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John Carpenter’s Halloween 2018 soundtrack: Il Maestro torna ad Haddonfield

Mi piace questa cosa che John Carpenter sforna un disco
nuovo ogni dieci minuti, un Carpenteriano come me ci va a nozze, quindi in
concomitanza con l’uscita nelle sale del nuovo film di Halloween, tanto vale organizzare un nuovo capitolo musicale della
rubrica… John Carpenter’s The Maestro!

Sono passati esattamente 40 anni da quando il Maestro John
Carpenter ha composto il cinque quarti più famoso della storia del cinema,
regalando al mondo la colonna sonora di Halloween- La notte delle streghe, mentre ne sono passati 36 dall’ultima volta che
Giovanni ha composto le musiche per un film non diretto da lui, si trattava di Halloween III – Il signore della notte,
ed ora per Giovanni è il momento di tornare ancora una volta ad Haddonfield,
visto che l’astutissimo Jason Blum non solo ha voluto Carpenter come produttore
esecutivo (ed ideale padrino) del nuovo film diretto da David Gordon Green, ma
lo ha anche convinto a curare la colonna sonora, anche perché sul fronte
musicale il Maestro è caldo come una stufa, ancora fresco fresco del suo
bellissimo disco Anthology e del
successivo live che mi ha regalato una notte da ricordare per sempre.

Insieme al Maestro i suoi fedelissimi, il figlio Cody
Carpenter e il figlioccio, il chitarrista Daniel Davies (figlio di Dave Davies
chitarrista dei The Kinks) il risultato finale è una colonna sonora che non
prende prigionieri, che risulta incredibilmente fresca e moderna, anche per
essere il seguito di un film che ormai ha la bellezza di quarant’anni, ma che soprattutto
colpisce per una serie di sonorità anche piuttosto dure, insomma un’altra tacca
alla cintura del Maestro.

Anche il Maestro accenna il saluto ufficiale della Bara Volante.

La genesi del tema principale di “Halloween” è ormai
leggenda, con le spalle al muro e con pochissimo tempo per completare la
colonna sonora, Carpenter replico grazie a tastiere e sintetizzatori il cinque
quarti con cui suo padre gli insegno la musica (storia vera), chiaramente
questa nuova colonna sonora non può avere la freschezza della novità, anche
perché quando hai un tema musicale di tale potenza, che spaventa il pubblico da
quarant’anni, te lo tieni bello stretto, cosa che mi sembra anche molto giusta.
Quindi se vi aspettavate qualcosa di totalmente nuovo, potreste restare delusi,
ma in fondo Carpenter anche qui ha dimostrato grande intelligenza: È stato
assunto per comporre la colonna sonora di un classico del cinema no? Quindi negarla
completamente sarebbe un suicidio, il fatto che lo stesso classico, lo abbia
diretto lui, beh è normale amministrazione nella vita del Maestro.

Questo “Halloween 2018” dimostra lo stato di forma di un
musicista che padroneggia il suo stile e di un grande uomo di cinema, ogni
traccia racconta una storia ogni entrata in scena di “The Shape” è
caratterizzata da percussioni e bassi potenti, ottimi per creare un’atmosfera opprimente
che in alcune tracce diventa malinconica, manca la varietà che abbiamo sentito
ad esempio in Lost Themes, ma il risultato finale è l’ennesima prova che se il
Carpenter regista non si discute (anche se qualcuno ancora ne minimizza l’importanza,
tzè!) il suo talento come compositore vola allo stesso livello.

Bisogna dire che la “Art edition” del disco non è affatto male.

Esagero perché sono Carpenteriano fino al midollo? Ok, sul
fatto che io sia schierato non ci sono dubbi (mai nella vita), ma voi provate
ad ascoltare la colonna sonora e poi ne riparliamo. “Intro” serve giusto a
scaldare muscoli e tastiere prima dell’inevitabile e glorioso “Halloween theme”
seguito a ruota dall’altrettanto celebre (ed inseparabile) “Laurie’s theme”. Da
qui in poi parte un’infilata di pezzi inediti perfettamente in armonia sonora
con quelli del 1978, “Prison montage” potrebbe funzionare anche in un film non
per forza legato alla saga di Halloween, mentre i colpi decisivi i due diretti “Michael
Kills” e “Michael Kills again” che nel titolo mi fanno pensare ad un film di
Robert Rodriguez (che da grande Carpenteriano, sicuramente apprezzerebbe la
citazione, vera o presunta) ma che dal punto di vista musicale rendono al
meglio la ferocia di Myers tornato in azione.

“The shape return” è sicuramente uno dei pezzi più riusciti
del disco, ma non è da sottovalutare nemmeno il successivo “The Bogeyman”, uno
dei più incisivi è sicuramente “Say something”, angosciante nel suo crescendo,
non vedo l’ora di vederlo abbinato alle immagini, per capire come David Gordon
Green ha deciso di utilizzarlo nel film.

“Sono quarant’anni che mi sento continuamente osservata”.

Anche se al momento in cui scrivo, non ho ancora
avuto modo di vedere il film (ma quando leggerete questo post, il film sarà già
in sala e quasi sicuramente l’avrò già visto), posso tranquillamente dire che
le tracce aiutano a costruire una storia, tra cui spicca un altro pezzo chiave come l’ottimo “The
shape is monumental”. Anche se la traccia che funziona meglio da sola, e che
secondo me non farebbe affatto una brutta figura nelle scalette dei concerti
del Maestro, è quella finale, “Halloween Triumphant” sia per lunghezza potrebbe
essere il pezzo che sentiremo sui titoli di coda del film, ed è anche quello
dove le chitarre di Daniel Davies si prendono il palcoscenico, insomma se fosse
un disco classico e non una colonna sonora, avremmo il singolo di punta.

Ecco se proprio dovessi fare una critica, i titoli di certi
pezzi sono fin troppo espliciti su cosa accadrà nel film, si tratta di titoli
descrittivi, esattamente come quelli contenuti nella colonna sonora del film
del 1978, però alcuni ecco, parlano proprio chiaro, ma è davvero un difetto da
poco visto che il film è già in sala.

“Armadi a muro. Io odio gli armadi a muro”.

Insomma anche questa colonna sonora aggiornata di “Halloween”
è la conferma dello stato di forma artistico di un grande regista che ama la
musica, oppure di un grande compositore appassionato di cinema, fate voi. Se Lost Themes era una vetrina di grandi
pezzi, questa colonna sonora dimostra che Carpenter può anche comporre le
musiche per un film, il prossimo passo che mi piacerebbe sentire? Una colonna
sonora di Carpenter, per un film che non ha nulla a che vedere con la sua
filmografia, il primo regista che bussa a casa di Giovanni e gli chiede di
comporre le musiche per il suo film, si guadagnerà tanti punti simpatia presso
il sottoscritto, per quello che valgono, lo so non è molto.

Voi invece fatevi un piacere e correte a gustarvi questa
colonna sonora, Michael Myers sta per tornare, il Maestro John Carpenter
invece, non è mai andato via, al massimo era sul divano a giocare ai
videogiochi e guardare l’NBA.

Il Maestro scaramantico, fa gli scongiuri in vista della nuova stagione dei suoi Lakers.

Lista delle tracce contenute nel disco:

01 – Intro
02 – Halloween theme
03 – Laurie’s theme
04 – Prison montage
05 – Michael Kills
06 – Michael Kills again
07 – The shape return
08 – The Bogeyman
09 – The shape kills
10 – Laurie see the shape
11 – Wrought iron fence
12 – The shape hunts
13 – Allyson discovered
14 – Say something
15 – Ray’s goodbye
16 – The shape is monumental
17 – The shape and Laurie fights
18 – The Grind
19 – Trap the shape
20 – The shape burns
21 – Halloween Triumphant
Mentre vi ricordo lo speciale The Maestro dedicato a John
Carpenter e la pagina del Faccialibro Il Seme Della Follia – Fan Page italianadedicata a John Carpenter.
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