Home » Recensioni » La preda perfetta (2014): Liam Neeson al telefono… di nuovo!

La preda perfetta (2014): Liam Neeson al telefono… di nuovo!

Recentemente, dopo aver visto “Lucy”, ho provato a buttare giù quella che secondo me è l’eredità di Luc Besson nel cinema d’azione europeo: le Bessonate, appunto, che passano anche attraverso l’Irlandese da combattimento di Hollywood, ovvero Liam Neeson.

Con i tre “Taken” il nostro Liam si è riscoperto eroe d’azione. L’intuizione è stata quella giusta, nel 2015 Neeson prova ad essere quello che Bronson era negli anni ‘70/’80: un attore di spessore e carisma che si porta dietro il suo background in un genere considerato (ingiustamente?) minore, da qui, si è aperta la diga, l’apice dello scontro autorialità/film di genere e coinciso con il totale coinvolgimento (anche umano mi viene da dire) di Neeson in “The Grey”, a mio avviso un apice (mi sa che prima o poi dovrò commentarlo…). Ora però ci troviamo nella non particolarmente esaltante situazione di quelli che cercano di bere dall’idrante…

Ormai la presenza di Liam Neeson basta per fare un film. Ora, io non sono un grande utilizzatore di social network, per me andrebbe bene l’anti-social network, ma mi sembra strano che non circolino già 100 Meme di Liam Neeson al telefono (magari ci sono, non ho controllato).


Una cosa tipo così.

Non serve altro per fare un film, se hai Liam Neeson, gli dai un telefono e il film viene fuori da solo. Basta che ci sia qualche riga di dialogo in cui lui, con il suo nasone, la presenza, il naturale carisma e quella voce che si ritrova, inizia a dire cose tipo: “No basta, adesso farete voi come vi dico” che tutti, ma proprio tutti, iniziano a fare quello che Liam Neeson ordina. Il passo successivo è fargli dire: “Ti troverò e ti ucciderò” per far venire giù il tetto del cinema. In pratica ormai Liam Neeson è l’assassino di “Scream”!

Di fatto il film sfrutta la scia dei film recenti di Liam Neeson, sembrerebbe il solito “Rapimento + vendetta + Telefono” a cui siamo abituati, il che potrebbe anche bastarmi se tutto fosse ben fatto, in realtà la trama è ancora più stringata questa volta, i rapitori più scemi e pallosi di tipo… Sempre!  Hanno un nuovo modus operandi, puntano sulla velocità: rapiscono subito, chiamano, non forniscono prove sulle buone condizioni dell’ostaggio, costringono il parente a racimolare la cifra più grossa possibile con le cose che ha a portata di mano, incassano e uccidono l’ostaggio per non avere testimoni, boom, bang, poi si passa al prossimo rapimento, fila tutto, finché il parente al telefono non è Liam Neeson.

«Pronto? Stavo cercando Liam Neeson, è in casa?»

In pratica il piano dei rapitori salta perché Liam si gioca le sue frasi Cult “No basta, adesso farete voi come vi dico” e poi “Ti troverò e ti ucciderò”. Fine del piano criminale. Vi rendete conto di che potere?! In pratica la sera, quando la mia bisteccona è pronta e ho tolto la birra dal frigo, appena mi siedo comodo e sto per dare il primo morso/sorso, di solito suona il telefono ed è qualche cazzo di call center che cerca di vendermi qualcosa che non mi serve/ho già, ecco! Se io registrassi sulla segreteria telefonica la voce di Liam Neeson che dice all’operatore ““Ti troverò e ti ucciderò” non avrei più di questi problemi!

Il regista e sceneggiatore Scott Frank le tenta tutte per mascherare la povertà di una storia scritta sul retro di un tovagliolo, butta dentro vaghe divagazioni paranormali che c’entrano come i proverbiali cavoli a merenda, si gioca flashback su tutti i personaggi (di cui uno, super posticcio anche su Neeson), riduce l’azione a zero (alla faccia dell’ingannevole trailer che prometteva il solito action vendicamentoso con Liam Nesson) e si barcamena per raggiungere il minutaggio minimo sindacale.

Così con questo espediente e l’azione ridotta all’osso, Nesson potrà minacciare cattivi al telefono fino a quando non avrà 90, gli basterà avere un orecchio, una mano per tenere su il telefono (fino alla prossima variante: il vivavoce!) e le corde vocali per pronunciare “Ti troverò e ti ucciderò” in alternativa, doppiamo tutto prendendo dai vecchi film, è una miniera d’oro!

«Anche se mi metti in attesa, Ti troverò e ti ucciderò»

Come nel trailer, sui titoli di coda, una versione di “Black Hole Sun” dei Soundgarden fatta al pianoforte in versione pianobar, se non fosse che ero già sconcertato dal film, ci mancava solo questa. In ogni caso, se volete in Thriller più cupo e riuscito di questo, andate a recuperarvi Cold in July, tutta un’altra roba ve lo assicuro.

0 0 voti
Voto Articolo
Iscriviti
Notificami
guest
0 Commenti
Più votati
Recenti Più Vecchi
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Film del Giorno

La città proibita (2025): la vendicatrice di Roma Est

Dopo Jeeg e i suoi FreaX-Men, Gabriele Mainetti torna colpire più duro che mai. Ce ne parla il nostro sensei Quinto Moro, rigorosamente senza spoiler. Il guaio del cinema italiano [...]
Vai al Migliore del Giorno
Categorie
Recensioni Film Horror I Classidy Monografie Recensioni di Serie Recensioni di Fumetti Recensioni di Libri
Chi Scrive sulla Bara?
@2025 La Bara Volante

Creato con orrore 💀 da contentI Marketing