Avevo messo gli occhi su “Last Man” da un pezzo, ho sentito molti etichettarlo come il “Dragonball per adulti” ho capito il perché del riferimento al manga di Akira Toriyama, un po’ meno la seconda parte… Ma posso dire che mi è piaciuto.
Con grande lungimiranza la Bao ha portato in Italia questo strambo esperimento, francese di passaporto, ma giapponese nell’indole, scritto da Balak e Bastien Vives per i disegni di Mickaël Sanlaville, di fatto è un fumetto essenziale, qualche pagina a colori all’inizio (e alcuni gustosi adesivi alla fine… Un fumetto per adulti eh?), ma la maggior parte dell’albo è in bianco, nero e alcuni toni di grigio, con un’impostazione delle vignette tipica del Manga. Proprio come i fumetti giapponesi, la lettura è veloce, infatti mi sono divorato il volume in un solo boccone.
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Adrian viene steso da un clamoroso due di picche. |
La storia racconta del piccolo Adrian Velba, non proprio il più forte combattente della sua scuola di arti marziali, che vorrebbe tanto vincere la Coppa del Re per garantire un po’ di stabilità economica a lui e alla sua bella mamma, ma resta senza compagno il giorno del torneo. Al banco delle iscrizioni incontra Richard Aldana, misterioso combattente arrivato da chissà dove, avete già intuito come continua…
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Richard Aldana il vostro prossimo personaggio preferito. |
Arriva al torneo all’ultimo minuto (lasciando una tipa addormentata nel letto) cerca un posto dove comprare le sigarette e non lo trova, sembra il protagonista di “Un americano alla corte di Re Artù” di Mark Twain, è totalmente fuori contesto in questo mondo medioevale, sia per come parla che per come si comporta… Ma soprattutto, per come combatte.