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Joe Golem, detective dell’occulto – Vol. 1: Acqua, streghe e mostri d’argilla

Squadra che vince non si cambia, anche perché devono
averci preso gusto Mike Mignola e Christopher Golden a collaborare, questa
volta il frutto del loro lavoro è un detective di nome Joe Golem.

Nel 2012, firmarono a quattro mani la storia
breve “Joe Golem and the Copper Girl”, di cui questo fumetto è una
continuazione, esattamente come già fatto per l’altro celebre personaggio
creato da Mignola e Golden, ovvero Lord Henry Baltimore, nato tra le pagine dei
un romanzo (da noi esce per Mondadori) che ha continuato a dare la caccia ai
vampiri tra le pagine del suo fumetto.



La copertina originale del romanzo originale, che è originale sul serio!

Esattamente come per Baltimore, non è
obbligatorio aver letto la storia breve originale, basta dirvi che non la
conoscevo, ma mi sono goduto il fumetto lo stesso, anche perché l’incipit
iniziale non è niente male.

Nel 1955, un enorme terremoto colpisce New
York trasformandola in una gigantesca città semi sommersa dall’acqua, a
spuntare solo gli ultimi piani dei grattaceli più alti, dieci anni dopo,
nel settembre del 1965, la storia inizia, la città è cambiata, una serie di
ponti e ponticelli collega i palazzi, dando all’ex grande mela un aspetto più
simile ad una Venezia post apocalittica, ironicamente lagunare, come la città
da cui prese il primo nome nel 1600, New Amsterdam, così faccio vedere che
conosco un po’ di storia, che poi dicono che i fumetti non sono cultura tzè!



Tipo Venezia, ma senza le gondole e i turisti.

In questa città sommersa, vive e lavora un
roccioso (in tutti i sensi) investigatore, una alla vecchia maniera, Fedora,
sigarette, una fidanzata adorante di nome Lori e poi Church, un anziano
signore che collabora con lui per risolvere i suoi bizzarri casi.

La trama si complica perché attraverso qualche
sporadico flashback ambientato nel XV secolo, facciamo la conoscenza di un
vecchio frate identico a Church, intento a combattere le streghe che
terrorizzano i villaggi, utilizzando un Golem, evocato con la magia e dai modi
belli spicci, uno che non si fa proprio problemi a spaccare crani di streghe
per rispondere agli ordini dell’uomo che lo ha evocato.



Streghe che svolazzano a mezz’aria come se fosse un film di Raimi.

Non sappiamo, però, come i due compari, sono
finiti a fare i detective in questa stramba versione di New York nel 1965, sappiamo
solo che Joe in qualche modo, è passato dall’essere un gigantesco uomo di
fango, ad un essere umano comunque molto massiccio e che Church ha prolungato
la sua vita grazie ad un cuore bio-meccanico che si trova al centro del suo
petto. Insomma, gli spunti ci sono, la voglia di continuare a leggere le
avventure di questi due non manca e non mi dispiacerebbe nemmeno recuperare la
storia breve originale.

In questo volume Joe affronta due casi. Nel
primo intitolato “L’Acchiappatopi”, il detective indaga su alcuni rapimenti di
bambini, che lo porteranno faccia a faccia con una creatura, anche nell’aspetto
del tutto simile al mostro della laguna nera dei film della Universal, ma se
avete familiarità con i lavori di Mignola, dovreste aver già intuito che per
il papà di Hellboy, i mostri sono un
affare serio e spesso di davvero terribile hanno solo l’aspetto.



Una nuova versione, del caro vecchio Gill-Man.

Nella seconda storia “I morti inabissati”, Joe Golem è alle prese con un’invasione di non morti, provocata da un
vecchio bibliotecario, arrabbiato con la vita e armato di centinaia di libri
magici antichi.

Le matite di Patric Reynolds sono azzeccate
all’atmosfera retrò della storia, nei bozzetti al fondo del volume (sempre
presenti nell’edizioni Magic Press, e sempre molto apprezzati!) possiamo
goderci i primi schizzi con cui Reynolds ha fatto pratica con i personaggi, per
le sembianze di Joe Golem, il riferimento era il Clancy Brown (il cattivone di Highlander) mentre per Church il mitico
Peter Cushing, giusto per ribadire l’atmosfera da vecchio horror della Hammer
del fumetto.

Insomma, Joe Golem è un riuscito miscuglio di
generi, ma tutti di mio gradimento, Mike, Chris, per quanto mi riguarda potete
collaborare quanto volete se i risultati sono sempre così gustosi.
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