Mi sembra giusto chiarirlo, perché poi sembra che lo faccio apposta a parlare sempre male del film del momento, quindi lo scrivo chiaro e tondo: no, non sono alla ricerca di attenzioni, non mi frega nulla di fare il bastian contrario a tutti i costi così, perché fa figo. Spero che sia chiaro, perché poi magari qualcuno si offende.
L’unica mia priorità è quella di vedere bei film, ovviamente, non è fisicamente possibile, ma trovo ridicolo che il film del momento sia una brutta copia di uno già uscito ventisei anni fa e che a tutti (ad oggi questo film viaggia sui 17 milioni al botteghino) vada benissimo così, quindi a costo di risultare pedante lo ripeto: no, io non odio la Disney a prescindere, però davanti ad un film come questo mi viene da pormi delle domande. Poi, se vi fa piacere, immaginatemi pure come Maga Magò mentre impreca contro la luce solare: “Odio! Io odio, odio! odio!”.
![]() |
Avrei preferito Mago Merlino, ma per questa volta mi accontento. |
“La bella e la bestia” nel 1991 fu uno dei titoli che confermò il rilancio della Disney iniziato con “La sirenetta” (1989), la casa di produzione di Zio Walt cercò di portarlo al cinema per anni, ma ci riuscì davvero solo nel ’91, compensando il tempo perso con premi e badilate di ex presidenti morti stampati su carta verde portati a casa.
Lo dico subito: sono piuttosto sicuro di averlo visto al cinema ai tempi, ma non è mai stato uno dei miei classici Disney preferiti, quel titolo è saldamente nella mani de “La spada nella roccia” e “Robin Hood”. Questo remake è riuscito nella notevole impresa di smuovermi un minimo di orgoglio, di farmi sentire il film del 1991 più vicino, perché a fine visione ho pensato: ma possibile che mi debba salire il sangue al cervello per il remake di un film che nemmeno mi piaceva così tanto?!
![]() |
Libri e scacchi, forse non ho del tutto buttato via il tempo. |
Capisco anche le persone che dicono di essersi stufati dei film di super eroi, comprensibile, ne esce uno al mese, a volte anche due, ma non è nemmeno da sottovalutare il filone di quelli tratti o ispirati alle fiabe famose che stanno, a loro modo, seguendo lo stesso andazzo dei loro cugini in tutina aderente, ma procedendo con l’avanti veloce e con titoli (molto) meno riusciti.
Per quanto mi riguarda “Alice in Wonderland” di Tim Burton, è stato il peggio del peggio, è riuscito a farmi rimpiangere la migliore versione cinematografica del romanzo di Lewis Carroll (quella della Disney, visto? Ci sono anche film Disney che mi piacciono) e il Burton che fu, registra eccentrico e di talento, non l’arredatore di interni che è diventato oggi.
Mi tocca, però (e lo faccio molto contro voglia) spezzare non dico una lancia, ma almeno uno stuzzicadenti a favore del film di Burton: nel suo essere orrendo, almeno tentava di essere una specie di seguito, ok se ne fregava in parte del vero seguito scritto da Carroll (“Attraverso lo specchio”), ma era un tentativo timido di novità, mandato in vacca da quintali di faccette di Johnny Depp.
![]() |
Ma pure lui a faccette mi pare ben messo. |
Non mi fate nemmeno partire a parlare di “Maleficent” (2014) che partiva dal presupposto di avere una cattiva (cavolo si chiama Malefica di nome!) che poi nel film era più buona dei buoni, peggio di quei piagnoni della Suicidiosquadra!
“La bella e la bestia” da questo punto di vista è il crimine perfetto: non puoi davvero sbagliare se rimandi in sala lo stesso identico film. Infatti, così è stato! Stanno spaccando i botteghini di tutto il mondo, mietendo almeno il consenso del pubblico. Ora, avete visto il film? Vi è piaciuto tantissimo? Siete usciti dal cinema felici? A mia volta sono felice per voi, credetemi, dovrebbe essere sempre così se vivessimo a Disneyland, ma io che in una fiaba al massimo potrei fare l’Orco scorbutico tipo Shrek (a voler essere ottimisti) mi chiedo: a cosa serve un’operazione del genere?
La trama non serve raccontarla, avete visto il film del 1991? Ecco, è uguale, le canzoni? Le stesse, l’unica differenza è l’aggiunta di un personaggio omosessuale, non dichiarato chiaramente, ma nei modi di fare che a me sono sembrati dei cliché al limite (ed oltre) quelli dello stereotipo, ma in Russia, Malesia e in un cinema del Kansas (gestito da uno che ha sicuramente votato Trump) il film è stato bandito (storia vera), però non ho sentito nessuno lamentarsi dello stereotipo, a parte io, che sono un orco cattivo.
![]() |
«Non li vogliamo gli uomini sessuali nel vostro cinema», «Baciamo stupido» |
Visto che mi sono impantanato del discorso minoranze, la Belle di questo film non ne esce benissimo. Ok, è una giovane ragazza indipendente che alle avance di Gaston (Luke Evans, che ancora non si è deciso che attore vuole essere da grande) preferisce di gran lunga una biblioteca piena di libri. Come darle torto, visto che le attenzioni di Gaston nel film sono al limite dello Stalking, del maniaco sessuale che ti segue la sera in metropolitana, roba del tipo “Mi rifiuta perché mi vuole”? No, sul serio, avrei voluto entrare nel film tipo Last Action Hero, solo per dare a Belle dello spray anti aggressione e, magari, anche uno sfollagente da tenere in tasca, non si sa mai.
![]() |
«Gaston ti avverto, conosco il Krav Maga… che non è un personaggio della Disney» |
Sarò mal pensante io, ma quando Belle vede la fornitissima biblioteca, nell’enorme castello della Bestia, inizia subito a vederlo un po’ più carino di come la (pessima) CGI lo mostra, inquietanti segnali di somiglianza con il “Femminismo” (virgolette obbligatorie) della protagonista di “Cinquanta sfumature di nero” (sì, perché ho visto pure quella porcata!): sono bella giovane ed indipendente e voglio far carriera con le mie forze, ma va bene lo stesso se il mio fidanzato milionario compra l’azienda dove lavoro e mi nomina nuovo capo.
Capite cosa intendo? Due film (brutti) che hanno incassato un sacco, mostrano protagoniste che più che femministe, mi sono sembrate femministe di plastica, figlie di un’epoca in cui Hollywood pretende eroine nei film, solo per un buonismo di facciata. Poi, siete liberi di pensare che io sia afflitto da gretto materialismo maschilista (citando gli Elii) e magari pure un Hater della Disney, ma trovo comunque spaventosa questa tendenza.
![]() |
Visto che ormai ho sbracato, tanto vale che me la ballo. |
Il film? Che vi devo dire? E’ uguale, ma molto più noioso, non aiuta nemmeno che duri 129 minuti (contro gli 89 della versione a cartoni animati), già sapete che io con i film cantanti ho più di un problema, qui più che il mio solito fastidio da canzone, mi è preso un fastidio da dejà vu, perché anche le canzoni sono proprio le stesse del film originale e qui metteteci pure la mia insana passione per Gino Paoli che non aiuta a farmi stare simpatico questo film.
Gino Paoli con la figlia Amanda Sandrelli, cantava la versione italiana del tema principale del film. Ora, non pensiate che io normalmente mi spari in cuffia i brani di Gino Paoli, ho altri gusti, però da quando ho scoperto che il buon Gino ha un proiettile nel cuore (storia vera), ho deciso immotivatamente di mitizzarlo e poi parliamoci chiaro: la versione di Ariana Grande e John Legend non gli allaccia nemmeno le scarpe al grande Gino!
![]() |
Non so come si dica “Bitch please” a Monfalcone, ma il senso è quello. |
Tutto mi è stato chiaro quando ho realizzato che a dirigere tutta questa mera operazione di marketing, c’è il solito regista connivente, il mio vecchio amico Bill Condon, l’unico che ha avuto il fegato di dirigere non uno, ma ben DUE film di Twilight (Breaking Dawn, parte 1 e parte 2), quindi propenso a calarsi le braghe davanti ai soldi di una Major.
![]() |
«Beh se si cala le braghe così, quasi quasi» |
I risultati si vedono, gli attori sono quasi tutti sprecati, il doppiaggio italiano ci fa perdere le prove vocali di Ewan McGregor, Stanley Tucci e Ian McKellen, in compenso, ci lascia con una Emma Watson spaesata, magari nella versione originale caccia fuori una voce meravigliosa, purtroppo non lo so, ma la Watson continua a confermarsi un vuoto pneumatico di carisma, almeno per me, se volete aggiungere anche “Hater di Emma Watson” alla lista, fate pure.
E’ nell’uso della computer grafica che il film va sotto bevendo dall’idrante contro il cartone animato originale: teiere, candelabri e orologi in CGI perdono lo scontro diretto con le loro contro parti realizzate con vecchia animazione 2D, ma è proprio con il personaggio della Bestia che il film del 2017 fallisce completamente.
![]() |
Uhm impressionante, non potresti fare nemmeno lo spaventatore di “Monster & Co.” |
La Bestia di questo film è inconsistente, sarà pure un bestione cornuto, ma si muove come se non avesse una massa, un peso, nell’unica scena di “azione” nel finale si vede chiaramente, la Bestia fa un salto e non smuove nemmeno la neve su cui atterra. Il risultato è che l’occhio lo percepisce così finto e distante dagli attori in carne ed ossa, da non superare la prova della mia sospensione dell’incredulità. La cosa pazzesca è che mi sono rivisto Bigfoot ei suoi amici, pochi giorni dopo aver visto questo film ed è assurdo che degli effetti speciali (se pur fatti da sua maestà Rick Baker) vecchi di trent’anni, siano migliori della costosa computer grafica moderna.
Ma mi rendo conto che è un dettaglio (chiamalo dettaglio!) che guardo solo io, perché i pareri che sento e leggo in giro su questo film sono gli stessi “Bellissimo! E’ uguale al cartone animato!” e allora io dico: porco mondo! Ma perché non ti riguardi il cartone animato? Mannaggia!
![]() |
Trova le dieci piccole differenze. |
A chi serve un film così? Al pubblico che si mette in coda in sala, invece d’infilare il DVD del vecchio film nel lettore? Alla Disney per tirare fuori dai magazzini i vecchi gadget del 1991 con cui riempire i Disney Store del mondo? Non costa di più rifare un film che rimandare in sala quello originale?
Eppure, sta incassando, il pubblico è felice, quindi è un problema solo mio, ma mentre guardavo ‘sta roba pensavo che il prossimo passo cosa sarà? Uno scazzato Robert De Niro tutto dipinto di blu che interpreta il genio della Lampada di “Aladin”?
Michael Fassbender con le orecchie posticce nei panni dell’astuto Robin Hood, impegnato a salvare Nottingham dal vile principe Giovanni Bryan Cranston? Con Bruno Mars nel ruolo di Cantagallo? Il potenziale è infinito, oppure è finito, nel senso di Game over man!
![]() |
«Io in realtà voglio fare il vile principe Giovanni» |
Una storia come “La bella e la bestia” è un tale archetipo narrativo che se pur ripetuto, potrebbe comunque sempre generare qualcosa d’innovativo se solo si volesse farlo, un film fotocopia come questo, secondo me, non serve a nulla. Ora venite a dirmi che non era meglio “La bella e la bestia” con Ron Perlman e Linda Hamilton, ma poi di che sto parlando? Quella era la mia incarnazione preferita della storia! Altro che Disney, ma va va…
![]() |
Disney tzè! Questi due sono ancora imbattibili! |