con il grande Sammo Hung a curare le
coreografie, brutto?
sommato la trama era questa, ma con il grande Sammo Hung a curare le
coreografie, brutto?
Ip Man 2
(2010):
(2010):
Dopo un
rapporto di amore e odio,Apollo Creed il Maestro Hong (sempre Sammo
Hung) eRocky Balboa Yip Man diventano amiconi, ma Apollo Hong
muore ucciso dal cattivissimorusso Ivan Drago inglese Twister. Sapete
già come finisce…
rapporto di amore e odio,
Hung) e
muore ucciso dal cattivissimo
già come finisce…
In mezzo c’è
anche un terzo capitolo, che da quello che ho capito dovrebbe essere un
prequel, che però non è interpretato da Donnie Yen e non ho nemmeno visto,
quindi altro non so dirvi, se non che lo stesso Yen ne ha parlato malissimo.
anche un terzo capitolo, che da quello che ho capito dovrebbe essere un
prequel, che però non è interpretato da Donnie Yen e non ho nemmeno visto,
quindi altro non so dirvi, se non che lo stesso Yen ne ha parlato malissimo.
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“Vi conviene attaccarmi tutti insieme, così vi manda a terra e risparmio tempo”. |
Di questo terzo
capitolo (vero) della saga, si è detto di tutto, soprattutto che nella storia sarebbe
stato presente anche Bruce Lee, ma in assenza di un attore abbastanza
carismatico per interpretarlo, per un po’ girava anche l’opzione di animarlo in
CGI (storia vera!). Che sarebbe comunque stato meglio dello scempio fatto ne L’ultimo combattimento di Chen, ma in
soldoni è sembrata solo una sparata per generare attenzione intorno a questo
film.
capitolo (vero) della saga, si è detto di tutto, soprattutto che nella storia sarebbe
stato presente anche Bruce Lee, ma in assenza di un attore abbastanza
carismatico per interpretarlo, per un po’ girava anche l’opzione di animarlo in
CGI (storia vera!). Che sarebbe comunque stato meglio dello scempio fatto ne L’ultimo combattimento di Chen, ma in
soldoni è sembrata solo una sparata per generare attenzione intorno a questo
film.
Le attenzioni
sono arrivate comunque, perché come vi raccontavo, “Ip man 3” è uscito in Cina il 16 Dicembre 2015, mentre questo
gnocco minerale che ruota intorno al sole, era in fotta nera per (il remake di)
Star Wars, ovvero Episodio VII. Ma il
carisma (per non dire, l’ego) smisurato di Donnie Yen ha fatto sì che, l’ultimo Paese al mondo a vedere il nuovo capitolo di Guerre Stellari sia stato proprio
la Cina, Mr. Yen l’uomo che ha rimboccato le coperte alla Forza rimandandola a
dormire.
sono arrivate comunque, perché come vi raccontavo, “Ip man 3” è uscito in Cina il 16 Dicembre 2015, mentre questo
gnocco minerale che ruota intorno al sole, era in fotta nera per (il remake di)
Star Wars, ovvero Episodio VII. Ma il
carisma (per non dire, l’ego) smisurato di Donnie Yen ha fatto sì che, l’ultimo Paese al mondo a vedere il nuovo capitolo di Guerre Stellari sia stato proprio
la Cina, Mr. Yen l’uomo che ha rimboccato le coperte alla Forza rimandandola a
dormire.
Ma attenzioni
calamitano altre attenzioni, tutti gli occhi del mondo si sono posati su questo
film, quando Mike Tyson ha confermato la sua presenza nel cast… BOOM!
calamitano altre attenzioni, tutti gli occhi del mondo si sono posati su questo
film, quando Mike Tyson ha confermato la sua presenza nel cast… BOOM!
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“Fammi indovinare, mi sPIEzzi in due?” , “No, ti mangio un orecchio”. |
In questo
capitolo troviamo nuovamente Wilson Yip alla regia e Donnie Yen ancora nei
panni del Sifu, ormai siamo nel 1959, Yip Man vive una vita tranquilla nella
sua Hong Kong con la moglie Cheung Wing-Sing (Lynn Hung) e il figlio. Qui
succede quello che accade in circa uno o due milioni di Kung-Fu movie, la
scuola viene minacciata!
capitolo troviamo nuovamente Wilson Yip alla regia e Donnie Yen ancora nei
panni del Sifu, ormai siamo nel 1959, Yip Man vive una vita tranquilla nella
sua Hong Kong con la moglie Cheung Wing-Sing (Lynn Hung) e il figlio. Qui
succede quello che accade in circa uno o due milioni di Kung-Fu movie, la
scuola viene minacciata!
Ma non la scuola
di arti marziali del maestro, dico proprio la scuola, quella elementare (come
direbbe Sherlock Holmes) dove il figlio di Yip Man studia! Il losco gangster
locale Frank (Mike Tyson) ambisce a mettere le sue manone sull’edificio, per
motivi non ben specificati. Cheung Tin-Chi (Zhang Jin) padre di uno dei bambini
della scuola, a sua volta campione di Wing Chun, si unisce alla lotta per dare
man forte al leggendario Sifu.
di arti marziali del maestro, dico proprio la scuola, quella elementare (come
direbbe Sherlock Holmes) dove il figlio di Yip Man studia! Il losco gangster
locale Frank (Mike Tyson) ambisce a mettere le sue manone sull’edificio, per
motivi non ben specificati. Cheung Tin-Chi (Zhang Jin) padre di uno dei bambini
della scuola, a sua volta campione di Wing Chun, si unisce alla lotta per dare
man forte al leggendario Sifu.
Ma una volta
risolta la questione scolastica, Tin-Chi decide di sfidare Yip Man accusato di
non essere il vero detentore del Wing Chun… Seguono mazzate.
risolta la questione scolastica, Tin-Chi decide di sfidare Yip Man accusato di
non essere il vero detentore del Wing Chun… Seguono mazzate.
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“Il cartello credo che dica Yip Man suc… L’ultima lettera è coperta”. |
Infondo,
abbiamo visto Yip Man tenere alta la bandiera della Cina combattendo gli odiati
invasori occidentali, in due film che lo descrivevano grossomodo come un santo,
quindi se agiografia dev’essere, che agiografia sia, una volta fatta la Cina,
è il momento di pensare all’istruzione dei piccoli Cinesi, quindi l’unico che
può salvare la scuola, l’onore di patria e il futuro della nazione è San Yip
Man da Hong Kong, Santo lui e martiri quelli che si schianteranno contro i
suoi pugni. I Cinesi proprio non riescono a non fare propaganda nei loro film,
è più forte di loro!
abbiamo visto Yip Man tenere alta la bandiera della Cina combattendo gli odiati
invasori occidentali, in due film che lo descrivevano grossomodo come un santo,
quindi se agiografia dev’essere, che agiografia sia, una volta fatta la Cina,
è il momento di pensare all’istruzione dei piccoli Cinesi, quindi l’unico che
può salvare la scuola, l’onore di patria e il futuro della nazione è San Yip
Man da Hong Kong, Santo lui e martiri quelli che si schianteranno contro i
suoi pugni. I Cinesi proprio non riescono a non fare propaganda nei loro film,
è più forte di loro!
Come
prevedibile, Mike Tyson si vede si è no per una decina di minuti, il
suo personaggio è al limite dell’improbabile e la trama non fa mai davvero
nulla per giustificare la presenza di un Afroamericano di 120 kg con un vistoso
tatuaggio sul volto, nella Hong Kong di fine anni ’50. Non aiuta nemmeno che “The
Champ” parli un inglese (tutto suo) farcito da qualche parolaccia in cinese,
mentre tutti attorno a lui gli parlano nella lingua locale, gettando nel
mucchio qualche frase in inglese ogni tanto, di tutta questa Babilonia
linguistica vi ammetto candidamente che pur non conoscendo una parola di
cinese, mi era molto più chiaro capire questa antica lingua, che l’inglese di
Mike Tyson, sempre che lo si possa definire tale…
prevedibile, Mike Tyson si vede si è no per una decina di minuti, il
suo personaggio è al limite dell’improbabile e la trama non fa mai davvero
nulla per giustificare la presenza di un Afroamericano di 120 kg con un vistoso
tatuaggio sul volto, nella Hong Kong di fine anni ’50. Non aiuta nemmeno che “The
Champ” parli un inglese (tutto suo) farcito da qualche parolaccia in cinese,
mentre tutti attorno a lui gli parlano nella lingua locale, gettando nel
mucchio qualche frase in inglese ogni tanto, di tutta questa Babilonia
linguistica vi ammetto candidamente che pur non conoscendo una parola di
cinese, mi era molto più chiaro capire questa antica lingua, che l’inglese di
Mike Tyson, sempre che lo si possa definire tale…
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Avete il coraggio voi di dirgli di scandire meglio le parole? |
Se la minaccia
alla scuola, nella prima metà del film, risulta essere un pretesto almeno
sensato per giustificare le scene di lotta, con il passare dei minuti, il film
prende una piega melodrammatica che sfocia in un colpo di scena che non vi
rivelerò, ma non impossibile da intuire se conoscete la storia di Yip Man. Da
qui in poi, la genesi dei duelli rinuncia completamente alla logica in favore
di tante sane botte, ma bisogna essere onesti: non si guarda un film come “Ip
Man” per i dialoghi (che mi pare non siano stati scritti da Aaron Sorkin e
nemmeno dalla sua versione cinese), o per restare stupiti dall’intreccio, questo
film si guarda per i calci e per i pugni e quelli sono uno spettacolo!
alla scuola, nella prima metà del film, risulta essere un pretesto almeno
sensato per giustificare le scene di lotta, con il passare dei minuti, il film
prende una piega melodrammatica che sfocia in un colpo di scena che non vi
rivelerò, ma non impossibile da intuire se conoscete la storia di Yip Man. Da
qui in poi, la genesi dei duelli rinuncia completamente alla logica in favore
di tante sane botte, ma bisogna essere onesti: non si guarda un film come “Ip
Man” per i dialoghi (che mi pare non siano stati scritti da Aaron Sorkin e
nemmeno dalla sua versione cinese), o per restare stupiti dall’intreccio, questo
film si guarda per i calci e per i pugni e quelli sono uno spettacolo!
Le coreografie
quasi da Wuxia di “Ip Man 2” cedono qui il passo a scene “Di menare” molto più
concrete, che rendono giustizia al talento di Donnie Yen e di Zhang Jin, il tutto diretto e montato alla
grande da un Wilson Yip in grande spolvero.
quasi da Wuxia di “Ip Man 2” cedono qui il passo a scene “Di menare” molto più
concrete, che rendono giustizia al talento di Donnie Yen e di Zhang Jin, il tutto diretto e montato alla
grande da un Wilson Yip in grande spolvero.
Il
combattimento tra Donnie Yen e Mike Tyson non è nemmeno il più bello del film,
ma era dai tempi di Godzilla contro Gamera che non mi divertivo tanto!
combattimento tra Donnie Yen e Mike Tyson non è nemmeno il più bello del film,
ma era dai tempi di Godzilla contro Gamera che non mi divertivo tanto!
Frank il
gangster è un “Big Boss” (nel senso Bruce Leeiano del termine) senza alcuna
traccia di caratterizzazione, ma gli basta essere interpretato da Mike Tyson
per risultare credibile come minaccia, quando si toglie la giacca e si arrotola
le maniche della camicia, lo sai già che è meglio levarsi dalla traiettoria di
quei pugni, perché… Beh, perché quello è Mike Tyson cacchio!
gangster è un “Big Boss” (nel senso Bruce Leeiano del termine) senza alcuna
traccia di caratterizzazione, ma gli basta essere interpretato da Mike Tyson
per risultare credibile come minaccia, quando si toglie la giacca e si arrotola
le maniche della camicia, lo sai già che è meglio levarsi dalla traiettoria di
quei pugni, perché… Beh, perché quello è Mike Tyson cacchio!
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Un inutile buffonata… Però che spasso! |
Tra vetri
rotti e l’impronta di una pedata sul petto (spolverata con sdegno e faccia da
schiaffi da Tyson) si sprecano le citazioni al (vero) “Game of Death”, la
musica trionfale e la condizione fisica di Donnie Yen fanno il resto: un’adorabile
cafonata, ma girata bene e divertentissima.
rotti e l’impronta di una pedata sul petto (spolverata con sdegno e faccia da
schiaffi da Tyson) si sprecano le citazioni al (vero) “Game of Death”, la
musica trionfale e la condizione fisica di Donnie Yen fanno il resto: un’adorabile
cafonata, ma girata bene e divertentissima.
I vari
attacchi degli sgherri di Frank, regalano momenti come la lotta in ascensore,
ma il meglio Wilson Yip lo conserva per il finale: il duello tra maestri che
conclude il film, che è l’apice emotivo, narrativo e visivo del film.
attacchi degli sgherri di Frank, regalano momenti come la lotta in ascensore,
ma il meglio Wilson Yip lo conserva per il finale: il duello tra maestri che
conclude il film, che è l’apice emotivo, narrativo e visivo del film.
Ah! Quasi
dimenticavo: Bruce Lee nel film compare, si vede in un paio di scene in cui
cerca di convincere Yip Man a farsi allenare, lo interpreta Kwok-Kwan Chan il
portiere di “Shaolin Soccer” che sbanca il lunario come imitatore ufficiale del
grande Lee. Per essere somigliante lo è, il problema è che abusando del classico
gesto del pollice portato al naso, se avete familiarità con i film di Bruce Lee
avete capito di che parlo, risulta oltremodo imitativo, sembra
un imitatore di Elvis che si mette in posa per le foto, per fortuna compare
talmente poco che lo si dimentica molto in fretta, meglio così.
dimenticavo: Bruce Lee nel film compare, si vede in un paio di scene in cui
cerca di convincere Yip Man a farsi allenare, lo interpreta Kwok-Kwan Chan il
portiere di “Shaolin Soccer” che sbanca il lunario come imitatore ufficiale del
grande Lee. Per essere somigliante lo è, il problema è che abusando del classico
gesto del pollice portato al naso, se avete familiarità con i film di Bruce Lee
avete capito di che parlo, risulta oltremodo imitativo, sembra
un imitatore di Elvis che si mette in posa per le foto, per fortuna compare
talmente poco che lo si dimentica molto in fretta, meglio così.
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“Tu saresti Bruce Lee? Ho appena rivalutato la maschera di cartone di Game of death”. |
“Ip man 3” è
il meno riuscito della trilogia, non molla un attimo nel suo testardo mostrare
il grande Sifu come un santo “di menare”, ma anche se il film è pieno di
difetti, alla fine si lascia guardare e, ovviamente, in patria ha fatto sfaceli
al botteghino, anche grazie a sospette proiezioni notturne (a prezzi
maggiorati), che da sole hanno pompato nelle casse del film. D’altra parte se
trionfo nazionale deve essere, che lo sia fino in fondo, fuori e dentro alla
pellicola.
il meno riuscito della trilogia, non molla un attimo nel suo testardo mostrare
il grande Sifu come un santo “di menare”, ma anche se il film è pieno di
difetti, alla fine si lascia guardare e, ovviamente, in patria ha fatto sfaceli
al botteghino, anche grazie a sospette proiezioni notturne (a prezzi
maggiorati), che da sole hanno pompato nelle casse del film. D’altra parte se
trionfo nazionale deve essere, che lo sia fino in fondo, fuori e dentro alla
pellicola.