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Jurassic Park – Il Mondo perduto (1997): la sfortuna dei secondogeniti

Come vi dicevo parlando del primo film, lo vidi al cinema e poi numerose volte a casa su una vecchia VHS. Quando uscì il sequel “Jurassic Park – Il Mondo perduto” andai anche questa volta al cinema, siccome ormai ero motorizzato non ci andai con mio padre e negli anni successivi, mi pare di aver rivisto il film una volta sola. Fino a qualche giorno fa, in vista dell’uscita del nuovo capitolo della saga, ho detto sai che c’è? Diamogli un’altra possibilità.

Di questo film ricordavo alcune scene cardine e avevo il soggetto in testa a grandi linee, riguardandolo, però, è stato chiaro come mai il film del 1993 l’ho consumato e questo, invece, per vederlo la terza volta ho aspettato di avere una scusa.

Il problema principale del film è uno, a mio avviso un Everest insuperabile, ovvero: essere costretto a fare meglio del suo predecessore. Dopo che hai emozionato così tanto, mostrando per la prima volta un dinosauro al Cinema, puoi davvero fare qualcosa di più?

Ma il Bosco di Holly è un postaccio con le sue regole, se piazzi uno dei più grossi incassi della storia del Cinema, automatico che arriva il sequel e se un T-Rex ha funzionato così bene, beh, mettiamocene due no? Ecco… No.

Oh che carini! Si danno i bacini!

“Il mondo perduto” è un film talmente svogliato, da aver riciclato persino lo schema di un altro sequel favoso (e bellissimo) nel tentativo di replicare il successo, la trama a grandissime linee è questa: un sopravvissuto del primo film, viene mandato in quanto persona esperta e informata dei fatti, in un luogo dove la mostruosa minaccia è stata nuovamente avvistata, con il protagonista arriva anche una cazzuta schiera di militari armati mandati dalla multinazionale, il cui scopo ultimo è recuperare e sfruttare le creature.

Se per caso avete pensato ad “Aliens – Scontro finale” bravi! Avete vinto un mappamondo! Una delle scene che ricordavo dalla precedenti visioni era l’inizio del film, preso di peso dal primo capitolo del romanzo originale di Michael Crichton, lo so perché sono le uniche pagine del libro che ho letto (Rimedierò! Rimedierò!), solo che la scena, oltre che essere recitata come un Soap Opera brasiliana, serve più che altro ad introdurre una nuova razza di dinosauri, utile soprattutto al Merchandising.

Piccoletto, quante volte te lo devo dire, non accettare caramelle dagli sconosciuti e soprattutto… Non giocare con il cibo.

Ci vuole una scusa per tornare su un’ isola piena di dinosauri incazzati e, infatti, l’incipit della storia sembra proprio una scusa, anche se alla base del film c’è il secondo romanzo della serie scritto da Crichton intitolato “Il mondo perduto”, in omaggio al libro di Sir Arthur Conan Doyle e all’omonimo film del 1925 con effetti speciali del mitico Willis O’Brien, che guarda caso parlava di un’isola piena di dinosauri. Proprio il motivo che porta i protagonisti nuovamente su un’isola piena di lucertoloni, però, sembra una scusa bella e buona.

Avete presente i dinosauri del primo film? Ecco, venivano prodotti su Isla Sorna prima di venire spediti su Isla Nublar, un dettaglio da nulla che scopriamo solo in questo film e che, per altro, fa un po’ a cazzotti con la scena del Raptor che esce dall’uovo visto nella prima pellicola. Su Isla Sorna c’è anche Sarah Harding (Julianne Moore) paleontologa fidanzata di Ian Malcolm (Jeff Goldblum) mandata da John Hammond (Richard Attenborough) ormai diventato ecologista più che capitalista, come gli fa notare lo stesso Ian.

Il parere delle paleontologa, dovrebbe sostenere l’idea di Hammond di costruire una riserva biologica sull’isola, ma di mezzo si infila il nipote di Hammond, nuovo CEO della InGen (mai chiamata così prima d’ora) che vorrebbe prendere gli animali e trasportarli in uno Zoo a San Diego, sperando di rilanciare le finanze della disgraziata società di famiglia. Ora, non so a voi, ma a me sembra davvero di aver ascoltato una serie di idee idiota una in fila all’altra.

«Se pensi di essere stato fregato, aspettare di vedere come abbiamo convinto Grant a tornare nel prossimo film, non abbiamo badato a spese»
Il primo film, dopo lo stupore iniziale, si reggeva su personaggi solidi che dovevano fuggire e sopravvivere ad una situazione non creata da loro, ma che era completamente scappata di mano per via del caos, dell’imponderabile, il flap dell’aereo che si incastra nella posizione di atterraggio mentre sei a 20.000 piedi d’altezza. Ne “Il mondo perduto”, invece, i protagonisti vanno a ficcarsi volontariamente nella merda (di dinosauro), lo fa Sarah che nei primi minuti del film sorride sempre tanto da sembrare strafatta (forse abbiamo una spiegazione), lo fa Ian per salvare Sarah, lo fa l’odiosa e saccente figlia di Ian, che si intrufola nella spedizione perché essendo questo “Jurassic Park” non possono mica mancare dei bambini, salvo poi lamentarsi per tutto il tempo e regalarci una delle scene più tragicomiche mai viste: la gara di ginnastica alle parallele con i Raptor, una scena che purtroppo ricordavo (con imbarazzo) dalla mie visioni precedenti.
La protagonista della scena, dopo aver letto cosa prevedeva la sceneggiatura per il suo personaggio.

Non solo i personaggi si sono ficcati volontariamente in questo casino, ma una volta sull’isola, riescono a fare un numero ragguardevole di cazzate in un tempo relativamente breve, come ad esempio, di fronte ad un cucciolo di T-Rex ferito, cosa fai? Dai ascolto a Vince Vaughn, lo carichi in spalla, lo porti nel centro del tuo campo base e poi hai pure il coraggio di lamentarti se Mamma e Papà, sul nervosetto andante, arrivano a reclamare il loro figliolo? Porco Mondo! Quello è Vince Vaughn! Quello che fa tutte quelle commedie idiote, ti sembra il caso di stare pure ad ascoltare il suo piano!?

La sensazione generale è quella di un film scazzato, Spielberg fa il suo dovere, ma sembra uno che ha già assolto il compito di farti emozionare tantissimo mostrando un dinosauro al Cinema, quindi qui si permette di buttare dentro la storia alcune razze nuove, sfruttate poco e male, anche se restano realizzate molto bene, con il solito mix di CG e effetti animatronici, troppo spesso sembra solo che i dinosauri si pavoneggino davanti alla telecamera, diventando protagonisti di scene anche non particolarmente entusiasmanti.

Possibile che in questo film abbiano tutti la sindrome di ‘Prometheus’? Non toccate gli animali! E’ tanto difficile?

Il più scazzato di tutti è proprio Jeff Goldblum, nel primo film stava in scena per la metà del tempo degli altri personaggi, facendo venire giù il tetto ad ogni sua battuta, in questo sequel, il suo Caosologo cinico non ha senso di esistere, non solo mancano le sue frasi ad effetto (la sceneggiatura è di David Koepp senza l’ausilio di Spielberg, impegnato solo dietro la macchina da presa), mancano anche le sue teorie, qui prova a citare il principio di indeterminazione di Heisenberg, poi è talmente poco convinto che la molla lì rassegnato. Per non creare confusione, il film proviene da un’era pre-Breaking Bad, quindi non si tratta di QUEL Heisenberg a cui state pensando, ok continuiamo.

«Senta, è previsto che si veda del Ian Malcolm, nel suo film con protagonista Ian Malcolm?»

Il ruolo di padre ansioso e fidanzato preoccupato ammazza il personaggio, non si capisce nemmeno perché Hammond voglia proprio lui, quando un paleontologo avrebbe potuto essere più adatto in un’isola piena di dinosauri, la spiegazione ufficiale è che Sam Neill e Laura Dern hanno risposto picche (per ora), quindi era rimasto solo Goldblum, ma il suo Ian Malcon è fuori posto, un qualunque action man sarebbe stato più utile in queste circostanze ed utilizzare così uno dei personaggi più riusciti della storia del Cinema è veramente un crimine. La ciliegina sulla torta del disastro lo fa il doppiaggio italiano, che cambia anche doppiatore a Goldblum, insomma, le hanno tentate davvero tutte per ridurlo ai minimi termini.

Inoltre, “Il Mondo perduto” ha un ritmo lento e pesante… Dinosauresco direi. Le parti più noiose sono quelle d’azione, strano, ma vero. Se pur girata molto bene, la scena dell’autoarticolato in bilico sul nulla mi ha generato più sbadigli che ammirazione, persino la caccia ai dinosauri, ha un bassissimo livello di coinvolgimento, annoiarsi guardando un film pieno di dinosauri… Beh, bisogna anche impegnarsi per ottenere tale primato, cacchio!

«Steven? Ne hai ancora per molto oppure possiamo risalire?»
Una cosa che mi ha colpito rivedendo “Il Mondo perduto” è stato il cambio di registro sulla violenza, come vi dicevo parlando del primo film, ho sempre amato la sua vena un po’ Horror qui, invece, tutti gli ammazzamenti avvengono fuori dall’inquadratura, come la morte di un Peter Stormare usato poco e male, ad esempio. L’unica cosa gustosa è nella scena di distruzione a San Diego, quando la videoteca viene devastata, si vede un curioso poster di un film immaginario intitolato “King Lear” interpretato da Arnold Schwarzenegger.
«Cosa vuol dire che sono l’unico vero attore del film?»
L’unico personaggio che risolleva un po’ le sorti dei protagonisti di questo film, è il cacciatore interpretato da Pete Postlethwaite, in una pellicola dove tutti si comportano come idioti, snocciolando piani suicidi, lui mantiene la calma, mira bene e sbaglia poco. In un paio di dialoghi, gli altri personaggi gli chiedono cosa ci faccia qui e quali siano le sue motivazioni, sembra quasi di assistere a un momento meta cinematografico, in cui il cast si rende conto di avere tra le sue fila un attore palesemente più talentuoso degli altri. Infatti, sconsolato di fronte a tanta stupidità, Postlethwaite a metà film saluta e se ne va, ciao Pete, grazie di essere passato!
Quando i dinosauri dominavano San Diego.
La scena di distruzione di San Diego, da parte del T-Rex che si riscopre novello Godzilla, ricorda un po’ (volutamente immagino) l’arrivo di King Kong via nave e, probabilmente, mostra la via a quello che sarebbe l’unico modo di continuare un franchisee che già nel primo capitolo, aveva alzato l’asticella ai massimi livelli. Non vi preoccupate, hanno fatto anche un terzo capitolo, ma questa è un’altra storia.  Ci vediamo qui per Gara 3 della trilogia (per ora) di “Jurassic Park” nei prossimi giorni… Restate tonnati!
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