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L’Anello dei Ratti – 1 e 2 (2025): lo Hobbit in versione Leo Ortolani

Inattesa era anche la probabilità di rivedere Leo Ortolani tornare sulle orme del suo “Il Signore dei Ratti” annunciato prima che il venerabile vedesse che razza di disastro ha combinato Jackson con la trilogia prequel. Iniziamo con il primo numero intitolato “L’ospite inatteso”.

Esce finalmente in edicola, l’antefatto della sua ormai storica parodia della trilogia de “Il Signore degli Anelli” mettendo subito in chiaro che qui, di Obbi, non ne vedremmo nemmeno uno.

Enrico la talpa, sei salvo.

Il ritorno del sempre meno equilibrato mago Sedobren sconvolgono le giornate del nostro protagonista, intento a molestar… Ehm, a scrivere alle Elfe con le orecchie (diciamo orecchie) grandi su Pittogram.

Non so voi, tecnologia a parte, mi sembra tutto molto attuale.

Ortolani arriva dove Pietro Di Giacomo, corroso dall’avidità si è perso, ovvero nel raccontare una favola, con un gruppo di nani che vuole tornare a casa, un mago, un drago che ha preso possesso dell’oro di Tòrin Lingotto (questa mi ha fatto molto ridere), insomma restare sul semplice, senza bisogno di infilare nel mucchio barili che galleggiano per dieci ore di fila.

Ovviamente la favola scritta da Tolkien e il film di Jackson offrono gran materiale ad Ortolani, che fa tornare in auge la sua versione dei nani da giardino capitanati da Tòrin Portanuova (questa mi ha fatto anche più ridere), il nano gigante che non si sente nato nel corpo giusto e per questo viene discriminato.

Il dramma del nano gigante.

Chiaro inoltre che non possano mancare riferimenti più o meno velati all’iconografia della saga, sta di fatto che con questo primo numero il viaggio inizia e promette molto bene per il resto della lettura.

Citazioni, le stai facendo bene.

Nel secondo albo, intitolato “Gli indovinelli di Mangiapesci”, Ortolani interpreta a modo suo il capitolo chiave della letteratura Tolkeniana, il famoso “Enigmi nell’oscurità”, a proposito di Tolkeniani, questa è fantastica!

Molte discussioni Nerd dovrebbero terminare proprio così.

Ortolani che qualche fumetto in vita sua ormai, l’avrebbe anche scritto sa bene come utilizzare il media, il risultato è un numero pieno di trovate spassose, questo ancora prima dell’entrata in scena del facente funzione di Gollum.

Il ritmo in un fumetto è dato sempre dallo scorrere delle pagine.

Il duello a colpi di indovinelli ha, come dire, una risposta che è un po’ una costante, non è chiaro cosa abbia Mangiapesci contro i braccianti, ma finirà per pagarla cara, il tutto mentre la compagnia si ritrova ad affrontare i Troll (anche di “Infernet” e anche questa mi ha fatto molto ridere), in attesa del prossimo numero, prossima tappa, non la valle degli orti, ma quella degli orchi!

Tessssoro ci vediamo il mese prossimo con il terzo numero!
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