Home » Recensioni » Karate Kid – Legends (2025): per far vincere l’imbarazzo (e la malinconia inutile)

Karate Kid – Legends (2025): per far vincere l’imbarazzo (e la malinconia inutile)

Karate Kid era il Rocky per ragazzini, Karate Kid II quello ambientato ad Okinawa, Karate Kid III uguale al primo ma di più, Karate Kid 4 era quello con la futura pluri vincitrice di Oscar, il Karate Kid del 2010 era quello con il figlio di Will Smith e Jackie Chan, valeva solo per la presenza di uno dei due, non è impossibile intuire chi. Cobra Kai, la serie sequel con protagonista quello che Barney di “How I met your mother” chiamava il vero Karate Kid, Johnny Lawrence e una banda di ragazzini. Ma questo? Questo che cavolo è esattamente?

Annunciato in un misto tra incredulità e cupo silenzio, questo “Karate Kid – Legends” arriva a breve distanza dalla conclusione di “Cobra Kai”, che ha avuto una prima stagione che resterà per sempre un gioiellino, si è protratto fin troppo a lungo, oltre il lecito e per lo meno, ha avuto una conclusione adeguata, per quanto il limone fosse stato ormai spremuto oltre misura.

Ed ora che abbiamo colpito forte e abbiamo colpito per primi il limone, cosa possiamo fare? Prenderlo a calci mentre è a terra, frusto, che invoca pietà, dicendogli «NO MERCY!» ma non indossato la T-Shirt del Cobra Kai, perché alla Columbia Pictures non solo hanno deciso di continuare la saga di Karate Kid al cinema, ma decidendo di ignorare la serie tv, portando un po’ di multiverso anche qui. Partiamo da quello che sapevamo già su “Karate Kid – Legends”, un film ambientato nello stesso “mondo” del rifacimento del 2010, quindi a suo modo il seguito di un remake, però con in più un apparizione a capocchia di Ralph Macchio di nuovo nei panni di Daniel LaRusso detto LaPippa. Confusi? Bene, “Legends” non farà altro che alimentare i vostri dubbi.

Almeno per una volta hanno scelto qualcuno che un calcio lo sa dare.

Cosa vi dico sempre dei primi cinque minuti di un film? Sono quelli che ne determinano tutto l’andamento, in questo caso svolgono anche la funzione dell’anziano negli Horror che dice ai giovani di tornare indietro, il monito, l’ultimo appello, da qui in poi, sei solo agente Vincent ed è un monito bello grosso, un tripudio di spezzoni e AI brutta, che va mano nella mano con dell’animazione per inventarsi una cazzata inverosimile, uno strampalato collegamento tra la scuola di Kung Fu del Maestro Han (Jackie Chan) e quella del Karate di Okinawa del Maestro Miyagi, perché di lasciar tranquillo Pat Morita in questa stramba epoca di malinconia a tutti i costi, non siamo proprio capaci. Ora io ve lo dico, la trovata in questione è talmente cacciata a forza con l’imbuto giù per la gola al pubblico, che per me, il film avrebbe potuto tranquillamente finire qui, sono rimasto fino ai titoli di coda, perché su “Infernet” leggerete tanti scrivere cose come: vorrei vederlo, quando uscirà in streaming sarà bellissimo, ma l’unico stronzo qui, che con sacrificio da vero Karate Kid è andato in sala a vederla ‘sta roba per voi, sono stato io. Io so cosa vuol dire sacrificarsi per uno scopo, io “Karate Kid” lo vivo tutti i giorni, mannaggia.

Che titolo avreste dato a questo “Terremotino nel Bronx” prima della cura della Columbia? Voglio leggere i vostri suggerimenti nei commenti.

Incredibilmente “Karate Kid – Legends” parte da uno spunto iniziale abbastanza solido e per assurdo, anche interessante, che non a caso non prevede LaPippa o la malinconia in senso stretto, tutto parte con un giovane cinese di nome Li Fong (Ben Wang) che si trasferisce a New York (interpretata visibilmente da Montreal, per altro con effetto pezzentissimo da scarso telefilm) ed occhio, perché quanto atterra è già esperto di Kung Fu, non per effetto di qualche montage bizzarro, ma solo perché si è tanto allenato, questo spiega perché finalmente, dopo il Jackie Chan del 2010, in questa saga abbiamo qualcuno che sa davvero fare arti marziali, anche se, considerano il livello medio della saga di Karate Kid, equivale a vincere una gara dove gli altri concorrenti sono semi-paralitici, andiamo avanti.

Li Fond si innamora di una ragazzina italo-americana di nome Mia (Sadie Stanley), salva suo padre Victor da alcuni sgherri con cui ha un debito e diventa amico dell’uomo, un pizzaiolo vicino ai cinquanta che sa già tirare di Boxe ed è fatto a forma di Joshua Jackson, ma prima di pensare a La città proibita ricordatevi che Miyagi salvava LaPippa dal Cobra Kai alla festa di Halloween, però alla rovescia, i giovani che aiutano gli adulti, un gancio perfetto per ricollegarsi con la serie “Cobra Kai”, invece? PRRRRTTT!

Fino a qui, avevamo ancora per le mani un film, poi è esploso tutto.

Quando “Legends” ha per le mani una coppia di personaggi interessanti e che, in maniera non scontata, sanno anche già menare, procede prendendo i pezzettini del “Lego Karate Kid” posizionandoli insieme, con l’obbiettivo di creare un diorama a tema, abbiamo l’interesse amoroso, il rapporto Maestro e allievo che va a braccetto con lo scontro generazionale, abbiamo l’inevitabile torneo finale che risolverà tutto e anche il cattivo macchiettistico e sopra le righe, come da tradizione, impersonato perfettamente da Aramis Knight, che con un nome così io vorrei vedere in tutti i film nella parte di Aramis Knight.

Insomma, la sensazione, ve lo dico, quasi piacevole, è quella di stare guardando un film come lo vorrei io, uno di quelli che si ispira ai classici (in questo caso “Karate Kid”) per darci personaggi con cui almeno fare il tifo, rielaborando, magari poco – siamo pur sempre nel 2025, dove la creatività è vietata – ma che almeno faccia un compito diligente, dimostrando di aver visto i film giusti, invece questo soggetto che avrebbe potuto intitolarsi in qualsiasi altro modo (Io voto per “Terremotino nel Bronx”) ad un certo punto viene colto dall’ansia da prestazione e si ricorda che per non perdere i diritti di sfruttamento sul marchio e per dare il metadone ai tossici della malinconia, bisogna infilare da qualche parte Jackie Chan e Ralph Macchio, ed improvvisamente è la locura (cit.)

Considerata la presenza di Jackie Chan, nel prossimo capitolo infileranno anche Po il Panda.

“Karate Kid – Legends” dura 90 canoini minuti, troppo poco per giustificare e dare spazio a tutti gli elementi che si affanna ad affastellare, comunque troppi perché l’imbarazzo non faccia capolino per un saluto, meno di certi osceni seguiti, ma comunque ben presente. Nel tentativo disperato di completare il “Lego Karate Kid” si continua ad inserire mattoncini a tema, abbiamo una mossa finale tanto stupida quanto frettolosa nella spiegazione, così come il mantra «Due rami dello stesso albero», una vaccata che suonava bene solo tra le quattro mura della riunione preparatoria negli uffici della Columbia, dove hanno avallato questo film, ma sentirla in una sala cinematografica risulta solo stupida e poco altro, esattamente come la giustificazione data alla presenza dei due Maestri. Cioè uno è un Maestro, l’altro è LaPippa costruito dalla Foppapedretti per quanto legnoso.

Ben Wang con la faccia di quando tua nonna ti chiede aiuto con il cellulare.

Così de botto, senza senso (cit.) per dare una direzione ad un ragazzino che sa già fare Kung-Fu e ad un adulto che sa già menare, arriva Mr. Han impersonato da Jackie Chan, che almeno ha l’onestà intellettuale di non mettersi al centro del palcoscenico ma che per motivi di copione e contratto, deve comunque dire ai suoi due nuovi protetti, una roba del tipo: ora vado un attimo in California e ti porto qui questo amico mio che può darti delle dritte utilissime. Non so bene quali, forse su come aprire più concessionarie d’auto nel Sud della California o su come sposare una donna bellissima come la signora LoRusso della serie tv, perché di sicuro non sulle arti marziali.

Quindi la soluzione è vinci al torneo, quando con tutto quello che hanno speso di voli aerei (ci sono due intercontinentali Cina-New York e un volo interno andata e ritorno New York diciamo Los Angeles) e risolvi i tuoi problemi economici in una trama che avete già visto, che è sempre quella dal 1984, solo che noi abbiamo sempre più rughe, panza, capelli bianchi e molti di voi anche malinconia malsana per ‘sta roba che comunque poi, mandate me in sala a vedere, e voi comodi sul divano ad aspettare lo streaming pensando: quando uscirà sarà bellissimo. See seee! Intanto a mettere e togliere la cera sul cofano di questa Bara Volante tutti i giorni ci sto io.

Si, sono riusciti a gettare nel mucchio anche Ming-Na Wen e a sottoutilizzarla, che spreco!

Risultato finale per chi ama le classifiche, siamo dalle parti se non addirittura sotto le stagioni centrali allunga brodo di “Cobra Kai” e al netto del figlio di Smith (indifendibile) diverse spanne sotto il rifacimento del 2010, che era meno peggio di come lo ricordate, ma il fatto di continuare a sfornare nuovi titoli sempre peggiori, non dovrebbe essere una virtù. Quindi la domanda iniziale resta, cos’è questo “Karate Kid – Legends”? Il seguito scemo del remake, metadone per i malati di malinconia e titolo buttato fuori di corsa per non perdere i diritti di sfruttamento sul marchio? Per assurdo, senza il titolo, LaPippa e i rimandi cacciati già per la gola alla trama (forse) pre-esistente, questo “Terremotino nel Bronx” poteva essere almeno guardabile, così è solo il trionfo dell’imbarazzo.

In ogni caso, se per caso vi foste persi qualcosa o voleste ripassare senza aggiunta di inutile e malsana malinconia la saga di Karate Kid, il vostro amichevole Cassidy di quartiere è sempre qui per voi, uno speciale della Bara non lo si nega a nessuno.

5 2 voti
Voto Articolo
Iscriviti
Notificami
guest
18 Commenti
Più votati
Recenti Più Vecchi
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Film del Giorno

I Tre Caballeros – Ghost in the shell

«Tu Biancaneve io Ghost in the shell» (cit.), forti di questa citazione noi Tre Caballeros ci siamo lanciati in una puntata cyberpunk, con un classico che compie trent’anni come Ghost [...]
Vai al Migliore del Giorno
Categorie
Recensioni Film Horror I Classidy Monografie Recensioni di Serie Recensioni di Fumetti Recensioni di Libri
Chi Scrive sulla Bara?
@2025 La Bara Volante

Creato con orrore 💀 da contentI Marketing